WEC | Kvyat non firma il documento FIA ed è fuori dal Motorsport
Daniil Kvyat non firma il documento della FIA ed è fuori dal mondiale WEC e da qualsiasi altro evento sportivo motoristico. L’ex alfiere della Red Bull ha deciso di non sottostare alle nuove direttive, che chiede ai piloti russi e bielorussi di correre come atleti neutrali.
LA DECISIONE FIA E IL RIFIUTO DI KVYAT
Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, molte federazioni sportive internazionali hanno preso duri provvedimenti. La maggioranza ha optato subito per l’esclusione di tutti gli atleti provenienti dai paesi aggressori dalle proprie discipline. Una decisione che è stata criticata parecchio da molti sportivi russi, tra cui lo stesso Kvyat nei giorni scorsi.
Per quanto riguarda il mondo del motorsport invece, la FIA ha deciso di adottare una linea più leggera per i piloti provenienti da Russia e Bielorussia. Ai piloti è stato infatti richiesto di firmare un documento ufficiale in cui ci si impegna a disconoscere completamente le azioni del proprio paese in modo da poter correre come atleti neutrali senza bandiera e inno.
Kvyat quest’anno avrebbe dovuto correre nel WEC con il team russo G-Drive nella categoria LMP2, ma la sua decisione lo esclude quindi da ogni gara del mondiale terminando di fatto la sua stagione.
ANCHE G-DRIVE FUORI DALLE COMPETIZIONI MOTORISTICHE INTERNAZIONALI
La stessa decisione di Kvyat è stata condivisa dallo stesso team G-Drive. Tramite il proprio account su Instagram, il Team Principal Roman Rusinov ha annunciato di non voler firmare il documento della FIA.
Rusinov ha infatti dichiarato: “Oggi in quanto pilota del team russo G-Drive Racing, rifiuto queste condizioni discriminatorie imposte dalla FIA. L'obiettivo di ogni atleta è poter arrivare a sentire il proprio inno sul podio. In oltre 10 anni di esperienza a livello internazionale, la nostra squadra c'è riuscita diverse volte, abbiamo sventolato, sentito e cantato il nostro inno nazionale. Per rispetto dei miei fan, compagni di squadra e per l'onore sportivo, non firmerò questo documento, piuttosto è meglio non correre più".
Il russo inoltre aggiunge che ha in mente diversi programmi per sviluppare il motorsport nel proprio paese: “Attualmente stiamo già valutando diverse opzioni per progetti di sviluppo del motorsport nel nostro paese. Spero sinceramente che saremo in grado di tornare alle corse internazionali con lo spirito sportivo e a condizioni uguali per tutti i partecipanti".
Chiara Zaffarano