I numeri di GM in Europa negli ultimi 16 anni parlano di una crisi cronica con una perdita complessiva totale di 15 miliardi di dollari, di cui 257 milioni nel solo 2016. PSA punta ad un margine operativo del 2% entro il 2020 ed addirittura del 6% nel 2026. La quota europea di mercato è del 17%.

Il nuovo gruppo può vantare una produzione di oltre quattro milioni di vetture l'anno, tre delle quali da parte della sola PSA. "Siamo fiduciosi a proposito di una significativa accelerazione del risanamento di Opel/Vauxhall con il nostro sostegno, nel rispetto degli impegni assunti da GM verso i dipendenti": parola di Carlos Tavares, il portoghese CEO di PSA. Garanzie sono state fornite anche ai lavoratori tedeschi e britannici.

Grande soddisfazione per l'operazione è stata espressa anche da parte della GM per mezzo della CEO Mary Barra, la quale si è espressa parlando di una "vittoria per tutti gli azionisti" e di "un successo di lungo termine". L'unione fa la forza, insomma, ed è proprio questa la strada che GM e PSA hanno intrapreso. La stessa Barra ha elogiato le performance finanziarie di Opel intravedendo utili per il futuro.

Per il momento l'operazione non stravolgerà i listini, ma siamo sicuri che nel giro di un paio di anni la rete distributiva e poi anche i modelli saranno accorparti o quanto meno razionalizzati.

Fabrizio Crescenzi