Martin Donnelly, il pilota vivo per miracolo
Tra i tanti (e talvolta, purtroppo, tragici) incidenti verificatisi nella storia del Mondiale di Formula 1, quello accaduto nel 1990 a Martin Donnelly rappresenta probabilmente il peggiore al quale un pilota sia riuscito a sopravvivere. Seppur la sua carriera dovette concludersi con quello schianto sul circuito di Jerez, il nord-irlandese ha oggi la fortuna di poter raccontare quella terribile esperienza, e non è raro vederlo ancora oggi sui circuiti del Circus in qualità di Commissario Fia. Ma Donnelly è stato anche un pilota di belle speranze, prima che l'incidente mettesse repentinamente fine alle sue ambizioni.
Hugh Peter Martin Donnelly nasce il 26 marzo 1964 a Belfast.
Comincia la sua carriera in monoposto nella Formula Ford 2000, ma ottiene subito buoni risultati nella Formula 3 Britannica, dove conquista quattro vittorie e il terzo posto nel campionato 1986. L’anno dopo disputa nuovamente il campionato di Formula 3, mentre a metà della stagione 1988 passa al Campionato di F.3000 per sostituire Alessandro Santin nel team di Eddie Jordan, diventando il nuovo compagno di scuderia di Johnny Herbert.
Al volante della Reynard 88D-003 fa il suo debutto sul circuito di Brands Hatch, dove ottiene la prima fila dello schieramento. Riesce facilmente a vincere la gara infliggendo un distacco di 28 secondi a Pierluigi Martini, mentre il suo compagno Herbert viene coinvolto in un grave incidente nelle fasi iniziali che avrebbe compromesso il suo passaggio in Formula 1 con la Benetton per la stagione 1989. Con Johnny Herbert fuori dalle competizioni per il resto della stagione, Donnelly viene subito promosso al ruolo di prima guida del team. Nella successiva gara, la Birmingham Superprix, ottiene il secondo posto dietro al brasiliano Roberto Moreno; ottiene poi lo stesso risultato sul circuito Bugatti di Le Mans , mentre a Zolder si ritira al 22° giro per problemi al cambio. Ottiene la sua seconda vittoria della stagione a Digione, dopo una tenace lotta contro Bernard, Blundell e Moreno. Nonostante avesse disputato solo metà stagione al volante della vettura del team Jordan, Martin riesce a conquistare il terzo posto finale in campionato, a sole 14 lunghezze dal vincitore Moreno. Alla fine della stagione ottiene il prestigioso Cellnet Award, come pilota britannico più promettente dell’anno.
Visti i risultati ottenuti, Eddie Jordan conferma Donnelly anche per la stagione 1989, dopo aver firmato un contratto di sponsorizzazione con il gigante del tabacco Camel ed aver assunto come secondo pilota il francese Jean Alesi. Nella gara di apertura a Silverstone, Martin parte in quarta posizione, ma è costretto al ritiro per problemi al motore. Nel Gran Premio di Vallelunga, dopo aver dominato la gara con pole e vittoria, viene squalificato perché il musetto della sua Reynard non era stato sottoposto al test obbligatorio della FIA. irlandese è ancora a zero punti in classifica.
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