Ferrari, recuperare è possibile?
Si sono concluse anche le due giornate di test in season a Sakhir, le quali non hanno visto variazioni in cima alla lista dei tempi, con la Mercedes a farla da padrone e tutti gli altri ad inseguire. Tante le conferme, quindi, rispetto a ciò che si è visto nelle prime tre gare stagionali, ma anche tanta delusione per chi, proprio da questi test, si aspettava di poter almeno tentare di risolvere i problemi attraverso un lavoro fruttuoso in pista, come la Ferrari. La casa di Maranello non ha brillato nelle due giornate, in particolar modo in quella conclusiva, durante la quale Fernando Alonso ha concluso solo 12 tornate a causa di un problema al telaio della F14T. Quest'ultimo era quello utilizzato da Raikkonen durante lo scorso weekend, e danneggiatosi nel corso della prima sessione di prove libere in seguito ad un salto del finlandese sul cordolo della curva 4. Le crepe erano state riparate in tempo per la gara, ma nei test Alonso ha poi riscontrato un comportamento anomalo della vettura. La squadra ha pertanto deciso di anticipare la conclusione del test per motivi precauzionali, a seguito delle verifiche effettuate sulla vettura: in tal modo il pilota spagnolo non ha potuto completare le prove d'assetto previste per la giornata, chiudendo con l'ottavo tempo cronometrato, pagando quasi quattro secondi da Hamilton e piazzandosi davanti solo a Caterham, Williams e Lotus. Durante la prima giornata però, sempre Alonso è riuscito ad ottenere il terzo tempo, sempre lontano però di un secondo dalla Mercedes di Rosberg, primo di giornata. Sembra aggravarsi dunque la crisi della Ferrari, che dopo un inizio di stagione al di sotto delle aspettative pare al momento non essere in grado di lottare ad armi pari (soprattutto) con i team motorizzati Mercedes.
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