12 Ore di Bathurst | Ferrari torna sulla vetta di Mount Panorama: è sua la 15^ edizione
La cronaca. Mount Panorama, Nuovo Galles del Sud, Australia. Alle ore 05:45 locali di domenica 5 febbraio (le 19:45 italiane di sabato 4) il cronometro scatta al giro di formazione. La prima vittima della montagna è la Bentley #8: infatti, la Continental GT3 di Maxime Soulet colpisce il muretto riportando la foratura della posteriore destra. Stessa sorte tocca alla Porsche 997 GT3 #14 del IKAD Racing, che vede staccarsi il proprio pneumatico posteriore destro.
A seguito dell'impatto contro le barriere in uno dei saliscendi da parte dell'Audi #74 (guidata da Frank Stippler, il quale successivamente verrà trasportato in ospedale a seguito dell'incrinamento di due costole), quest'ultima occupa parte della pista e costringe le altre vetture ad affrontare una pericolosa strettoia. Alcune impattano su di essa, tra cui la Nissan #23 ufficiale. Nello stesso istante entra la safety car.
Dopo 25 minuti si riparte. La BMW #90 di Chaz Mostert passa in testa sorprendendo la Ferrari #88 di Toni Vilander alla Griffins Bend. Al termine della 1^ ora la Ferrari #88 è costretta a scontare un drive through per via dei zig zag prima della ripartenza dopo il regime di safety car. Problemi affliggono la McLaren #1 del Tekno Autosports (vincitrice lo scorso anno), che prosegue a rilento lungo la pista con il motore quasi in fiamme. Stessa situazione a cui deve sottostare la Mazda 3 V8 #94, ma per una foratura.
Passate 2 ore e 30 minuti, la Porsche 911 GT3 Cup #4, leader della classe B-GT3 (Cup Cars), impatta contro il muretto del Reid Park. E' di nuovo Safety car. Allo scoccare della seconda ora, sia la Porsche #911 (che dopo pochi minuti sarà costretta ad alzare bandiera bianca) sia la BMW #90 si dirigono verso i box per dei problemi alle sospensioni.
Buona parte della 3^ ora è caratterizzata dal duello al vertice tra la Nissan #24, la Mercedes #22 e la Ferrari #88. La AMG GT3 mantiene il passo malgrado una velocità di punta carente rispetto alla GT-R NISMO GT3 e alla 488 GT3.
A 8 ore e 45 minuti dal termine, la Aston Martin V12 Vantage GT3 #35 è ferma all'uscita della prima curva con danni all'anteriore: entra la safety car. Dopo 15 minuti si riparte ed ecco il colpo di scena: la Ferrari #88 del Maranello Motorsports viene toccata dalla Mercedes #22 del HTP Motorsport all'ingresso dell'ultima curva, insabbiandosi. Torna in pista la safety car. Poco dopo la vettura viene trainata e ricondotta nuovamente in pista e al termine del giro rientra ai box. Jamie Whincup, vice campione Supercars, si appresta a compiere il suo primo stint in assoluto nella gara.
Allo scadere della 4^ ora, la Lamborghini #29 del Trofeo Motorsport, guidata in quel momento da Ivan Capelli, impatta contro l'Audi #2 del DJS Racing. La 5^ ora, oltre ai continui botta e risposta della Mercedes #22 e Ferrari #88 per la leadership, con Van Gisbergen e Whincup che rievocano i duelli nelle gare del Supercars, è caratterizzata da diversi incidenti, ma senza che questi costringano la direzione gara a optare per l'entrata della safety car. Tuttavia, il suo ingresso è inevitabile a seguito del contatto alle The Esses che vede come protagonista la BMW #7 del Team Castrol Vodafone. Intanto, nella classe I primeggia la Ford Focus V8 #91 del MARC Cars Australia.
Tutto invariato a metà gara: si prosegue con il duello al vertice fra HTP Motorsport e Maranello Motorsports. Ma dopo che Baird prende il posto di Van Gisbergen sulla Mercedes #22, la Ferrari #88 di Vilander allunga su quest'ultima, dominando l'8^ ora.
La 9^ ora, così come la 5^ , è un susseguirsi di incidenti. Inizia la Ginetta #55, che colpisce un muretto alle The Esses e nella stessa zona, solo dopo il drive through per la Porsche #12 (rea di aver colpito alla The Chase la Mercedes #22), è il turno della Nissan #66.
All'ultima ora la Ferrari #88 effettua il rifornimento e il cambio gomme, prosegue invece la Mercedes #22. A 45 minuti dal termine la vettura tedesca esegue solamente il rifornimento. All'uscita box è Van Gisbergen davanti alla 488 GT3 di Whincup, ma il distacco è minimo e quest'ultimo passa in testa prendendosi, poco dopo, qualche rischio alla Mountain Straight: incredibile!
Ma non è finita. Van Gisbergen si rende protagonista di due episodi: nel primo mette fuori dai giochi la Porsche #51 del AMAC Motorsport, mentre nel secondo mette fuori dai giochi sé stesso e automaticamente il team, finendo contro le barriere nei saliscendi. Meno di 10 minuti e la 488 GT3 del Maranello Motorsports taglia il traguardo in prima posizione. Per la casa di Maranello è il secondo successo dopo il primo ottenuto nel 2014 con la 458 Italia GT3 e sempre sotto la gestione del team di Richmond, raggiungendo nell'albo d'oro marchi come Audi, BMW e Mitsubishi.
Al successo Toni Vilander, Craig Lowndes (unico dei superstiti del 2014) e Jamie Whincup, alla prima 12 Ore della sua carriera. In classe A-GT3 Pro-Am e A-GT3 Am vincono le Porsche 911 GT3 R #12 e #912 del Competition Motorsports e Walkinshaw GT3. Nella B-GT3 (Cup Cars) si impone la Porsche 911 GT3 Cup #21 dello Steve Richards Motorsport, mentre nelle classi C-GT4 e I primeggiano rispettivamente la Porsche Cayman PRO 4 #19 del PROsport Performance e la Ford Focus V8 #91 del MARC Cars Australia.
QUI LA CLASSIFICA COMPLETA DELLA 12 ORE DI BATHURST
Matteo Milani