Non ultimi gli episodi che hanno visto coinvolti Max Verstappen ma soprattutto Valtteri Bottas con Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo. Ma andiamo con ordine: nella giornata di sabato l'olandese della Red Bull commette un evidente impediment sulla Haas di Romain Grosjean che lo seguiva. Investigato a fine qualifica dalla Race Direction, a Verstappen non viene comminata nessuna sanzione, avendo tenuto conto del gap ristretto tra i due, della pista umida e delle scarse condizioni di visibilità. Decisione condivisibile e sicuramente giusta, ma che stride nettamente con quello accaduto ad inizio mese in Austria quando Sebastian Vettel fu retrocesso di tre posizioni per aver ostacolato Sainz sempre nel corso delle qualifiche. Possono solamente le condizioni meteo aver influito sulle decisioni?

Sicuramente nessuno vuol gridare al complotto (ci mancherebbe), ma quanto accaduto nel corso della gara dell'Hungaroring lascia molto da pensare. Il tutto si concentra nelle fasi finali della gara, quando un grandissimo Valtteri Bottas (su gomma soft) cerca di difendersi dall'attacco di un Sebastian Vettel (su gomma ultrasoft) in curva 3,  con il finlandese che colpisce la Ferrari del tedesco rimediando il danneggiamento dell'ala anteriore. Non contento, Bottas si ripete dopo pochi giri quando in curva 1 entra in collisione con Daniel Ricciardo, spedendo nella via di fuga la Red Bull dell'australiano.

Risultato? Il finlandese viene investigato solamente per l'episodio con Ricciardo ma non per quello con Vettel. Chiaramente nessuno vuole puntare il dito su Bottas per quelli che si definiscono incidenti di gara, ma perchè Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel sono stati puniti per analoghi episodi (il finlandese a Silverstone con Hamilton e il tedesco al Paul Ricard con lo stesso Bottas)? Sicuramente i due accadimenti appena citati hanno pesato molto di più nell'economia dei due Gran Premi, ma il regolamento non menziona nessuna finestra temporale per sanzionare o meno un pilota. La successiva penalizzazione di 10 secondi per Bottas ha il sapore del contentino, dato che il finlandese era quinto e si è ritrovato quinto nonostante la penalità.

Che le proteste a gran voce della Mercedes abbiano potuto condizionare le decisioni degli stewards è difficile da credere, ma la difformità di giudizio nel corso di ogni weekend sta spaccando sempre di più il fronte degli appassionati, oramai divisi tra pro Mercedes e contro Mercedes.  Ma perchè non formare un collegio di commissari unico e per tutto il Mondiale formato solo da ex piloti? Ne gioverebbero, in primis, la credibilità del sistema e , in secondis l'uniformità di giudizio.

E soprattutto non si rovinerebbe, con le polemiche ed i sospetti, uno dei Mondiali più belli ed avvincenti dell'era ibrida...

Vincenzo Buonpane

 

 

 

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