La Formula 1 torna in pista dopo una pausa di tre settimane per una delle gare più attese dell’anno, quella di Spa-Francorchamps. Sul circuito delle Ardenne, Pirelli porta i P Zero White medium ed i P Zero Yellow soft: una scelta più “morbida” rispetto allo scorso anno, volta a promuovere strategie diversificate tra i vari piloti. Con poco più di sette chilometri di lunghezza, Spa si distingue per essere il tracciato più lungo dell’anno: il suo mix di rettilinei veloci, curve ad alta velocità e asfalto abrasivo impegna molto gli pneumatici. Come se non bastasse, il tempo variabile è una caratteristica ricorrente di questa regione: per questo motivo, la possibilità di safety car è molto alta, dunque la capacità di reagire velocemente e di formulare una strategia efficace risulta di vitale importanza. Sul circuito belga, la chiave è quella di saper gestire l’enorme quantità di energia scaricata sugli pneumatici, da ogni direzione. All’Eau Rouge, ad esempio, dove i motori sono al massimo della potenza e le monoposto viaggiano a 300 chilometri all’ora, si ha una compressione negativa di circa 1g, ed una forza laterale di circa 5g. Lo stress sulla struttura e sulla spalla degli pneumatici è il più alto di tutto l’anno. La P Zero White medium è una mescola ‘low working range’, capace di assicurare massime prestazioni anche a basse temperature, come spesso si hanno a Spa. La P Zero Yellow soft, invece, è una mescola ‘high working range’, perfetta per temperature più alte. Il basso carico aerodinamico, usato spesso a Spa, influenza le frenate. Con meno deportanza sulla vettura quando essa rallenta, c’è il rischio di bloccaggio delle ruote, e questo può determinare uno “spiattellamento” degli pneumatici.

{jcomments on}