F1 | GP Las Vegas, i piloti promuovono la pista… a metà
Dopo lo sgradevole inconveniente del tombino sollevato, il secondo turno di libere di Las Vegas ha permesso ai piloti di girare senza problemi. Cancellate alcune preoccupazioni della vigilia, il tracciato non ha impressionato i piloti, che continuano a preferire l’adrenalina data dai circuiti permanenti con lunghe curve in appoggio.
Piloti discordi sulle caratteristiche del tracciato di Las Vegas
La pista, come già visto sulla carta, è tra le più veloci del campionato con una sola curva in appoggio, curva 2, un’unica sezione lenta, tra le curve 5 e 9 e tanti rettilinei da percorrere a gas spalancato. Il settore 1 è la parte più tecnica del circuito dove troviamo curva 5, quella che è forse la staccata più insidiosa dell’intero circuito. Nel settore 2 sono grip meccanico e trazione gli elementi da sfruttare per battere il cronometro mentre il settore 3 è un lunghissimo rettilineo intervallato da una chicane.
Le ansie dettate da un’uscita box che immette sulla traiettoria ideale sono state in parte sventate. Il pilota in pista, percorrendo la propria linea, tende soltanto a pizzicare l’ultimo tratto di riga bianca dell’uscita pit lane. Nel solo caso in cui un pilota sia in prossimità dell’uscita box e un concorrente si trovi contemporaneamente a impostare la curva questo sì potrebbe creare impedimento. Un caso simile si è verificato quest’oggi con Lewis Hamilton a imboccare la pista e Daniel Ricciardo lanciato per il suo giro veloce e costretto a rallentare, impossibilitato a percorrere la traiettoria ideale. Una situazione che comunque non sembra intaccare la sicurezza.
Basso drag ostile ai sorpassi
Nonostante i tanti rettifili, così come a Monza il profilo minore dell’ala posteriore rende meno efficace scia e drs. Il sorpasso non sarà una formalità nemmeno sull’infinito rettilineo da 1.9 km della Strip dove uscire incollato all’avversario è reso difficile dalla secca curva a 90 gradi che lo precede. Difficile dunque vedere sorpasso e successivo controsorpasso riprendendo la scia come evidenziato dalle simulazioni.
Graining presente ma sotto controlloCharles and Max battle it out on the Las Vegas Strip 👀#LasVegasGP #F1 pic.twitter.com/WL9JunQw7c
— Formula 1 (@F1) November 17, 2023
Pista e asfalto completamente nuovi risultano sempre una grossa incognita riguardo al grip, specie dopo il weekend di Turchia del 2020. Il livello di aderenza, come confermato dai piloti nel post prove libere, è ancora molto basso ma sicuramente accettabile per assistere a un buon weekend di gara. Anche le temperature erano un grosso punto di domanda in relazione al graining che si poteva formare specialmente nei compound più duri.
I 5/6 gradi in più rispetto a settimana scorsa hanno certamente aiutato a una miglior resa degli pneumatici anche se qualche fenomeno di graining è comparso, in maniera più marcata su alcune vetture. Un assetto che permetta di centrare la giusta finestra d’utilizzo degli pneumatici sarà la chiave del weekend.
Ancora poco chiaro quante potranno essere le soste della gara di domenica. La gomma soft ha mostrato un netto calo di performance dopo poche tornate, mentre la hard fatica a entrare in temperatura. Sembra così essere la media la gomma più gettonata per i 50 giri della corsa.
Le dichiarazioni dei protagonisti
Sulle caratteristiche della pista, senza grande sorpresa, Max Verstappen si è dimostrato il meno entusiasta: “Ho guidato su piste migliori”, ha dichiarato schiettamente. Di parere opposto Esteban Ocon, che nonostante una giornata in salita, si è detto entusiasta di affrontare qualifiche e gara su questo tracciato.
Tra i team principal, era stato Toto Wolff a prendere la posizione più netta durante la conferenza stampa che ha susseguito la fp1 fantasma. “Stiamo parlando di una sciocchezza successa nelle libere 1. Diamo credito a chi ha reso questo evento possibile”, le sue parole. Di avviso diverso si era mostrato Fred Vasseur, dopo il grave inconveniente che occorso alla vettura di Carlos Sainz: “È inaccettabile, non è uno spettacolo degno della Formula 1 moderna”, aveva sentenziato il manager francese.
Ora un po’ di meritato riposo per piloti, tecnici, meccanici e addetti ai lavori che si sono per la prima volta nella storia ritrovati ad affrontare un turno ufficiale di Formula 1 nel cuore della notte con la fp2, estesa di mezz’ora rispetto al consueto, scattata alle 02:30 locali e terminata alle 04:00.
Samuele Fassino