Ferrari, seconda forza ma solo in classifica
A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, la Ferrari esce dal week-end giapponese con una seconda posizione nel campionato Costruttori decisamente consolidata. Le difficoltà accusate in gara dalla Mercedes hanno difatti consentito al Cavallino di allungare sulla scuderia tedesca in classifica, con un margine di vantaggio ora salito a dieci punti. Dall'altra parte, invece, a voler vedere le prestazioni complessive emerse dalla pista di Suzuka, la Ferrari si è confermata ormai quarta forza del Mondiale, un passo indietro rispetto a Mercedes e Lotus (per non parlare della Red Bull) e incalzata persino dalla Sauber, che appare ritrovata dopo i problemi accusati per buona parte della stagione. A completare il quadro, un Fernando Alonso che non manca di sottolineare, talvolta in maniera sin troppo accesa, la propria insoddisfazione per l'attuale livello di competitività della F138, ben consapevole che da qui ad Interlagos si dovrà correre sulla difensiva. Lo spagnolo si può consolare con il personale nuovo record di punti realizzati in carriera da un pilota in Formula 1, primato raggiunto oggi dopo il piazzamento di Suzuka: “Il quarto posto è il massimo che avrei potuto ottenere oggi - ha dichiarato Fernando - i tre davanti erano davvero irraggiungibili e considerando la posizione di partenza e come erano andate in generale le prove sono contento. E’ stata una gara piena di azione e anche se abbiamo sofferto nel traffico il degrado è stato più nella norma rispetto alla Corea e siamo tornati ad avere un buon passo. Certamente dobbiamo trovare qualcosa in più se vogliamo finire sul podio nelle prossime quattro gare: oggi le Mercedes hanno avuto qualche problema e noi abbiamo guadagnato punti importanti, ma dobbiamo mettercela tutta se vogliamo salvare il secondo posto nella Classifica Costruttori perché non sono molto distanti. Mi rende molto orgoglioso sapere di essere il pilota con più punti nella storia di questo sport, anche se da qualche anno con il cambiamento del sistema di punteggio se ne guadagnano di più. Ora voglio festeggiare questo record e pensare alla prossima gara in India. Questa è già passata”. Decisamente meno positiva, invece, la gara di Felipe Massa, giunto decimo dopo un'eccellente qualifica: “Oggi è stata una giornata davvero difficile, il drive-through ha vanificato ogni possibilità di fare una buona gara e portare a casa più punti. Quando sono entrato in pit-lane non mi sono reso conto di essere troppo veloce, è la prima volta che mi succede ed è un vero peccato perché nelle prime fasi della gara avevo un buon passo. Dopo aver scontato la penalità sono rimasto nel traffico e le vetture che a fine gara si sono fermate per la terza sosta sono riuscite a passarmi facilmente con gomme nuove. Mi dispiace perché sono sicuro che senza quell’errore avrei potuto ottenere un risultato migliore. Nelle ultime gare dobbiamo continuare a lottare e mi auguro di essere competitivo già dalla prossima, in India”. Infine, il Team Principal Stefano Domenicali invita a non mollare la presa: “Il fine settimana di Suzuka si è aperto con la triste notizia della scomparsa di Maria de Villota - ha voluto sottolineare Domenicali - ed è a lei che oggi dedichiamo il nostro primo pensiero. Considerando il potenziale della nostra vettura, grazie al lavoro svolto dalla squadra in pista abbiamo ottenuto un risultato che ci permette di rimanere secondi in entrambi i Campionati, in linea con quelli che attualmente sono i nostri obiettivi. Con il quarto posto conquistato oggi Fernando diventa il pilota con il maggior numero di punti ottenuti in carriera, un riconoscimento degno del suo talento straordinario che ci rende molto orgogliosi. Fino al momento della penalità, Felipe era in lotta per una posizione tra i primi cinque ed è un peccato che il passaggio obbligato in pit-lane abbia condizionato la sua gara, non ripagandolo di tutti i suoi sforzi. Il terzetto di macchine in testa oggi aveva un passo superiore al nostro ma ora non dobbiamo assolutamente mollare la presa: nelle ultime quattro gare abbiamo l’obbligo di dimostrare che la Ferrari non smette mai di lottare per le posizioni di vertice”.
{jcomments on}