Pirelli, video-anteprima al Gp Abu Dhabi
Per la gara che si svolge al tramonto sul magnifico scenario dello Yas Marina Circuit, Pirelli ha scelto le stesse mescole dello scorso week-end indiano, vale a dire i P Zero White medium e i P Zero Yellow soft. Data la particolare collocazione oraria della gara, nel corso del Gran Premio di Abu Dhabi le temperature dell’asfalto diminuiscono anche di 15 gradi, passando dai 45 gradi della partenza ai 30 dell’arrivo. Nelle gare che iniziano nel primo pomeriggio, invece, le temperature dell’asfalto tendono ad essere più alte di quelle ambientali. Il circuito di Yas Marina è situato a livello del mare: l’alta pressione ha un effetto sulle performance del motore. Questa forza incide anche sull’usura degli pneumatici, con un maggiore impegno per quelli posteriori. In genere, su questo tracciato, le vetture hanno un set up con un carico aerodinamico medio. I piloti che lo scorso anno salirono sui primi due gradini del podio (Kimi Raikkonen e Fernando Alonso) usarono una strategia a una sola sosta, iniziando con le soft e terminando con le medium. Sebastian Vettel, che aveva iniziato la gara dalla pit lane, riuscì ad arrivare terzo con una strategia a due soste, iniziando con le medie e finendo gli ultimi due stint con le morbide. Paul Hembery (direttore Pirelli Motorsport): “L’andamento delle temperature ad Abu Dhabi ha un effetto sia sull’usura sia sul degrado delle gomme, il che significa che i piloti potranno fare più run anche con la mescola soft. Questo ha delle implicazioni sulla strategia: è possibile provare combinazioni diverse che potrebbero dare ottimi risultati alla fine della gara. Abu Dhabi è un circuito che conosciamo bene in quanto vi abbiamo svolto alcuni test prima di entrare in Formula Uno. Questa è anche la pista dove i team hanno provato per la prima volta le nostre gomme alla fine del 2010. Yas Marina è uno dei circuiti più moderni e spettacolari dell’anno, che mette a dura prova le performance degli pneumatici. L’usura e il degrado non sono particolarmente alti: lo scorso anno, dove avevamo scelto le medie e le morbide, molti piloti optarono per una strategia a una sola sosta. Quest’anno, visto che le mescole sono più morbide, ci aspettiamo due soste, anche se è possibile che alcuni piloti tentino un solo pit stop. Dovremo attendere le prove libere di venerdì per avere un quadro più chiaro della differenza di tempo tra le due mescole, anche se posso anticipare che l’andatura tra i piloti di testa sarà abbastanza bilanciata, ed è in queste circostanze che avere la giusta strategia può davvero fare la differenza. Anche se c’è un alto grado di evoluzione del circuito, e le condizioni delle prove libere non sono sempre rappresentative della gara, il lavoro fatto durante le sessioni di venerdì e sabato sarà uno strumento fondamentale per i team al fine di delineare le migliori strategie possibili per domenica". {jcomments on}