L'IndyCar Series ha deciso di posticipare al 2024 l'introduzione dei motori V-6 biturbo ibridi da 2,4 litri. La famosa categoria statunitense riservata alle ruote scoperte manterrà gli attuari propulsori V-6 biturbo da 2,2 litri anche nella prossima stagione.

La decisione è stata presa per permettere a Chevrolet ed Honda di prepararsi al meglio per una nuova era per l'IndyCar. L'ibrido garantirà un totale di 100 cavalli extra che portano il totale a 900 (800 base). Gli organizzatori non vogliono farsi trovare impreparati, i primi test si dovrebbero tenere in quel di Sebring a fine marzo.

Jay Frye, Presidente della categoria, ha affermato in una nota: "Siamo soddisfatti del ritmo dello sviluppo tecnico dell'ibrido V-6 biturbo da 2,4 litri mentre lo prepariamo per la competizione. Siamo molto incoraggiati dai progressi fatti dal nostro team e dai nostri partner, ma è stata necessaria una decisione immediata per assicurarci di essere preparati per la stagione 2023 utilizzando il nostro attuale pacchetto di motori da 2,2 litri". 

Non è mancato il parere di Mark Stielow, direttore del GM Motorsports Competition Engineering: "Siamo orgogliosi del duro lavoro e del livello di impegno del nostro gruppo motori. Chevrolet rimane pienamente impegnata nella NTT INDYCAR SERIES e non vediamo l'ora di debuttare con il nuovo motore nel 2024".

Parere positivo anche da David Salters, Presidente del Honda Performance Development. Abbiamo terminato lo sviluppo ed i test dinamici del nostro nuovo motore a combustione. Una volta risolti i problemi della catena di approvvigionamento dei componenti del sistema ibrido, inizieremo i test su pista del nuovo propulsore".

Nel frattempo la categoria si prepara per la seconda gara, prevista per domenica 20 marzo al Texas Motor Speedway. Il catino americano ha accolto nella giornata di ieri dei test che hanno premiato il rookie Kyle Kirkwood (Foyt).

Luca Pellegrini