IndyCar | Le super-pagelle della stagione 2016
Simon Pagenaud 10. 7 pole position, 5 vittorie. E' questo il bottino per il francese che, al suo terzo anno nella categoria, conquista un campionato che alla vigilia pareva essere solo un'utopia. Dimostra personalità nella seconda parte di stagione, quando il ritorno di Will Power pareva aver messo a rischio il suo titolo.
Will Power 9. Inizio di stagione da buttare per il Campione 2014 che da gara-2 della Dual Race di Detroit cambia decisamente passo e sembra in grado di andare ad insidiare il compagno di squadra francese. Un'incomprensione con Kimball a Watkins Glen lo fa arrivare a Sonoma solo speranzoso di un miracolo, che puntualmente non arriva.
Helio Castroneves 6,5. Senza infamia e senza lode, il buon Helio porta a casa solamente due pole position, accontendandosi di cinque podi e piazzamenti costanti in top ten. Potrebbe essere uno dei sacrificati nel caso di arrivo in Penske di Newgarden.
Josef Newgarden 8. Pur non guidando per un top team riesce a conquistare, con una grande gara, una vittoria in Iowa. Le voci di mercato su di lui si sono intensificate e l'anno prossimo pare davvero quello buono per il definitivo salto di qualità.
Graham Rahal 7. Il primo dei motorizzati Honda fa quel che può in rapporto al pacchetto tecnico che ha tra le mani. Il bilancio finale parla di una vittoria a Fort Worth (al fotofinish su Hinchcliffe) e di ben 8 piazzamenti in Top Five, che lo attestano come uno dei piloti più consistenti del lotto.
Scott Dixon 7. Dal campione in carica ci si aspettava qualcosa in più. Invece, i tanti problemi emersi in stagione ne hanno penalizzato gravemente l'andamento in campionato, salvato parzialmente dalle due vittorie ottenute. Ci si aspetta il riscatto nel 2017.
Tony Kanaan 6. Anche per il brasiliano i tanti problemi accusati dal team di Chip Ganassi sono stati la causa di una stagione sottotono e, stranamente, avara di risultati importanti per lui.
Juan Pablo Montoya 4,5. La vittoria all'esordio stagionale faceva presagire una stagione diversa rispetto a quella che poi effettivamente è stata, in cui il vero Montoya non si è visto mai. Quasi come se fosse rimasto deluso e attonito dalla beffa di Sonoma dell'anno scorso.
Charlie Kimball 6,5. Stagione onesta per il colombiano che può vantare una pole position, in una stagione che lo ha visto il più delle volte gregario per Dixon e Kanaan.
Carlos Munoz 7. Stagione davvero positiva per lui, con due podi e tanti piazzamenti importanti, il più delle volte davanti ai compagni più blasonati.
Alexander Rossi 9. Vittoria da rookie della centesima edizione della 500 miglia di Indianapolis. Roba da leggenda per un pilota esordiente che ha imparato in fretta i meccanismi della serie americana e ha concluso in crescendo una stagione iniziata in sordina. Candidato ad essere un sicuro protagonista in futuro.
Ryan Hunter Reay 5. I quattro podi non possono lenire l'amarezza per una stagione dove la sfortuna ed un mezzo davvero poco competitivo hanno offuscato uno dei piloti più spettacolari e talentuosi del giro.
James Hinchcliffe 6. Dopo essere rientrato dal terribile incidente dell'anno scorso, poca gloria per il "Sindaco" che può annoverare la pole nella 500 miglia di Indianapolis e tre podi. Troppo poco per uno come lui.
Sebastian Bourdais 6. Stagione troppo altalenante per il francese che mette a referto solo la gara di Detroit.
Luca Filippi 6. Fuori dai giochi per motivi finanziari più che per demeriti propri, nei cinque Gran Premi a cui prende parte non è particolarmente brillante. Ma non è facile sapendo di non avere l'intera stagione a disposizione. Speriamo di rivederlo al via nel 2017.
Vincenzo Buonpane
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