La trasferta nordamericana della F.1 si chiuderà con il Gran Premio di Città del Messico, che si disputerà nella splendida cornice dell’Autodromo intitolato alla memoria di Pedro e Ricardo Rodríguez. Una location che dal suo rientro in pianta stabile nel 2015 ha sempre offerto spettacolo dentro e fuori dalla pista.

I fans messicani, infatti, dimostrano sempre una grande passione e un grande calore per le quattro ruote, in particolare verso l’idolo di casa Sergio Perez, nativo di Guadalajara. Il tracciato si presenta molto veloce, con lunghi rettilinei alternati a impegnative chicane che mettono a dura prova gli impianti frenanti. Nel corso degli anni le modifiche maggiori sono state apportate all’ultimo settore del tracciato: la mitica Peraltada, infatti, è stata sostituita da un tratto ricavato all’interno del vecchio stadio del baseball, ora denominato Foro Sol, che ha rallentato di molto la velocità di percorrenza.

Un fattore importante del Gran Premio del Messico, che influenza non poco l’andamento della gara, è l’altitudine: si corre infatti ad una quota di 3000 metri sul livello del mare. I team devono tenere conto di questo fattore, che influenza sia l’erogazione della potenza delle power unit, sia l’aerodinamica delle vetture, dal momento che l’aria è più rarefatta rispetto alle altezze normali.

Il Circuito Hermanos Rodriguez venne costruito nel 1959, su idea del Presidente del Messico Adolfo Lopez Mateo, amico di famiglia dei due fratelli entrambi scomparsi in pista. Nel 1963 venne disputata la prima edizione valida per il Mondiale; in seguito, il GP si tenne fino al 1970, per poi scomparire dal calendario fino al 1986. Dopo altre interruzioni, dal 2015 il GP del Messico si è disputato con regolarità, per la gioia dei fans in tutto il mondo.

Il tracciato

Il circuito inizia con un lunghissimo rettilineo, ideale per chi vuole sfruttare la scia, soprattutto in partenza. È questa la prima zona DRS della pista, lunga quasi un chilometro. La prima staccata è molto violenta: per affrontare la prima variante, composta da tre curve a 90° in successione, si passa da più di 350 km/h a circa 115 km/h. Fondamentale non sbagliare l’approccio di curva 1, per non finire lunghi sui dissuasori che rovinano quasi irreparabilmente il fondo delle vetture. All’uscita, si scaricano di nuovo tutti i cavalli per un altro rettifilo, seconda zona DRS, anche questo lunghissimo.

Altra staccata violenta e si affrontano curve 4 e 5 (secca sinistra-destra), che portano verso la doppia curva di richiamo, da affrontare a soli 90 km/h. Da qui inizia il tratto più probante per il carico aerodinamico delle vetture: da curva 7 a curva 11, infatti, troviamo una serie di pieghe veloci dove è necessario avere una macchina ben bilanciata. Un altro rettilineo, più breve degli altri due, porta infine nel settore finale, all’interno dello stadio.

Curva 12 è una secca destrorsa, che porta all’interno del diamante; la 13, invece, è un lentissimo tornantino verso sinistra da 80 km/h, che immette sulle ultime quattro curve. Le ultime due verso destra (16 e 17) sono fondamentali per affrontare al meglio il lungo rettilineo dei box. È proprio in questo punto che, negli anni scorsi, i fans messicani hanno fatto sentire maggiormente la loro presenza; il 2021 non farà eccezione!

ANNO DI COSTRUZIONE: 1959

LUNGHEZZA: 4.304 km

CURVE: 17

GIRI: 71

DISTANZA DI GARA: 305.354 km

 

Gli orari del GP del Messico in TV e sul web

Venerdì 28 ottobre

PL1: 20:00-21:00 diretta Sky Sport F1 HD

PL2: 23:00-00:30 diretta Sky Sport F1 HD

Sabato 29 ottobre

PL3: 19:00-20:00 diretta Sky Sport F1 HD

Q: 22:00-23:00 diretta Sky Sport F1 HD/ Differita TV8 dalle 23:00/ Cronaca web su Livegp.it

Domenica 30 ottobre

Gran Premio: 21:00-23:00 diretta Sky Sport F1 HD/ Differita TV8 dalle 23:00/ Cronaca web su Livegp.it

ORARI DIRETTE LIVEGP

Sabato 29 ottobre

Diretta qualifiche dalle 21:45

https://www.youtube.com/watch?v=I8QW8vJlb7M

Domenica 30 ottobre

Diretta gara dalle 20:45

https://www.youtube.com/watch?v=O7nT_ypBou8

Nicola Saglia