F1 | Caso-Montreal, la Ferrari si appella al diritto di revisione: ecco le prove che "assolvono" Vettel
La Ferrari passa al contrattacco. Dopo le polemiche scaturite dalla decisione maturata dai commissari di Montreal di penalizzare Sebastian Vettel per l'ormai "celebre" taglio di chicane che gli è costato la possibilità di aggiudicarsi il GP del Canada, il Cavallino ha messo a punto la propria difesa con l'obiettivo di ribaltare il verdetto e restituire al pilota tedesco il successo colto ai danni di Lewis Hamilton.
La strategia adottata da Laurent Mekies si basa infatti sulla richiesta di ammissibilità del "right of review", ovvero il diritto di revisione applicabile ai sensi dell'art. 14 del Regolamento Sportivo, che consente la valutazione di "elementi nuovi, significativi e rilevanti" nella presa in esame del caso.
Una volta approvata l'ammissibilità dell'obiezione da parte della FIA, sarà possibile procedere con la convocazione delle parti in causa, con lo stesso pilota tedesco che a quel punto potrebbe essere ascoltato per fornire la propria versione dei fatti e consentire la difesa del team di Maranello proprio in base all'analisi delle nuove prove fornite.
Come si ricorderà, infatti, Vettel non è mai stato ascoltato dai Commissari in merito all'episodio avvenuto nel corso del giro 48, subendo ancor prima della bandiera a scacchi la penalità di 5" che poi è risultata decisiva ai fini dell'assegnazione del successo a Lewis Hamilton.
Ma quali sono le prove che la Ferrari potrebbe portare per dimostrare la propria innocenza nel tentativo di ribaltare il verdetto?
I DATI DI TELEMETRIA E GPS. Attraverso l'analisi dei dati scaturiti da telemetria e GPS, il Cavallino cercherà di porre all'attenzione dell'organo giudicante alcuni elementi che proverebbero la mancanza di intenzionalità da parte di Vettel nel danneggiamento perpetrato ai danni di Hamilton. In sostanza, l'obiettivo sarà quello di ribaltare l'interpretazione fornita dai giudici di Montreal, i quali avevano valutato come pericolosa la manovra di rientro in pista del tedesco subito dopo aver tagliato la chicane, ritenendo che avrebbe dovuto lasciare al pilota della Mercedes lo spazio necessario per evitare una situazione di potenziale pericolo. Gli uomini Ferrari tenteranno di mettere in evidenza innanzitutto il tempo perso da Vettel nella manovra, sottolineando come si trattasse di un atto non premeditato e, di conseguenza, non punibile dai giudici.
In secondo luogo, sempre attraverso i dati forniti dalla telemetria, si cercherà di dimostrare come la sterzata verso destra effettuata dal pilota tedesco al momento di rientrare in pista fosse dovuta alla necessità di mantenere il controllo della propria vettura dopo l'escursione sull'erba, in condizioni di precaria aderenza e dunque resasi obbligatoria al fine di evitare un testacoda.
Infine, si confronteranno i dati del GPS con quelli dei giri precedenti, evidenziando come nel passaggio incriminato la posizione della Ferrari in uscita dalla curva 5 non fosse più vicina al muretto rispetto a quanto già avvenuto in passato, non presentando dunque una particolare anomalia per quanto riguarda la traiettoria effettuata.
LE RIPRESE VIDEO. Anche attraverso l'analisi delle immagini si cercherà di evidenziare la "non colpevolezza" di Vettel nell'episodio in questione. Dalle riprese video frontali si evince infatti come il pilota tedesco abbia guardato negli specchietti soltanto una volta effettuata la correzione sul volante, senza quindi voler danneggiare di proposito il tentativo di sorpasso da parte di Hamilton.
LA TESTIMONIANZA DI VETTEL. Decisiva, da questo punto di vista, potrebbe essere la convocazione dello stesso pilota, il quale avrebbe così finalmente modo di poter esporre la propria versione dei fatti su quanto accaduto. Come già dichiarato via radio nel corso della gara, Vettel ha sottolineato la propria impossibilità di poter adottare una traiettoria differente in quella situazione, evidenziando di non aver voluto danneggiare di proposito il pilota della Mercedes, ma anzi di aver fatto tutto il possibile per cercare di mantenere in traiettoria la propria vettura.
Le polemiche scaturite dall'episodio canadese promettono dunque di riservare importanti novità: la Ferrari non si arrende e punta a vedersi riconosciuta una vittoria che in molti considerano essergli stata "scippata". Qualora le nuove prove dovessero scagionare Sebastian Vettel, ribaltando dunque il verdetto imposto dagli Stewards nel corso della gara, si andrebbe ad evidenziare (una volta di più) come fosse opportuno demandare qualsiasi decisione ad un'accurata valutazione post-gara, una volta presi in carico tutti gli elementi necessari per valutare una manovra che, di fatto, ha deciso le sorti di un Gran Premio.
Marco Privitera