Charles Leclerc nei test di Barcellona
Credits: F1 Official website

Lo scorso 22 gennaio è stato uno di quei giorni che segnano per forza la storia della F1. L’esordio di Hamilton al volante della Ferrari, anche se solo per pochi giri, sulla pista di Fiorano è stato un vero e proprio evento mediatico, alimentato da quel volano che sono i social, con tutti gli annessi e connessi. Tutto bellissimo e certamente giusto; in troppi, però, si sono dimenticati di qualcosa, o meglio, di qualcuno. Sì, perché accanto a Lewis Hamilton, in questo 2025, non ci sarà certo un signor nessuno, ma Charles Leclerc, il pilota che fino ad oggi è stato al primo posto nei cuori dei Tifosi della Rossa. I quali, speriamo di sbagliarci, in troppi casi paiono aver già deciso di rimpiazzarlo con il sette volte Campione del Mondo. 

Il ruolo più difficile per il pilota migliore 

Prima che tutto il Circus si metta in moto, tra presentazioni più o meno farlocche e test, è giusto mettere le carte in tavola, almeno per quanto riguarda il mondo Ferrari. Charles Leclerc si troverà, nel corso della stagione 2025, a dover occupare il posto di lavoro più complicato e ricco di insidie della F1, ovverosia quello accanto a Lewis Hamilton. Il britannico, infatti, è una vera e propria macchina da guerra che, tra le caratteristiche che lo hanno resto un fenomeno assoluto, annovera quella di essere uno schiacciasassi nei confronti dei propri team mate. 

Credits: Ferrari Official X page

Una dote, questa, mostrata sin da subito alla McLaren, in quel 2007 in cui volarono gli stracci con un certo Fernando Alonso, allora Campione del Mondo in carica, costretto a fare le valige a stagione conclusa per tornare alla Renault. Un altro pilota titolato come Jenson Button dovette fare i conti con la superiorità del driver di Stevenage, mentre l’ex amico Nico Rosberg si trovò a dare fondo a tutte le proprie energie mentali pur di batterlo. I due finnici, Kovalainen prima e Bottas poi, non sono mai stati neanche in grado di avvicinarsi alle sue prestazioni, mentre anche un giovane e iper-veloce George Russell non può certo dire di avere avuto vita facile nello stesso box di Lewis. 

D’ora in poi, il ruolo di team mate più scomodo della F1 toccherà a Charles Leclerc. Bene, un dato è rincuorante per i suoi fans: sulla griglia, non sembrano esserci candidati migliori al momento. Sì, perché il monegasco racchiude in sé tutte le peculiarità necessarie per tenere testa a Lewis senza cadere nelle sue trappole, in pista e non. Inoltre, giova ricordare quella domenica bestiale di Monza 2019, quando il ragazzo, allora alla prima gara in Italia vestito di rosso, tenne testa per praticamente 50 giri al… poco paziente inglese su Mercedes alle sue spalle. Segnale chiaro di forza mentale, oltre che di classe sopraffina. Dalla sua, poi, Charles potrà contare su un team che già conosce e che lo conosce, anche se qui il discorso merita di essere approfondito. 

Ferrari deve essere protagonista

Il 2025 rappresenterà, per la squadra di Frèderic Vasseur, un vero e proprio esame di maturità. Se il 2023 era stato speso in buona parte alla ricerca di un nuovo assetto all’interno del team, e l’annata successiva aveva già mostrato i primi frutti del lavoro svolto, ora è veramente vietato sbagliare. Il target deve essere uno solo, e cioè riportare in Emilia quei titoli che mancano ormai da troppi anni, con il record del digiuno post-Scheckter sempre più vicino ad essere quantomeno eguagliato. 

Perché ciò avvenga, è evidente che Ferrari debba giocare un ruolo da protagonista sotto tutti i punti di vista, a partire dalle prestazioni in pista. Già i test di Sakhir ci daranno qualche risposta in questo senso, ma è da Melbourne in poi che inizieranno ad essere dati i primi verdetti, senza dimenticare che la stagione sarà comunque lunghissima. Insomma, il secondo posto tra i Costruttori agganciato nel 2024 non potrà più essere considerato soddisfacente, viste le premesse, e agli uomini di Vasseur non saranno fatti sconti. Ad uno in particolare; inutile dire di chi si tratta, vero? 

Charles, un “destino manifesto” e tanti spietati detrattori

Credits: Ferrari Official X page
Charles e i Tifosi: una storia d'amore che deve continuare

L’arrivo di Hamilton, tra strombazzamenti vari e vere e proprie campagne pubblicitarie che da un anno a questa parte, in maniera più che stucchevole, lo hanno praticamente reso paritetico all’arrivo in Emilia di un nuovo Messia delle corse, ha cambiato le carte in tavola, volenti o nolenti. Leclerc, inutile girarci intorno, si è trovato scoperto, senza più quella sorta di corazza rappresentata dall’atmosfera intorno a lui. Il monegasco ha vissuto quel 22 gennaio quasi da comparsa, girando al pomeriggio quando ormai l’attenzione era già lontana dalla pista, attaccata in maniera morbosa a tutti i movimenti di Lewis nei suoi primi giorni in rosso. 

Poche storie, diciamocelo chiaro: la posizione di Leclerc è cambiata, e forse per lui è anche meglio così. Ora, però, il suo target è uno solo: iniziare il 2025 alla grande, o quantomeno far meglio del compagno di squadra. Altrimenti, signori, apriti cielo. Sì, perché praticamente da sempre, nei confronti di Leclerc si sono create due correnti di pensiero opposte, entrambe votate all’esagerazione immotivata creata da social e narratori troppo spesso portati ad alzare il tono sguaiatamente. Ai cultori del “Predestinato” si sono sempre opposti coloro che lo hanno sempre ritenuto un flop, una sorta di prodotto senza troppe capacità in pista. In entrambi i casi non si può essere più lontani dalla realtà, è chiaro, ed è inutile in questa sede stare a spiegarlo a chi non vuol capire. 

Ma Charles deve prestare particolare attenzione, perché sappiamo benissimo come il carro dei vincitori, specialmente in Italia, sia sempre pronto a riempirsi, ma anche ad alleggerirsi al primo piccolo segnale di cedimento. E allora, ecco che Leclerc vivrà, nel 2025, una sorta di “dolce condanna” ad essere protagonista, così come la Ferrari stessa. È arrivato il momento, per lui, di raccogliere tutto quanto è stato seminato in questi anni, con tanta grinta, velocità e errori necessari. Senza nessuna “predestinazione”: solo lavoro, costanza e tenacia. I frutti sono maturi e, si sa, vanno raccolti prima che marciscano sul ramo andando irrimediabilmente sprecati e perduti per sempre. 

Nicola Saglia