F1 | Eco-fuel e motori V10: l’allontanamento (possibile) dall’elettrico
Le notizie che giungono dalla Germania e che vorrebbero il ritorno dei V10 in F1 potrebbero aprire scenari diversi (e pericolosi) per il Circus

In queste ore sta facendo molto rumore la notizia proveniente dalla Germania, segnatamente dalle colonne di Auto Motor und Sport, secondo cui FIA e Liberty Media starebbero studiando la possibilità di riportare in F1 i motori V10. Una decisione, questa, che potrebbe stravolgere ulteriormente i regolamenti tecnici, andando in pratica a invalidare la rivoluzione tecnica prevista per la prossima stagione, che andrebbe a questo punto messa in stand-by. Uno scenario in grado di segnaro un allontanamento, presumibilmente definitivo, dalla propulsione ibrida a favore degli e-fuels.
Un ritorno al passato? Non proprio
Chi ha assistito ad almeno un Gran Premio dal vivo nei primi anni 2000, alla parola V10 non può che avere un sussulto al cuore. Il suono, le vibrazioni, la potenza emanati da quei veri e propri mostri di meccanica e tecnologia rimarranno per sempre qualcosa di indescrivibile. Ferrari, Mercedes, BMW, ma anche Renault e Honda arrivarono a costruire unità aspirate con cilindrate e cavallerie pazzesche, in grado di spingere le vetture, sul dritto, a velocità che oggi non vengono nemmeno avvicinate.

Si pensa di tornare a questo, dunque? Non proprio. Le nuove unità, infatti, rimarrebbero turbo, alimentate con i nuovi e-fuels, carburanti ecologici che vanno a diminuire drasticamente l’impatto ambientale. Si andrebbe però a fare a meno della componente elettrica, andando ad invertire la rotta intrapresa nel 2014 verso la propulsione ibrida. A parlare di questa nuova possibilità era stato, circa un anno fa, proprio Stefano Domenicali, seguito a ruota da Ben Sulayem. Attenzione, però: queste sono le novità che arrivano dalla Germania, e che avevano già iniziato a circolare nel paddock di Melbourne. In tal caso, però, sarebbero tantissime le problematiche da affrontare, e non certo a livello tecnico.
Cosa farà Audi?

Un cambiamento di direzione così repentino, a meno di un anno dall’introduzione dei nuovi regolamenti, potrebbe avere conseguenze enormi, capaci di far saltare il banco. Non è un segreto, infatti, che l’ingresso in F1 di un marchio come Audi sia una diretta conseguenza di quella che è stata presentata come una vera e propria rivoluzione, che però sarebbe completamente disinnescata nel caso di un ritorno ai motori V10. Il disegno, infatti, sarebbe quello di mantenere le vetture con il concetto aerodinamico attuale fino al 2027, per poi entrare con i nuovi propulsori dalla stagione successiva o dal 2029.
A questo punto, i tedeschi dovrebbero prendere una decisione, e non è difficile immaginare quale sarebbe, considerando anche che il loro impegno non è mai stato poi così ben digerito e gradito dal board di Ingolstadt. Di contro, Cadillac si troverebbe su un terreno decisamente migliore, potendo usufruire di una tecnologia ben conosciuta da Ferrari. Ma cosa ne pensano gli altri team?
Stando a quanto trapela, la Federazione avrebbe costituito un gruppo di lavoro per andare a sentire tutte le opinioni. I favorevoli sarebbero ovviamente i team storici, con Ferrari e Red Bull (nonostante l’ingresso di Ford) in testa, insieme a Mercedes. Oltre ad Audi, sarebbe anche Honda ad opporsi, con i giapponesi che torneranno in forze a partire dalla prossima stagione insieme ad Aston Martin.
Comunque vada, urge chiarezza
Insomma, c’è fermento attorno al futuro della F1. Il problema è certamente grande, inutile nasconderselo. Il regolamento 2026, sin dalla sua presentazione, è parso troppo articolato, complesso e lontano dalla comprensibilità per chi non ha almeno due lauree in ingegneria del veicolo. Dal punto di vista del telaio, si continua a non capire come si muoveranno le ali, l’asse x, y,z. Quando si parla del motore, poi, sono più i punti di domanda, ad oggi, delle risposte. Il progetto di PU, così come è stato concepito, alimenta il timore che possa esistere una situazione tutt’altro che equilibrata in pista, dato che ci saranno nuove vetture, nuove power unit, nuove gomme e verranno comunque introdotti i carburanti sostenibili. Insomma, nulla ad oggi pare essere certo, anche perché il funzionamento stesso e la combinazione tra elettrico e endotermico restano ancora molto nebulosi.
Una situazione che pare ben poco adatta ad un Circus che vuole sempre più andare a prendersi nuovi mercati, nuove realtà e nuovo pubblico. Innanzitutto, serve fare chiarezza definitiva sul progetto tecnico 2026, andando a definirne le linee in maniera chiara e possibilmente comprensibile. Una retromarcia, a questo punto, sarebbe una perdita di credibilità a dir poco insostenibile, che andrebbe ad avere ripercussioni enormi, in particolare sulla Federazione, ma a cascata anche Liberty Media rischia di non uscirne benissimo.
Tra l’altro, l’abbandono dell’ibrido avrebbe un che di epocale, segnando il tramonto di una tecnologia spinta all’inverosimile, ma che oggi continua a dimostrare i propri limiti. La misura e le situazioni sono certamente diverse, ma la F1 in questo modo andrebbe a ricalcare le orme del WRC, la prima categoria a livello mondiale ad abbandonare la tecnologia ibrida.
La decisione finale, sempre stando alle indiscrezioni raccolte da AMuS, sarebbe da prendere entro l’estate. Anche perché, effettivamente, non c’è molto tempo da perdere. I progetti 2026 sono già in cantiere, e una cancellazione del progetto tecnico oggi avrebbe conseguenze deflagranti sul futuro del Circus. Restiamo in attesa, dunque, ma è chiaro che uno sviluppo dovrà arrivare a breve.
Nicola Saglia