Rally, il dramma di Maiorca rilancia l'allarme-sicurezza
La tragedia avvenuta nei giorni scorsi a Maiorca, costata la vita al co-pilota Josè Lumbreras, ha riproposto in tutta la sua drammaticità il problema-sicurezza nell'ambito dei rally storici. Durante il 5° km della speciale Coves-Campanet, svoltasi nell'ambito dell'Oris Classic (rally maiorchino riservato a vetture storiche) la Renault 5 Turbo datata 1984 dell'equipaggio composto dal pilota Carlos Iscar e dal co-pilota Josè Lumbreras si è infatti schiantata contro un albero, prendendo subito fuoco: il copilota non è purtroppo riuscito a salvarsi dalle fiamme, mentre il pilota è uscito vivo per miracolo.
Non c'è stato nulla da fare per il povero Lumbreras, poiché i soccorritori non sono stati in grado di aprire la portiera, bloccata dall'albero contro il quale la vettura era andata a sbattere, e hanno visto morire sotto i propri occhi lo sfortunato copilota, rimasto intrappolato tra le lamiere. Per quanto riguarda il pilota, quest'ultimo è riuscito a uscire dall'abitacolo a fatica, venendo ricoverato all'ospedale Palmaplanas di Palma de Mallorca: ha riportato il 50% di ustioni sul corpo.
L'evento è stato immediatamente sospeso, mentre sul proprio profilo Twitter il Rally di Maiorca ha postato una foto con dei fiori e una targhetta in memoria di Lumbreras. Anche dopo un tale episodio, da più parti è stata sollevata la questione relativa all'opportunità di mettere in pericolo la vita di piloti e copiloti con vetture sicuramente ormai poco adatte a garantire degli standard di sicurezza accettabili. Vedere gareggiare i rally storici rievoca sicuramente in tanti appassionati ricordi ed emozioni, ma occorre al tempo stesso ricordare come anche la sicurezza degli equipaggi ricopra un ruolo imprescindibile.
Giulia Scalerandi
{jcomments on}