F1 | Colton Herta nel mirino di AlphaTauri: ma c’è il “nodo” superlicenza
Christian Horner, team principal Red Bull, pare stia spingendo affinché la FIA prenda una decisione rapida sulle possibili esenzioni nel sistema a punti per la superlicenza in F1. Il "gruppo" con sede a Milton Keynes starebbe valutando le opzioni per un'entrata in AlphaTauri di Colton Herta.
Il team principal Red Bull ha descritto il pilota americano come un "talento interessante". Da tempo la F1 parla di Colton Herta, tuttavia l'americano non ha abbastanza punti di superlicenza per correre in F1. Come discusso in precedenza, il sistema di punteggio pare avere uno sbilanciamento verso le formule propedeutiche europee. Del resto Herta ha vinto sette gare nella Serie americana, ma il totale dei punti di super licenza per questo palmares viaggia sugli stessi livelli, se non peggiori, della F3.
AlphaTauri non ha ancora preso una decisione chiara sul prossimo futuro. La posizione di Yuki Tsunoda ha bisogno ancora di una definizione, mentre Pierre Gasly vede il suo nome spesso associato a quello dell'Alpine. Il gruppo di Milton Keynes non avrebbe intenzione di disfarsi del francese, tuttavia se Gasly dovesse uscire, bisognerebbe trovare un sostituto. Dopo anni di dominio nel campo junior, Red Bull pare attraversare un periodo di carestia, e il pilota americano potrebbe fungere da scelta perfetta per la sostituzione.
Recentemente la F1 ha discusso (probabilmente spinta da Red Bull) la possibilità di concedere un'eccezione all'americano, per consentirne l'entrata in F1. Le varie scuderie pare abbiano accolto in maniera mista la richiesta. Secondo le informazioni a disposizione, Horner vuole una risoluzione veloce, così che il gruppo Red Bull possa selezionare chi piazzare in AlphaTauri dal 2023.
Horner ha dichiarato: "Abbiamo solo bisogno di chiarezza su quale sia la situazione per quanto riguarda i punti pilota, che si spera arrivi prima piuttosto che dopo, perché ovviamente giocano un ruolo chiave nei 'giri di giostra' dei piloti". Herta ha già esperienza con la F1, seppure limitata: all'inizio dell'anno aveva provato, in un apposito test, la McLaren MCL35M all'Autodromo do Algarve.
Sicuramente FIA e F1 hanno un problema con l'assegnazione dei punti di superlicenza. Il sistema "regala" un trattamento di favore ai piloti di scuola europea e svantaggia i piloti con background americano. Helmut Marko ha dichiarato ad una radio statunitense che se Herta ha vinto gare in IndyCar, queste dovrebbero avere lo stesso peso di gare in F1. Ragionamento corretto nella filosofia, ma probabilmente difficilmente accettabile nella pratica. Del resto una delle motivazioni nella disparità di punteggio risiede nel fatto che le varie Formule propedeutiche di matrice europea corrano su tracciati omologati dalla FIA. Le Serie americane, invece, impiegano tracciati con omologazione differente.
Interessante notare come la Red Bull abbia preso a cuore un argomento così delicato. Probabilmente allargare il mercato per i possibili piloti non può fare che bene alla F1. D'altro canto garantire un'eccezione al pilota americano creerebbe un precedente che potrebbe essere utilizzato come exploit in futuro. Va detto che un'entrata di Colton Herta in F1 potrebbe aprire uno spiraglio per l'ingresso di Andretti tra i team. E forse partirebbe con l'acquisizione di quote in AlphaTauri.
Luca Colombo