F1 | Clamorosa marcia indietro della FIA sulle decisioni di Singapore
Arriva una curiosa retromarcia da parte della FIA: Verstappen avrebbe dovuto ricevere penalità a Singapore per gli impedimenti e la fermata in corsia box durante la qualifica. Le sole ammonizioni e multa erano state ritenute scandalose dai team avversari, che sottolineavano una mancanza di uniformità nelle decisioni dei commissari di gara.
GP Singapore: i vari casi sotto esame
Lo scorso weekend qualifica e gara hanno visto esaminate ostruzioni e contatti con decisioni discutibili. Logan Sargeant ha bloccato Lance Stroll tra le curve 2 e 8. È stato ammonito e la scuderia multata di 5000 euro. Nota a margine, la citazione per il rappresentante di Aston Martin, in ritardo per l'udienza. Ritardo (di sei minuti) causato dai momenti concitati dopo l'incidente di Stroll. Su AMuS il rappresentante Aston Martin ha aggiunto: "Non ho potuto nemmeno esporre il nostro punto di vista. Il verdetto era già stato emesso. Non è mai successo così in fretta".
Sergio Perez nel corso della gara ha avuto...contatti ravvicinati con tre avversari (Tsunoda, Albon, Lawson) compromettendone il risultato due volte su tre, ma ha rimediato solo cinque secondi, che non hanno influito sulla posizione finale del messicano. Decisioni discutibili anche e soprattutto per Max Verstappen. In una qualifica assai difficile ha messo a segno tre impeding che hanno portato a ulteriori indagini.
https://twitter.com/F1/status/1703084410566811739?t=qAyS09ZYd33lnbHEvgFi1Q&s=19Le tre grazie ricevute da Verstappen
L'assoluzione nel caso Sargeant è stata la decisione accettata da tutti i team. Verstappen, rimasto bloccato a centro pista in un ingorgo davanti alle due curve finali, aveva portato l'americano a passare in uno spazio ristretto. Il pilota della Red Bull ha spiegato di aver pensato che la soluzione più sicura fosse quella di mantenere la sua linea visto che l'avevano sorpassato da entrambi i lati.
Verstappen ha poi bloccato Tsunoda e la decisione dei giudici di gara non ha avuto una forma molto ponderata. L'olandese stesso si aspettava di ricevere una penalità assumendo la responsabilità dell'impeding su Tsunoda tra le curve 3 e 4. Il due volte campione del mondo aveva dichiarato: "Non l'ho visto perché ero alla radio a parlare di un problema. E poi non ho ricevuto indicazioni fino a quando non era praticamente dietro di me".
Stranamente un rappresentante AlphaTauri non ha partecipato all'incontro con gli steward. Fatto sta che la FIA ha di fatto colpevolizzato solo la scuderia Red Bull Racing con 5000 euro di multa. Infine l'ultima situazione anomala riguardava la lunga sosta a fine pit lane. I commissari di Singapore hanno confermato la decisione di non agire in quanto l'attesa nella pit-lane non è espressamente vietata dal regolamento.
Pesi e misure differenti
Le decisioni dei commissari sportivi negli ultimi anni hanno alimentato più volte l'accusa di applicare due pesi e due misure. Il GP di Singapore, in tal senso, ha raggiunto delle vette...piuttosto alte e molti team avrebbero richiesto di riesaminare i casi con tanto di spiegazione.
Nella riunione dei team manager del venerdì a Suzuka, Matteo Perini - steward presente in entrambe le trasferte asiatiche - ha ammesso che l'olandese avrebbe dovuto ricevere la penalità standard di tre posizioni in griglia per una delle due infrazioni, così come Sargeant (per l'episodio con Stroll) avrebbe dovuto ricevere una penalità. Una marcia indietro tardiva e quasi inutile visto che non ha effetti. "Non si sa mai cosa si applica", avrebbe riferito un direttore sportivo.
Tanta confusione
Lando Norris, interpellato sull'episodio, ha detto che l'impeding doveva essere sanzionato. Il pilota della McLaren però, pone l'attenzione sulle responsabilità del pilota, che spesso non vengono considerate. "Non è solo colpa della squadra, ma dovrebbe essere anche compito del pilota guardare gli specchietti e vedere se c'è qualcuno. Per tutto il giro non devi fare altro che guardare negli specchietti, e sembra che molte persone facciano fatica a farlo".
Ha poi aggiunto: "Penso che dovrebbero esserci delle penalità più severe per chi blocca gli altri piloti, perché lo fanno in tanti. Nessuno sembra preoccuparsi abbastanza. È successo spesso in questa stagione, a me è capitato diverse volte, soprattutto con alcuni team. Ma spetta anche ai piloti guardare negli specchietti, come se avessero altro da fare che premere il pulsante di ricarica e guardare gli specchietti. Sembra che facciano tutti fatica a farlo e in F1 è una sorpresa".
Per far sì che certi errori non vengano ripetuti serve anche un costante dialogo tra le parti. Piloti e scuderie devono mantenere vivo il confronto con la Federazione e cercare di avere delle decisioni sempre congruenti. Lewis Hamilton a tal proposito ha dichiarato: "Noi lavoriamo il più possibile a stretto contatto con la FIA per avere coerenza e c'è ancora qualche variazione, quindi dobbiamo continuare ad impegnarci".
Anna Botton