Credit: Instagram Boscoscuro
Credit: Instagram Boscoscuro

Prima pilota, che nel palmarès possiede un titolo europeo classe 250 conquistato nel 1995. Poi team manager del team Gilera  e successivamente della propria squadra fondata nel 2010. Luca Boscoscuro possiede attualmente il team SpeedUp Racing in Moto2. Con lui gareggiano Fermín Aldeguer, nome molto discusso nell’ultimo periodo visto il trasferimento in Pramac Racing nel 2025, e l’altrettanto talentuoso Alonso López, vice campione europeo 2021 e vincitore della gara inaugurale della stagione 2024 sul circuito di Lusail. Abbiamo fatto una chiacchierata insieme dopo la grande gara del Qatar sul tracciato di Lusail.

Dal successo di Lusail alla lotta con Kalex

Com’è andata in Qatar? Avete messo tre Boscoscuro nelle prime quattro posizioni: come ti senti?

Sono contento del Qatar ma mi dispiace per quanto accaduto a Fermín Aldeguer, perché mi sarebbe piaciuto portare tutti i miei piloti nelle posizioni di testa. Inoltre non avevamo provato abbastanza il venerdì quindi non eravamo al top con la messa a punto della moto: la pioggia ha scombinato i piani. Per quanto riguarda l’altro team, MT helmets - MSI, che monta il nostro telaio, entrambi i piloti sono andati bene: questo fa piacere. 

Il 2024 è l’anno di cambiamenti per quanto riguarda gli pneumatici. Da Dunlop si passa a Pirelli. Su cosa si lavora per far funzionare le Boscoscuro con queste nuove gomme?

Premetto che secondo me fino alla gara di Jerez ci saranno sempre problematiche nel trovare la messa a punto migliore, perché abbiamo troppa poca esperienza con le gomme. Inoltre a Jerez avremo una condizione meteo normale che ci favorirà per modificare il prototipo nel modo corretto. In Qatar siamo stati bravi e fortunati nel trovare il setup corretto.

Dopo quasi un decennio di dominio Kalex si vede la luce. Il vostro lavoro sta ripagando: siete soddisfatti?

Sicuramente. Aver vinto 5 gare consecutive non è più tanto indifferente ci rende orgogliosi, ma bisogna continuare a lavorare per restare a questo livello. Loro hanno più piloti e possibilità per avere anche un feedback maggiore rispetto a noi. È questo il vantaggio di Kalex. Come dico sempre, però, è meglio avere solo quattro piloti forti che molti ma non di altissimo livello. Non dico che gli altri siano scarsi ma penso che non sia la quantità che fa la differenza, ma la qualità.

Sei un talent scout nel scovare piloti di talento. Come hai fatto proprio con  Aldeguer e López. Come scegli un pilota? Quali caratteristiche deve avere?

A me piace scommettere su un pilota. È facile prenderne uno che già fa risultati. Con López e Aldeguer abbiamo partecipato al campionato europeo ed erano in grado di prendere parte al mondiale, quindi li ho scelti. Principalmente ci vuole “la persona”, con un carattere che si metta in discussione e sia onesta. Sempre facile trovare delle scuse quando non vinci, ma non ti fa crescere. Poi ci vuole il talento: quello ce l’hai o non ce l’hai. Sinceramente sono stato fortunato a trovare due grandi piloti come loro (ride).

motogp

Avete già in mente chi scegliere al posto di Fermin Aldeguer per il 2025, visto il trasferimento in Pramac Racing dello spagnolo?

Ho tantissima stima in Fermín e sono sicuro che farà bene. Come difficoltà il salto da Moto3 a Moto2 è molto più complicato rispetto quello che Moto2 a MotoGP. L’elettronica come l’aerodinamica aiuta il pilota ad adattarsi al prototipo. È ancora presto per decidere. Cominceremo a vedere il sostituto intorno al mese di giugno. Poi c’è anche da fare questa considerazione. Ultimamente i piloti che vengono dalla Moto3 stanno facendo fatica, compreso Acosta al tempo. Quindi bisognerà prendere un pilota che già ha l’esperienza di un anno o due sui prototipi 250 del mondiale o pescare di nuovo dal JuniorGP. Ho già qualche nome in mente ma non posso dire di più (ride).

Facendo un salto verso la MotoGP…

Come valuti le prestazioni in Qatar di Pedro Acosta e Marc Márquez? Il loro ha tutta l'aria di essere uno scontro generazionale.

Pedro Acosta ha fatto bene a Lusail. È stato subito competitivo, ma c’è da dire che tutti gli altri andavo piano per risparmiare le gomme quindi non abbiamo visto una gara chiarissima, che possa davvero delineare il suo livello rispetto a tutta la griglia. Marc Márquez sta ancora imparando come guidare la Ducati: non vuole fare il passo più lungo della gamba. Non sta rischiando niente, è questa la mia impressione. Lo metto comunque per il 50% in lotta per il titolo. 

Vedi comunque Francesco Bagnaia come favorito?

Lui va forte. È il campione. Sicuramente “Pecco” è il riferimento per tutti. Bisogna aspettare l’Europa, nello specifico, cioè tornare a Jerez perché a Portimão è ancora presto. 

In MotoGP sono tutti amici. Tu preferisci le scaramucce Rossi – Biaggi o il rapporto che c’è tra piloti di oggi?

I  miei piloti sono molto amici, escono insieme, poi giù visiera è normale che cambi la faccenda. Sicuramente c’è il pilota antipatico, però sono andati d’accordo Rossi e Márquez - fino al 2015 ovviamente - non vedo perché litigare.

Honda ha assunto come consulente Alex Baumgärtel, co-fondatore di Kalex. Se fossi tu in quel ruolo cosa andresti a modificare?

Difficile da dire: la MotoGP è la categoria più complicata in assoluto e tutta l’evoluzione fatta negli ultimi 5 anni è per lo più nel settore che riguarda  l'aerodinamica. Non ho esperienza in questo settore specifico e parlare sarebbe come esprimere il proprio pensiero al bar. Sicuramente HRC è in grossa difficoltà. Vengono da stagioni difficili e ora si ritrovano senza il pilota riferimento che era Márquez. Ci sono problemi seri alla base da risolvere. Ricordiamoci che era così anche in Ducati prima dell’arrivo di Luigi dall’Igna: servono le persone giuste.

Cosa ne pensi del fatto che l’aerodinamica abbia fatto il suo ingresso in modo prepotente in Moto3? Quanto possa essere utile alle piccole 250cc?

Penso che sia molto importate nei sorpassi e nel raggiungere velocità massima. Secondo me, come in Moto2, non andrà avanti questo sviluppo. Sono velocità e potenze diverse dalla MotoGP: non avrebbe senso.

KTM è una delle poche case, anzi l’unica, ha montare un telaio in carbonio. Da telaista, puoi spiegare pregi e difetti?

Penso che lavorare con i compositi sia il futuro: credo molto in questo. Noi, ad esempio, usiamo il forcellone in carbonio dal 2012 e siamo gli unici ad oggi. Ho sviluppato un telaio in carbonio tempo fa, ma non ho trovato vantaggi. Ci sono dei pro e contro, l’ho fatto, ma non ho avuto nessun contro ma neanche nessun pro. Il fatto è che con l’alluminio siamo arrivati alla fine. Il massimo delle prestazioni che questo materiale ci poteva dare sono quelle che vediamo oggi: oltre non si va.

Puoi spiegare come avviene la fornitura ad un team che vorrebbe correre con il tuo telaio?

Noi forniamo un telaio standard, anche perché ne possiamo omologare uno per stagione. Possiamo usare materiale vecchio, ma per quanto riguarda la telaistica e l’aerodinamica dobbiamo produrne uno uguale per tutti i clienti.

Il sogno sarebbe fornire un telaio per la MotoGP?

Sarebbe bellissimo. C’è da dire però che li ci sono tutte le case ufficiali che credo abbiano molta più esperienza di me (ride). In questo momento storico penso che la differenza, nella classe regina, la fanno elettronica e aerodinamica. Le moto sono cambiate completamente da dieci anni a questa parte. I prototipi da MotoGP possono sacrificare i loro cavalli a favore di aerodinamica e elettronica. In Moto2 no, progettiamo moto come una volta. È tutto un altro mondo rispetto al nostro.

Se avessi un team in MotoGP quali piloti sceglieresti?

Se potessi tenere i miei due piloti attuali sarebbero loro a salire in sella. Altrimenti Marc Márquez e Fermín Aldeguer. Il fenomeno degli ultimi dieci anni ed il futuro campione.

Damiano Cavallari