Si chiude con il quinto posto di Charles Leclerc in gara il complicato weekend di una Ferrari che è risultata essere la quarta forza in Qatar dietro a McLaren e a una Mercedes che ha sorpreso anche lo stesso Leclerc. Nulla da fare per Carlos Sainz, fuori dai giochi prima del via della gara per una perdita di benzina sulla sua SF23.

Un weekend iniziato con un’illusoria top-3 nelle libere si è chiuso con un quinto posto finale e un ritiro: per la Ferrari il Qatar ha rappresentato più ombre che luci. La SF23 non è stata all’altezza di McLaren e Mercedes, con un passo deficitario e con un consumo gomme più accentuato rispetto ai rivali. Nella classifica Costruttori, Ferrari perde altri due punti nel duello con la Mercedes per il secondo posto, con il gap salito a 28 punti. Ma, vista la McLaren delle ultime gare, la Rossa dovrà stare attenta anche al team di Woking, ora a meno 11 da Aston Martin e con 79 punti da recuperare su Ferrari in 5 gare. Chiudere fuori dal podio per la seconda volta in quattro stagioni rappresenterebbe un fallimento per la Scuderia di Maranello.

LECLERC SORPRESO DALLA MERCEDES

Unico rappresentante della Rossa, Charles Leclerc ha ammesso di aver “limitato i danni” in una gara dove la SF23 ha fatto più fatica delle previsioni. Secondo Leclerc, Ferrari si aspettava di essere in linea con Mercedes e Aston Martin. Se la seconda ha chiuso a 10" dal monegasco, la prima invece è stata nettamente più veloce della Rossa: “Non sono felicissimo”, ha ammesso Leclerc. “Se vediamo la gara di George, era ultimo dopo curva 1 e ha finito davanti a noi. Ci ha sorpreso il ritmo che aveva la Mercedes oggi”. Leclerc non ha nascosto che la gara di oggi sia stata conservativa, su una pista che non è stata favorevole alla Ferrari per configurazione e condizioni: “Per noi è stata una gara dove limitare i danni, sfortunatamente abbiamo avuto Carlos fuori dai giochi prima del via. Ho dovuto tenermi del margine a livello di guida, ma nel complesso abbiamo massimizzato quelle che erano le nostre possibilità”, ha detto. Dichiarazione effettivamente confermata dal fatto che solo all’ultimo giro il monegasco ha stampato il proprio miglior tempo in 1.24.992.

Il monegasco, tempi alla mano, non ha nascosto come per lui sarebbe stato impossibile reggere il ritmo della McLaren che in alcune fasi è stata la vettura più veloce in pista:Non avremmo mai potuto reggere il passo della McLaren. Penso che George non abbia spinto più di tanto e io non gli ho messo poi tanta pressione. Alla fine, ho sentito dei track limits (di Russell, ndr), ho spinto e mi sono preso dei rischi in più. Solo così ho chiuso sotto i 5" di distacco”. A livello di strategia, il monegasco sente di aver perso molto tempo nel secondo stint di gara, il primo con gomma media dei tre svolti, e ne ha elencato i motivi: “Avevamo delle medie che avevano fatto due push nell’SQ2. Altri team avevano fatto un push solo su quella gomma e ha fatto la differenza. Noi avevamo già graining e abbiamo perso molto. Peccato, negli altri stint eravamo migliori, ma non al livello che ci aspettavamo”.

SAINZ KO PRIMA DEL VIA

Nulla da fare invece per Carlos Sainz: lo spagnolo avrebbe dovuto affrontare una gara in salita partendo dalla dodicesima posizione, dopo l’eliminazione in Q2 di venerdì. Tuttavia, per lo spagnolo non c’è stata la possibilità di partire a causa di una perdita di benzina. Impossibile, per Ferrari, provare a sistemare il problema prima del via: “Abbiamo avuto una perdita di benzina. Era impossibile vederla in anticipo a causa dei carichi di benzina con i quali abbiamo girato nel weekend”, ha spiegato Sainz. “È un peccato e mostra che a volte il motorsport può essere crudele. Difficile da digerire il fatto che siamo venuti in Qatar e non possiamo correre, ma succede. Se è un problema legato ai cordoli? Sicuramente, ma finché non analizziamo non possiamo sapere cosa e come è successo”. Sui cordoli ha posto l’accento anche Frédéric Vasseur prima del via: “Adesso è presto per capire se il problema sia dovuto ai cordoli”, ha detto Vasseur. “Chiaramente quanto successo è stato inatteso”.

Mattia Fundarò