Lewis Hamilton F1 Ferrari Debutto
Credits: Scuderia Ferrari Media Centre

Mentre sul circuito di Fiorano calavano le luci invernali della sera di un'uggiosa giornata, la lunghissima messa cantata della tre giorni a Maranello di Lewis Hamilton, finalmente in carne ed ossa con tuta rossa addosso, finiva nella maniera più consona...ovvero la distribuzione tra i tifosi dei "santini" dei piloti della Rossa. San Luigi dalla perfida Albione e san Carlo dall'opulenta Montecarlo pregate e vegliate sulle nostre povere anime di tifosi Ferrari.

Giorno uno, lontano dagli occhi

Lewis Hamilton ha iniziato ufficialmente la propria avventura con la Scuderia Ferrari lunedì, facendo capolino nel quartier generale del team di Maranello, accolto dal Team Principal, Fred Vasseur, e dal CEO Ferrari, Benedetto Vigna. L'inglese, in ogni caso, si presentava a Maranello impeccabile e, va detto, elegante nel completo giacca e cravatta da primo giorno in un ambito lavorativo nuovo.

Con le foto di rito, di cui parleremo dopo, il pilota di Stevenage spendeva la giornata girando l'azienda, immortalato in calorose strette di mano e in visita ai vari dipartimenti. "Quella è la galleria del vento", "lei è la responsabile del reparto X", "lui è il responsabile della divisione Y" e via discorrendo, nella più classica delle giornate con il "giro per conoscere i colleghi".

Alla fine della giornata Lewis dichiarerà:

Ci sono giorni che sai ricorderai per sempre. Oggi, il mio primo da pilota della Scuderia Ferrari, è certamente uno di quelli. Nella mia carriera ho avuto la fortuna di raggiungere traguardi che non avrei mai pensato possibili, ma una parte di me ha sempre tenuto stretto il sogno di correre in rosso. Non potrei essere più felice oggi che questo sogno si realizza.

Come diceva mia nonna, tutti i salmi finiscono in gloria.

Giorno due, briefing…e comunicazione

Il secondo giorno di Lewis Hamilton a Maranello prevede un fitto calendario di briefing e riunioni tecniche, di cui non sappiamo nulla in merito al contenuto.

Fino a questo momento, l'ingresso di Lewis Hamilton in Ferrari ha costituito un manuale di comunicazione massiva e globale nell'Anno Domini 2025. Il debutto in rosso è stato introdotto da un battage sui social con post tatticamente lanciati nell'Internet alle 16:44 ed altre chicche (sottili giochini mentali) simili. Del lunedì rimarranno negli archivi due scatti fotografici a loro modo significativi, per i quali i tifosi hanno avuto la giornata del martedì dedicata all'analisi.

Lo scatto numero uno è quello dell'inglese davanti all'appartamento di Enzo Ferrari, in Piazza Michael Schumacher, con la Ferrari F40 sullo sfondo. Anche i canali di comunicazione formale della F1 concorrono nel sezionare chirurgicamente la foto, notando il numero delle finestre e la porta, affidando così alla foto messaggi trasversali e segnali subliminali. La sensazione di deja-vù con la copertina di Abbey Road dei Beatles è fortissima. Per chi non lo sapesse, all'epoca il fatto che Paul McCartney fosse scalzo, unito alla targa dell'auto parcheggiata sullo sfondo della foto, venne interpretato come segnale inequivocabile della storia per cui Paul fosse passato a miglior vita e i rimanenti Beatles lo avessero sostituito con un vigile canadese, guarda caso bassista e mancino.

L'altro scatto, a quanto pare ritirato dai social, riguarda un quadretto con il Presidente Elkann in cui si nota il contrasto tra la misurata eleganza dell'inglese e lo stile più casual del capo. Talmente casual da presentarsi con un paio di scarpe da ginnastica firmate, colpo di scena, non Puma (brand che collabora e lavora con Ferrari), bensì Adidas: la storia ci insegna cha Adidas e Puma condividono la sede storica nella stessa città, tuttavia il marchio delle tre bande è diventato di recente, non senza annunci roboanti, partner commerciale della Mercedes. Bene, ma non benissimo.

Giorno tre, in pista

Ieri Lewis ha mosso i primi passi con una monoposto Ferrari. Partiamo dall'analisi di quello che abbiamo visto: Hamilton è sceso in pista con una SF-23, l'auto più recente che gli è consentito provare in base alle regole dei "test delle auto precedenti" in F1. Il pilota inglese ha percorso in tutto meno di 100 km, svolgendo il suo programma di lavoro nella sessione mattutina, su una pista molto umida, con gomme da esibizione e su una monoposto concettualmente attuale, ma con qualche soluzione già datata.

Effettivamente cosa può aver portato a casa il pilota britannico da questo primo contatto con una monoposto italiana? Probabilmente poco, se non la familiarizzazione con alcune procedure pratiche del team e un primo assaggio di quella che è la gestione dell'effetto suolo da parte di una vettura di due anni fa, comunque differente da una Mercedes alle prese con problematiche endemiche legate alle altezze da terra.

Rispetto al debutto di Michael Schumacher, datato 1995 in quel dell'Estoril, il panorama è completamente diverso su più livelli. Limitandoci per ora alla parte squisitamente tecnica: il tedesco aveva a disposizione un chilometraggio virtualmente senza limiti, la monoposto dell'anno in corso, con la possibilità di provare il motore V10 che sarebbe arrivato per il Campionato 1996.

Con i limiti imposti sui test, oggi Ferrari non può più proporre un programma simile e, anzi, dovrà cercare di mettere assieme i famosi 1000 km di esperienza per Lewis prima delle giornate di prove pre-stagionali con le nuove monoposto. Per ora la Scuderia non ha ancora annunciato la data del prossimo test, forse di nuovo uno splash-and-go a Fiorano prima della sessione programmata per Barcellona più avanti questo mese.

D'altro canto, va notato come il debutto di Lewis Hamilton abbia attirato centinaia di tifosi Ferrari che hanno affollato, sin dalle prime luci del mattino con i tradizionali bivacchi, i punti di osservazione attorno alla pista di prova della Ferrari. L'era della comunicazione social ha sortito i suoi effetti, spogliando molto della magia del primo contatto dell'inglese con la pista, tramite post chirurgicamente anestetizzati condivisi dalla Scuderia e da altri canali formali, uniti alle varie foto e reel provenienti dal pubblico a bordo pista.

Dal punto di vista globale l'evento era molto atteso, tant'è che tutti i canali di comunicazione ufficiale hanno garantito una copertura piuttosto estensiva a una trentina di giri di pista con fondo umido. La risposta dei tifosi è stata molto sentita, sottolineando ancora una volta come il tifo abbia la memoria molto corta, considerando un rapporto quasi ostile con la Ferrari nei trascorsi passati del pilota di Stevenage.

Certamente non possiamo vivere di rancori passati e ad un certo punto, forse, anche i tifosi ferraristi più duri e puri dovranno sotterrare l'ascia di guerra, tuttavia risulta ben evidente come la tifoseria Ferrari spesso abbia bisogno di "figurine" da idolatrare come nuovi messia agonistici. Lewis Hamilton effettivamente è la nuova "figurina" nell'album Ferrari e dopo il primo passaggio a Maranello rimane sempre attiva una domanda alla quale dovremo trovare una risposta: oltre al ruolo immaginifico, Ferrari ha effettivamente un programma a medio termine per l'inglese?

Luca Colombo