FIA WEC | 6 Ore del Fuji, gara: doppietta in patria per la Toyota, successo per Aston Martin nelle GT
E sono due: come prevedibile la Toyota ha messo a segno la seconda doppietta stagionale nel WEC blindando da subito la 6 Ore del Fuji. Neanche uno scroscio d’acqua, arrivato verso metà gara, ha messo in discussione il trionfo del team nipponico che, ancora una volta, si è dimostrato imbattibile nei confronti dei privati della categoria LMP1.
A trionfare è stato l’equipaggio composto da Nakajima-Buemi-Hartley che ha preceduto la vettura gemella di Kobayashi-Conway-Lopez di circa trenta secondi al traguardo. Continua il momento positivo di Nyck de Vries che, dopo il trionfo in Formula 2, ha condotto al successo in LMP2 il Racing Team Nederland. In LMGTE Pro successo all’Aston Martin Vantage di Nicki Thiim e Marco Sorensen; mentre nella classe Am a trionfare è stata la gemella del TF Sport di Yoluc-Eastwood-Adam.
La gara, prima del via, è stata dichiarata bagnata anche se l’asfalto era in condizioni da asciutto; allo start Bruno Senna, sull’unica Rebellion presente al Fuji, ha sopravanzato Kobayashi resistendo per i primi venti minuti gara in seconda posizione. Il duello è stato serrato: con la Toyota che era più forte nel tratto misto, mentre la Rebellion schizzava via negli allunghi. Kobayashi è riuscito ad avere la meglio grazie al traffico dei primi doppiati, ristabilendo la doppietta Toyota da lì fino alla bandiera a scacchi.
Neanche uno scroscio di pioggia a metà gara, con annesso passaggio immediato alle gomme da bagnato e pronto ritorno alle slick, ha messo in discussione il trionfo dei prototipi giapponesi. Tant’è vero che la Toyota TS050 Hybrid #8 ha anche subito un drive-through per eccesso di velocità in pitlane, ma l’equipaggio della gemella #7 non è più riuscito a ricucire il distacco.
Il podio di classe LMP1 è stato completato dalla Rebellion di Bruno Senna-Norman Nato-Gustavo Menezes che, dopo una prima parte tutta all’attacco del pilota Brasiliano, ha concluso la gara doppiata di due giri. La Ginetta di Ghiotto-Orudzhev-Hanley è stata a lungo in quarta posizione con il pilota tricolore che si è dimostrato subito velocissimo nel ritmo gara. Purtroppo un problema all’impianto frenante, nelle fasi conclusive di gara, ha costretto la Ginetta #6 a tornare mestamente ai box. Così a conquistare il quarto posto, con un ritardo di addirittura quattordici giri, è stata la gemella di Smith-Simpson-Robertson bersagliati da forature e problemi tecnici.
In LMP2 come prevedibile il dominio del telaio Oreca è stato disarmante: durante tutta la gara ci sono stati diversi cambi di posizione fra il team Nederland, il Jackie Chan DC Racing, il JOTA e High Class Racing. Nelle prime fasi a darsi battaglia sono stati il Jackie Chan DC Racing e l’High Class Racing, che hanno cercato in tutti i modi di creare un buon margine nei confronti dei diretti inseguitori. Ma uno strepitoso de Vries dapprima è riuscito a ricucire il distacco dalla vetta e poi, in virtù di una differente strategia, è passato al comando sopravanzando le Oreca del Jackie Chan e dello Jota Sport. Il fresco campione di Formula 2, dopo aver effettuato uno splash & go a venticinque minuti dal termine, è tornato in pista con un vantaggio di sei secondi.
L’equipaggio del Racing Team Nederland, composto da de Vries, Giedo van der Garde e Frits van Eerd, ha così preceduto la JOTA di Davidson, Gonzales e Antonio Felix da Costa; mentre il Jackie Chan Racing si è dovuto accontentare del terzo gradino del podio con Tung, Stevens e Aubry. Ottava di classe la Cetilar Racing di Lacorte-Beli-Sernagiotto, unico prototipo Dallara, l’equipaggio tutto italiano non ha potuto fare molto rispetto allo strapotere dimostrato dai telai Oreca.
Prima vittoria stagionale in LMGTE Pro per l’Aston Martin Vantage di Nicki Thiim e Marco Sorensen: il duo danese è salito al comando nella seconda ora senza più lasciarlo. Le due vetture inglesi hanno guidato le danze nella prima parte di gara. Poi, una serie di Full Course Yellow, ha permesso alla Porsche di Kevin Estre e Michael Christensen di intromettersi fra le due Aston Martin andando a conquistare un secondo posto insperato dopo la qualifica disastrosa di ieri. Quarto e quinto posto per le due Ferrari 488 di AF Corse che hanno sofferto decisamente il passo gara, con Pier Guidi e Calado che hanno preceduto Rigon e Molina. Sesto, e ultimo posto, per la Porsche dei poleman Bruni-Lietz che sono stati penalizzati anche per aver oltrepassato ripetutamente i limiti della pista.
In LMGTE Am trionfo per l’Aston Martin del TF Sport grazie ad una prestazione monstre dell’equipaggio Yoluc, Eastwood e Adam. Yoluc, partito dalla pole per via dell’esclusione della Porsche del Project1, ha subito fatto il vuoto. Poi i co-equiper hanno completato la missione consolidando il vantaggio, tagliando il traguardo con un vantaggio di 42 secondi sulla Ferrari di Perrodo-Collard-Nielsen. Da incorniciare la gara della Porsche del Project 1: partiti in ultima posizone Bleekemolen, Keating e Fraga sono stati protagonisti di una bella rimonta che li ha portati sino al terzo gradino del podio.
Michele Montesano