MotoGP | Dovizioso vince ancora, eguaglia Stoner e si candida per il titolo
L'occasione per l'Andrea di Forlimpopoli è ghiotta, ancor più perché ci sono le giapponesi che non sono costanti. Il quadro dei valori in pista per la classe regina al momento vede Honda e Yamaha alternarsi con prestazioni diametralmente opposte, fatte di domini e debacle inspiegabili allo stesso tempo. La Ducati, invece, studiata dall'Ing. Gigi Dall'Igna si sta dimostrando più docile e dolce da guidare che mai. Certo, Lorenzo ancora non riesce ad interpretare al meglio la guida della Demosedici GP17 e questo pesa in classifica costruttori, che vede la rossa di Borgo Panigale a quota 122 contro i 139 di Yamaha ed i 125 di Honda.
Le due vittorie consecutive di Andrea Dovizioso possono sembrare un caso ma non è così. Dietro a questi successi ci sono anni di sviluppi e tanti sacrifici per gli uomini del costruttore bolognese. Perché la Ducati non è solo un team, ma è una vera e propria famiglia e Dovizioso ne fa parte a pieno titolo, per indole e talento. È stato scelto, voluto e protetto. Non dobbiamo dimenticare quanto sia stata dura la scorsa stagione per lui, con le ripetute bagarre con l'altro Andrea, quello più glamour ed appariscente, Iannone. Alla fine Dall'Igna e la Ducati hanno scelto Dovizioso e lui non sta tradendo le aspettative, anzi sta surclassando il suo compagno di box Lorenzo senza timori reverenziali e senza saccenza.
Desmodovi, come orgogliosamente gli piace essere chiamato, ha così commentato la vittoria in terra spagnola: "E' stato un weekend strano per tutti, in cui non era facile gestire il tracciato, la temperatura, le gomme e l'aderenza. La gomma posteriore andava degradandosi, ma sono riuscito a gestirla e a restare davanti. Siamo veloci, abbiamo lavorato tanto soprattutto sui dettagli che hanno fatto la differenza in gara. Abbiamo vinto perché siamo stati più intelligenti, non i più veloci, ma soprattutto i più bravi a capire i limiti della pista e delle gomme. Guadagnavo in rettilineo e non forzavo in curva, poi quando ero in testa ho capito che non avevo più la gomma, ma me la sono cavata. Ora ho più consapevolezza delle mie possibilità e della capacità di sfruttare pregi e difetti della mia moto. Abbiamo però ancora dei problemi da risolvere e per questo, pur trovando la classifica assolutamente inattesa, non penso al campionato".
Dovi ha anche aggiunto che la fuga iniziale di Lorenzo non è servita a niente. Jorge conviene che ascolti Andrea, così come sta facendo con i consigli del sapiente Michele Pirro. Lo stesso AD Ducati Domenicali si è complimentato con il romagnolo, così come ha fatto Dall'Igna per la doppia vittoria.
Barcellona dopo il Mugello, qualcosa di importante. La presenza di Lorenzo a festeggiare la vittoria del compagno sotto il podio ha un sapore particolare, un segnale che la squadra c'è ed anche il maiorchino ne è entrato a far parte: non era poi così scontato.
Ad inizio stagione avevo già prospettato questa situazione durante la nostra trasmissione di approfondimento MotorBikeCircus, con il silente Dovizioso a fare da terzo incomodo, anzi da quarto, per la conquista del titolo mondiale in MotoGP. Quand'anche non dovesse riuscirci, sono sicuro che sarà la sua migliore stagione di sempre nella classe regina.
Fabrizio Crescenzi