WSBK | Laguna Seca cerca il successore di Hayden: Davies, Rea o le Yamaha?
CORKSCREW! I nostalgici di MotoGP e Superbike non riescono a pensare ad altro quando arriva il weekend di Laguna Seca. Teatro di alcune delle battaglie più roventi mai viste su due ruote, circuito ancora vecchio stampo anche se ormai superato in termini di sicurezza, la pista californiana continua a far sognare generazioni di appassionati. Indimenticabile il sorpasso di Rossi su Stoner, replicato da Marquez ad anni di distanza a danno proprio dello stesso Dottore, gli americani di tutti i campionati hanno sempre dimostrato una marcia in più nella laguna. Tra i tanti l’indimenticato Nicky Hayden, definito per anni “il mostro della laguna”. Chi andrà a succederlo?
MAI ALTRETTANTO INCERTO. Quest’anno previsioni e pronostici sono finiti ripetutamente nel cestino. Rea resta l’unico punto fermo, ma anche il proiettile di Ballymena quest’anno non ha tutto il margine visto l’anno scorso. Alcuni zeri di Davies hanno sicuramente reso la via per la cima della classifica più semplice a Rea, ma con le Yamaha arrivate finalmente allo stesso livello della concorrenza più illuminata i giocatori aumentano, e diventa più difficile arrivare davanti a tutti. Lo stesso Tom Sykes, ormai pressoché fuori da Kawasaki, ha tutta l’intenzione di lasciare un “bel” ricordo nella casa di Akashi, e la Honda ha dato a Leon Camier un telaio aggiornato (accolto con entusiasmo dall’ex MV Agusta), il che rende quanto mai incerto il risultato di queste due gare.
GOMME, FRENI ED ORARI. Per il round americano sia Pirelli che Brembo si sono organizzate a dovere. L’azienda della Bicocca ha deciso di privilegiare le soluzioni morbide, viste temperature ed impegno richieste a Laguna Seca, concentrandosi sullo sviluppo del nuovo pneumatico 200/65. In questa occasione sarà data possibilità ai piloti di scegliere il vecchio /60 nella stessa mescola, aiutando la stessa Pirelli a decidere quale sia la soluzione migliore. Per quanto riguarda la Brembo, Laguna Seca non è uno dei tracciati più impegnativi (vista l’assenza di rettilinei degni di questo nome), l’unico punto in cui realmente i freni vengono messi alla prova è la curva 2, dove la pressione supera i 4 secondi di utilizzo. In un circuito dove le staccate sono poche conta più l’agilità e la stabilità della moto, e in questo forse Ducati ha ancora qualcosa in più nei confronti degli avversari. Per scoprirlo dovremo attendere il sabato sera, quando alle 20 scatterà la Superpole seguita alle 23 da Gara1 e il giorno dopo (allo stesso orario) da Gara2.
Alex Dibisceglia