L'affare più grosso della sua carriera, con ogni probabilità. Il colpo da maestro finale con il quale chiudere in bellezza. Anche se Mister E, di rimanere nel dietro le quinte, sembra proprio non averne alcuna intenzione. E dire che il suo sarebbe dovuto essere un passaggio di consegne indolore, graduale e progressivo. Un'uscita di scena che avrebbe dovuto vederlo rimanere al timone ancora per tre anni, nell'ottica di favorire una transazione senza eccessivi scossoni, soprattutto vista la delicatezza ed il peso economico della questione in ballo. Macché: evidentemente i nuovi proprietari a stelle e strisce devono aver cambiato idea in fretta, visto che i rapporti tra le parti sembrano non essere propriamente idilliaci. Da un lato, Liberty Media che rivendica con forza il proprio ruolo, in maniera silenziosa ma allo stesso tempo netta, decisa. Dall'altro il magnate britannico che, nonostante la veneranda età, non manca di lanciare bordate ai nuovi burattinai di quel mondo di cui egli stesso ha rappresentato la forza trainante per oltre un trentennio.

Il tutto emerso ancora una volta nella lunga intervista esclusiva concessa da Ecclestone al quotidiano "La Repubblica", con l'autore Marco Mensurati impegnato nel tracciare il profilo di un uomo controverso, dai mille aspetti, ma di sicuro mai banale. La riprova nelle sue dichiarazioni che non hanno risparmiato proprio nessuno: dagli stessi nuovi padroni del Circus ai rapporti di forza in seno alle varie scuderie, fino a parlare del numero uno della FIA Jean Todt e dei migliori piloti attualmente in circolazione. Ce n'è per tutti i gusti.

DA RISTORANTE STELLATO A MCDONALD'S. La gara di Austin ha sollevato curiosità anche per le presentazioni dei piloti quasi in stile "wrestling". Uno show di certo atipico per un mondo, quello della Formula 1, abituato a copertine patinate e ad eventi con caviale e champagne, piuttosto che a wurstel e patatine. In ogni caso, la novità sembra non essere stata troppo gradita a "Mister E", il quale si è espresso in maniera piuttosto eloquente: "Ho ricevuto un sacco di commenti da parte dei miei amici, ad un certo punto pensavo saltasse fuori Biancaneve. Avevo costruito un ristorante stellato, ma loro adesso lo stanno trasformando in un McDonald's. A un certo momento ho visto due piloti saltare fuori vestiti di rosa e ho pensato: finalmente una bella coppia di piloti finocchi in Formula 1! Fosse stato per me, li avrei fatto tornare indietro a cambiarsi".

IL DOMINIO MERCEDES E GLI "AIUTINI" ALLA FERRARI. Il quarto titolo consecutivo conquistato da Mercedes conferma l'egemonia del team di Brackley nell'era della Power Unit. Eppure, il campionato 2017 è stato sicuramente il più equilibrato, con una Ferrari in grande spolvero e capace in più di un'occasione di dare del filo da torcere alla scuderia anglo-tedesca. Ma l'Ecclestone-pensiero, a questo proposito, sgancia delle "bombe" mica da ridere. "La Formula 1 è la Ferrari, e la Ferrari è la Formula 1. Per questo motivo, la cosa più intelligente da fare nel corso degli anni è sempre stata quella di aiutare la Ferrari attraverso i regolamenti tecnici. Noi tutti volevamo che vincesse, perchè un titolo vinto dalla Ferrari ha più valore di un titolo vinto da chiunque altro". Una tendenza tutt'ora in vigore, secondo il boss inglese: "Anche per la Mercedes vale lo stesso ragionamento. Un conto è vincere contro la Sauber, un altro è battere la Ferrari. Aiuti a Maranello? Di certo, vista il clima amichevole che esiste tra i due team, la cosa migliore per quelli di Stoccarda era di assicurarsi che la Ferrari potesse essere abbastanza competitiva per rappresentare un rivale credibile".

HITLER E LE BATTUTACCE. Tra le tante uscite finite nell'occhio del ciclone da parte di Ecclestone, anche il suo pensiero espresso in un recente passato nei confronti di Adolf Hitler. "Sono stato male interpretato - chiarisce Ecclestone - mi era stato semplicemente chiesto di fare i nomi di personaggi storici che sapevano fare le cose. Nominai la Thatcher e lo stesso Hitler: aveva preso un Paese in bancarotta e lo aveva risollevato. Poi di sicuro fece molto altro di cui nessuno potrebbe essere orgoglioso. Ho un senso dell'umorismo che a volte risulta irriverente".

IL CASO BUDKOWSKI. In merito al recente "caso" che ha visto l'ex-delegato tecnico della FIA approdare in Renault, l'opinione di Ecclestone è chiara: "La FIA ha sbagliato. Tre mesi di gardening sono troppo pochi. Conosce tutti i segreti delle varie macchine e di sicuro li trasferirà in Renault. Se dovessi consigliare qualcuno a Marchionne per il prossimo anno...allora punterei su Charlie Whithing, visto che sa tutto di tutti."

VERSTAPPEN NUOVO FENOMENO. Infine arriva la stoccata finale, quella relativa all'attuale migliore pilota del Circus. Il quale, secondo il boss inglese, è proprio il giovanotto di casa Red Bull. "E' lui attualmente il miglior pilota in circolazione. La decisione di penalizzarlo per il sorpasso su Raikkonen ad Austin è stata sbagliata al mille per cento. Non a caso uno degli steward era un ex-pilota della Ferrari...".

Marco Privitera

 

 

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