WSBK | Analisi di metà stagione: Rea dominatore assoluto, Fogarty inizia a "tremare"
Andiamo dunque ad analizzare, round per round, quanto è successo in questi primi otto appuntamenti di un Mondiale dominato fin qui da Jonathan Rea, ma che sta offrendo comunque spunti interessanti ed outsider imprevisti.
Australia, 25-26 febbraio
Primo round della stagione e primo confronto acceso in pista tra Jonathan Rea, campione in carica, e Chaz Davies, mattatore del finale del 2016. Pole del campione in carica e doppia vittoria del number 1 ma solamente in volata su un coriaceo Davies che in gara-1 aveva tentato anche la magia del sorpasso a Rea. Terza posizione in gara-2 e primo podio al rientro in Superbike con Ducati per Marco Melandri, con la grande sorpresa del primo round rappresentata dalla Yamaha dell’inglese Alex Lowes, mentre delude l’altro alfiere Kawasaki Tom Sykes al quale la pista australiana è sempre stata indigesta. E’ anche l’esordio per l’inversione di griglia di gara-2: positivo il primo esperimento su una pista famosa per la difficoltà nei sorpassi.
Thailandia, 11-12 marzo
Secondo Thai-round della storia del Mondiale Superbike e ancora una volta la scena è tutta del duo verde Rea-Sykes che monopolizza i primi due posti della Superpole. Le gare, si sa, sono tutta un’altra storia: gara-1 finisce ancora nelle mani di Jonathan Rea con Davies ancora secondo e Sykes terzo, mentre in gara-2 si annota il primo errore stagionale per Chaz Davies. La gara viene però fermata per l’incidente di Savadori ed il gallese può ripartire, costretto però ad una difficile rimonta. In questa gara si denota anche l’inadeguatezza dell’inversione di griglia, con Rea e Sykes già in testa dopo due curve nonostante la partenza dalla fila 3.
Aragon, 1-2 aprile
Prima gara europea e appuntamento di casa per il team ufficiale Kawasaki, che usa sempre il tracciato spagnolo per i suoi test. Questa volta in pole ci va Davies davanti alle Kawa di Rea e Sykes. Gara-1 è una questione d’onore fra Davies e Rea risolta solamente al penultimo giro con la scivolata del ducatista all’ultima curva. Quinto successo di fila per Rea, con Melandri e Sykes ad accompagnarlo sul podio. In gara-2 Davies si riprende la prima posizione portando a casa la prima vittoria stagionale.
Assen, 29-30 aprile
Seconda tappa europea di un Mondiale sempre più nelle mani di Jonathan Rea, ma con la consapevolezza che Ducati può dare ampiamente fastidio alla corazzata di Akashi. Superpole ancora dominata dal colore verde, con Jonathan Rea che frantuma il record del 2014 e gira anche più veloce delle MotoGP a parità di pista. Gara-1 è ancora una questione personale tra Rea e Davies ed anche qui non manca il colpo di scena: problema alla Ducati di Davies e via libera alla doppietta Kawasaki. In gara-2 Sykes improvvisamente si sveglia dal torpore di queste prime gare e mette sale sulla coda a Rea per tutta la gara. I due alfieri Kawa arriveranno al traguardo distanziati di soli 25 millesimi.
Imola, 13-14 maggio
Imola, si sa, è il giardino di casa di Ducati ed è d'obbligo puntare alla vittoria e battere le Kawasaki. Missione possibile grazie ad un Davies in giornata di grazia sul tracciato del Santerno. Doppietta come nel 2016 per il gallese della Ducati e fantasmi delle gare di Aragon ed Assen scacciati via. Melandri completa la festa con il terzo posto di gara-2. Leggermente meglio ad Imola l’inversione di griglia di gara-2 rispetto ad altre situazioni (Thailandia per esempio) dove è stata totalmente senza senso.
Donington Park, 27-28 maggio
Donington è terreno di caccia storicamente per i piloti britannici, ma quello che emoziona di più durante il round è lo struggente minuto di silenzio per ricordare Nicky Hayden, scomparso a seguito di un incidente stradale proprio all’inizio della settimana che portava al round in terra britannica. Round di Donington che ha accolto Leon Haslam, wild card per l’occasione con il team Puccetti, il quale si è ben distinto in questa avventura one shot. A Donington arriva anche il primo errore per Jonathan Rea, caduto a pochi giri dalla fine di gara-1 per un problema alla gomma posteriore. In gara-2 il number 1 si rifà con gli interessi, regolando Sykes e Davies per un podio all british, replica di quello di gara-1 (Sykes-Haslam-Lowes).
Misano, 17-18 giugno
Misano è la seconda gara di casa per Ducati e per i colori italiani. Ma è anche il round più pazzo ed imprevedibile di tutta la stagione 2017. Come suo solito in Superpole, Sykes prende a martellate il cronometro e si regala un tempone per la pole numero 40 della carriera. In gara-1 succede praticamente di tutto. Una corsa pazza, con una serie di colpi di scena da togliere il fiato: prima l’incidente di Van Der Mark che era leader della gara, poi la scivolata di Melandri all’inizio dell’ultimo giro, ma l’apice si ha nelle ultime curve. Davies scivola e viene travolto da Jonathan Rea che a sua volta cade. La vittoria va a Sykes davanti a Lowes ed allo stesso Rea che riesce ad arrivare al traguardo, al contrario di Davies che viene portato via in barella. Un buon numero di colpi di scena anche in gara-2. Assente Davies, il peso del team Aruba Ducati è su Marco Melandri. Il ravennate non si fa tradire dall’emozione e centra una vittoria storica per sé e per l’Italia, la 100^ di un pilota italiano in SBK. Durante la gara sono usciti Torres e Fores che guidavano la corsa, ma anche Lowes e Camier che erano in buona posizione. Un mezzo “successo” l’inversione di griglia di gara-2, con Torres e Fores che tenevano bene la testa della gara fino ai rispettivi ritiri.
Laguna Seca, 8-9 luglio
Come da tradizione, sul Mazda Raceway di Laguna Seca ci corrono solamente le Superbike (insieme a quelle del MotoAmerica). Ultimo round prima della pausa estiva di un mese, fino al rientro in Germania. Ducati presenta l’ultima nata di Borgo Panigale, la 1299R Final Edition, per celebrare l’addio del V2 dopo anni ed anni di successi. Dal 2019 Ducati gareggerà con una Superbike V4 per contrastare al meglio lo strapotere di Kawasaki. Davies e Melandri per le gare scendono in pista con una livrea tricolore che richiama proprio la Final Edition. Il tricolore porta bene a Davies che centra una magnifica vittoria davanti a Rea e Sykes. Come in altre piste, clamorosamente bocciata l’inversione di griglia di gara-2: partenza a razzo di Sykes e Rea dalla fila 3 ed in due curve già in testa. Rea vince la gara davanti a Sykes e Davies e va in vacanza con mezzo Mondiale in tasca, a 5 round dalla fine della stagione (4 se dovesse saltare il Qatar per i problemi di natura politica).
In definitiva, possiamo già definire archiviata questa stagione 2017 del Mondiale Superbike, avendo Rea un vantaggio importante sui suoi diretti inseguitori a partire dal suo team mate Tom Sykes. Quest'ultimo mal digerisce un compagno così vincente e si è ormai rassegnato al ruolo di seconda guida del team Kawasaki, mentre Chaz Davies, il generosissimo gallese della Ducati, cerca in tutti i modi di contrastare lo strapotere della verdona di Akashi senza però riuscire a trovare il segreto per fermare lo squadrone giapponese.
Carl Fogarty, al quale auguriamo una pronta guarigione dopo l’incidente occorsogli mentre faceva dirt track, inizia così a tremare: il record dei suoi 4 titoli Mondiali è sempre più a rischio. Johnny è ancora a metà strada ma, dopo aver eguagliato il record dei due titoli consecutivi del grande King Carl (anche se "Foggy" lo ha fatto in due periodi diversi, 94-95 e 98-99), è sulla strada buona per il terzo iride consecutivo e ciò sarebbe un nuovo record per le statistiche del Mondiale Superbike.
L’ultima chiosa è per l’inversione di griglia di gara-2. Prendendo in prestito una famosa frase del grande rag. Ugo Fantozzi, l’inversione di griglia di gara-2 “è una cagata pazzesca”: doveva essere un’idea per rilanciare lo spettacolo e dare più visibilità alla gara-2 ed anche a chi non è mai stato in prima fila o comunque davanti, ma è una cosa che si sta ritorcendo contro gli organizzatori e gli esempi di insuccesso sono presto fatti: Thailandia, Assen, Donington, Laguna Seca. Su queste piste si è assistito all’inutilità di questa regola, sperando che nel 2018 venga rivista o quantomeno venga estesa a tutta la griglia.
Marco Pezzoni @marcopezz2387
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