Helmut Marko ci ha ormai abituato a dichiarazioni sopra le righe, e questa volta non è stato da meno. Il manager della Red Bull ha dichiarato infatti di aver contratto il Coronavirus a Febbraio.

IL CONTAGIO A FEBBRAIO

Di ritorno dai test di Barcellona, Helmut Marko ha contratto un brutto raffreddore che lo ha debilitato per più di dieci giorni e nonostante i sintomi mostrati non c’erano sospetti a quel tempo che si potesse trattare di Coronavirus: “Questo raffreddore con una brutta tosse è durato 10 giorni. Un periodo molto lungo per uno come me, davvero inusuale. Adesso sono convinto che fosse il virus”. 

“Penso di essere diventato immune dopo quel raffreddore, e infatti non mi sono ammalato viaggiando verso l’Australia e poi tornando con scalo all’aeroporto di Dubai. Quello è stato l’ultimo punto nel quale avrei potuto prendere il virus. In ogni caso tutto questo dimostra che anche le persone più anziane possono sopravvivere, dobbiamo avere meno panico e gestire la pandemia in modo più razionale.”

GLI HOTEL DI HELMUT MARKO A DISPOSIZIONE COME OSPEDALI

Dopo la trasferta australiana Helmut Marko si è rintanato nella sua Graz, dove ha disposto che i suoi hotel potessero ospitare i malati di Coronavirus: “Lavoro dalle 7 del mattino fino a mezzogiorno, e poi vado a tagliare un po’ di legna nella foresta. Così ripulisco i miei pensieri, che poi è tutto quello di cui ho bisogno per allontanarmi dalla follia che regna ovunque. 

“Graz è totalmente chiusa, con restrizioni estreme. Ho dovuto chiudere quattro hotel e tutti i bar associati, e ho fatto preparare le stanze in modo che servano da ospedale in caso di necessità. Sembra di essere in guerra.” 

Gesto per niente scontato e che rende sicuramente onore ad Helmut Marko.

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Julian D’Agata