Romano Albesiano, Direttore Tecnico di Aprilia, nel suo debrief con i giornalisti
Romano Albesiano, Direttore Tecnico di Aprilia, nel suo debrief con i giornalisti | Credits: LiveGP (Giorgia Guarnieri)

Nel lunedì di test ufficiali della MotoGP, a parlare con i giornalisti non sono stati solo piloti e manager. In sala stampa, infatti, qualche ora prima dell'annuncio di Martin, si è presentato anche Romano Albesiano, direttore tecnico di Aprilia, per parlare delle prestazioni dei suoi attuali piloti, fornendo diversi spunti interessanti sull'attuale situazione tecnica della Casa di Noale e sullo sviluppo delle moto. 

Una costanza che latita, ma è solo una questione di tempo

Dopo una gara che ha visto i piloti Aprilia non particolarmente brillanti e, soprattutto, distanti dalle Ducati, non si può non iniziare commentando proprio la prestazione dei piloti, in particolare quella di Maverick Viñales, che su questa pista è sensibilmente migliorato rispetto alla passata stagione, ma ha comunque chiuso in ottava posizione. Un dato, però, che secondo Albesiano va contestualizzato: “L'anno scorso al Mugello Maverick non ha fatto una grande gara, per cui il miglioramento sul tempo finale è un numero un po' ingannevole. Abbiamo fatto molto bene a Barcellona, mentre qui su questa pista non altrettanto, questo è vero. Dobbiamo analizzare i dati e capire perché: Maverick è stato uno dei pochi a correre con la media ieri, non so sia stato giusto o sbagliato, probabilmente non siamo stati bravi a settare la moto per avere la soft nelle migliori condizioni nel finale di gara. Cercheremo di imparare da questo”.

Da qui il discorso si fa più ampio sulle prestazioni Aprilia nel corso di questa stagione, che sono state spesso altalenanti, ma non c'è stato un “calo di prestazione”, e la speranza è quella di “dimostrarlo già da Assen”. Resta però il tema della poca costanza, su cui Albesiano non si nasconde: “È vero, ma la causa è da cercare anche nella nostra storia. Rispetto ad altri, che in più anni hanno accumulato una quantità di dati maggiori anche grazie a più moto in pista, noi siamo più indietro. Stiamo cercando di recuperare, ma la storia è importante. Credo sia questo il tema: ad esempio ci sono Case con team satellite che sono consolidati con piloti forti, noi ci stiamo arrivando ma non siamo ancora a questo livello”.

Nel frattempo, per migliorare è importante impostare correttamente il lavoro nel corso del fine settimana. Un aspetto di cui Albesiano è ben consapevole: "Nel weekend dobbiamo lavorare di più in ottica gara, concentrandoci soprattutto sulla seconda metà della corsa. Stiamo andando molto forte nei time attack e nelle Sprint, ma meno bene nelle gare lunghe, e credo che ciò sia figlio di come lavoriamo il venerdì”. 

Tester e team satellite, una squadra unita

Altro tema “caldo” è l'indiscrezione - emersa proprio nel weekend del Mugello - secondo cui Aleix Espargarò, che si ritirerà a fine anno, avrebbe trovato un accordo con Honda per diventare loro tester dalla prossima stagione. Albesiano non si pronuncia ("non so nulla, dovete parlare con Rivola"), ma questo è un ottimo spunto per parlare dell'attuale tester Aprilia e di come potrebbe essere rafforzato: “Lorenzo [Savadori] è un ottimo pilota e ha una grande esperienza, ha imparato a dare risposte ‘tecniche’ e lavoriamo benissimo con lui. L'idea del top rider che diventa collaudatore è affascinante, ma non so quanto poi sia facile da gestire: ogni pilota al suo modo di guidare e trasferire informazioni, per cui non è detto che funzioni”. 

Il discorso si allarga poi all'attuale sviluppo della moto, che non è influenzato - e non lo sarà neanche in futuro - dalle voci di mercato: “Noi continuiamo a sviluppare la moto con i piloti che abbiamo adesso. Ci sono molte cose soggettive, ma altrettante oggettive uguali per tutti. I contratti finiscono a fine anno e al momento siamo impegnati al 100% con loro, che sono tutti molto focalizzati e professionali”.

Un lavoro che è sempre più supportato dal team satellite (Trackhouse), che rappresenta una grande risorsa per Aprilia: “L'anno scorso abbiamo iniziato, quest'anno abbiamo fatto uno step ulteriore molto importante con una maggiore integrazione di tutti i tecnici del team con la Casa madre. Lavoriamo davvero come un'unica squadra: sono arrivate informazioni utili ma anche opportunità di test, perché magari capita che alcune componenti le provino Oliveira o R. Fernandez… Stiamo imparando a ”usare" il team satellite, altri lo fanno da anni e sono più avanti in tal senso, ma noi stiamo crescendo anche in questo". 

Dal Mugello - Giorgia Guarnieri

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