Scossoni, colpi di scena improvvisi e situazioni capovolte sono stati all'ordine del giorno della Dakar 2020. Non nel corso della tappa numero 11, durante la quale Carlos Sainz ha ipotecato il suo terzo successo nonostante il trionfo di giornata di Peterhansel.

Il francese è stato protagonista di una bellissima bagarre con Nasser Al-Attiyah per tutta la giornata, con il suo Buggy Mini che alla fine ha prevalso di soli dieci secondi. Un niente in una gara simile, per un duello che avrebbe potuto essere molto più avvincente di quanto non sia stato. Si, perché se i due si fossero trovati ancora in lotta per la vittoria sarebbero stati fuoco e fiamme assicurato fino alla fine. Invece due dei grandi protagonisti dell'edizione 2020 hanno dovuto accontentarsi del duello per la seconda piazza, dopo il capolavoro di Sainz nella giornata di ieri. Il madrileno non ha infatti riscontrato evidenti difficoltà odierne, contendendo il suo margine intorno ai dieci minuti. Che, con solo una frazione rimasta, sono un bel gruzzolo sul quale fare affidamento.

Sainz ha chiuso terzo l'undicesima tappa, lasciando otto minuti al compagno di squadra ed al qatariota, che fino a qualche giorno fa sembrava il grande favorito. Al-Attiyah è stato l'unico pilota Toyota in grado di lottare per le posizioni di vertice, con i suoi compagni di squadra protagonisti di qualche sprazzo sporadico. E' questo il caso di Bernard ten Brinke, quarto quest'oggi e con il sesto posto assoluto consolidato. Molto bravo anche il polacco Przygonski, quinto e primo privato al traguardo odierno. Il pilota Mini ha preceduto l'altro Hilux ufficiale di De Villiers, che ha scavalcato Terranova nell'assoluta per quanto riguarda la quinta posizione.

Ottavo tempo di giornata invece per Fernando Alonso, che dopo il cappottamento di ieri è riuscito a riprendersi facendo segnare qualche tempo interessante. A dare una ulteriore mano a Sainz nell'ultima giornata potrebbe essere l'accorciamento della dodicesima frazione a soli 166 km cronometrati, per via della presenza di alcuni gasdotti lungo il percorso.

Alessio Sambruna