Ferrari, Hockenheim amara: sorpasso Williams
Da ormai quattro gare, la Ferrari non riesce ad andare oltre il quinto posto come miglior risultato in gara. Un ruolino di marcia che lascia perplessi i tifosi e gli stessi uomini del Cavallino, ormai consci che la stagione odierna rappresenterà un'annata di transizione a tutti i livelli, in attesa di poter realizzare una monoposto finalmente in grado di poter lottare per il primato. Eppure, il dato stride a confronto con le prestazioni messe in mostra dalla F14T sul passo gara, con un gap che gara dopo gara va progressivamente riducendosi nei confronti della Mercedes. Il problema, per Mattiacci e soci, è che anche i diretti avversari hanno fatto altrettanto, anzi meglio. A partire dalla Williams, ormai affermatasi sempre più come seconda forza del Mondiale e salita al terzo posto nel Costruttori a discapito proprio della Rossa, ma anche la Red Bull, l'unica monoposto non colorata d'argento capace quest'anno di conquistare un successo. Anche ad Hockenheim, in ogni caso, in casa Ferrari l'andazzo è stato quello abituale: Alonso impegnato a lottare come un leone per un posto ai piedi del podio, Raikkonen in netta difficoltà e nuovamente fuori dai punti. Per il finlandese, a parziale scusante, vi è stato il danno riportato all'alettone anteriore, conseguenza di due contatti avvenuti in gara prima con Ricciardo e poi con Vettel. A fine gara, Iceman ha così espresso il proprio rammarico: “E’ un vero peccato per la mia gara, perché nel fine settimana mi sono sentito più a mio agio e oggi con pneumatici nuovi stavo andando bene. Purtroppo per ben due volte mi sono trovato bloccato tra due vetture e in entrambi i casi ho subito danni all’ala anteriore che hanno compromesso la mia corsa. Il rendimento degli pneumatici è calato prima del previsto, soffrivo di graining sull’anteriore sinistra e perdevo carico aerodinamico. Il lato positivo di questa giornata è che oggi sono riuscito a guidare come volevo: sono certo che senza questi problemi le cose sarebbero andate in maniera diversa e sarei riuscito a finire in zona punti”. Fernando Alonso è invece sembrato a un certo punto persino in grado di inserirsi nella lotta per il podio, dovendosi però accontentare di un quinto posto finale dopo un bel sorpasso ai danni di Ricciardo: “Oggi abbiamo fatto quel che abbiamo potuto - ha sottolineato lo spagnolo - e anche se come sempre puntavamo a posizioni da podio, le vetture davanti erano troppo veloci. E’ stata una bella gara, anche se molto complessa perché in corsa abbiamo deciso di cambiare strategia, passando da due a tre soste. Non è stato semplice duellare sempre con lo sguardo rivolto ai consumi, e alla fine superare Ricciardo con l’aiuto di gomme più nuove ci ha consegnato una posizione oltre cui non era possibile andare. Qui a Hockenheim abbiamo fatto un piccolo passo avanti, e anche se questo non si è tradotto in tempi sul giro, è comunque uno stimolo per continuare a migliorare. L’obiettivo rimane quello di guadagnare punti e aiutare la squadra nel Campionato Costruttori, quindi ora pensiamo a Budapest e come andrà lo scopriremo solo lì, perché ogni circuito è una storia a sé”. Marco Mattiacci, invece, sembra già proiettato verso la trasferta di Budapest: “Quella di oggi è stata una gara molto combattuta sia per i piloti che per la squadra, che conferma il grande impegno profuso da tutti in un fine settimana che non ha lasciato un attimo di respiro e in cui abbiamo tirato fuori il massimo. Fernando si è reso autore di un’altra prestazione fantastica, mentre abbiamo visto segnali incoraggianti da parte di Kimi, che purtroppo non si sono tradotti in risultati concreti. Conosciamo i punti deboli della nostra vettura, e ad ogni gara cerchiamo dei miglioramenti che possano essere utili anche per il nuovo progetto che inizia a prendere forma. Ora tutta l’attenzione si sposta sulla prossima tappa in Ungheria. Sarà un’altra gara molto impegnativa ma allo stesso tempo una nuova opportunità per crescere”. Un tracciato, quello dell'Hungaroring, che sulla carta sembra non essere molto favorevole alle caratteristiche della F14T, da sempre in difficoltà nelle piste dove la trazione gioca un ruolo decisivo: ma in Ferrari, nonostante tutto, nessuno sembra disposto ad alzare bandiera bianca. Marco Privitera
{jcomments on}