Mercedes
Credits: Mercedes AMG F1 Official Website

Il GP Stati Uniti appena andato in archivio non è stato dei più felici per la Mercedes. La compagine di Toto Wolff ha chiuso, infatti, con un ritiro e una P6 nella gara di domenica e con un piazzamento a punti con entrambe le vetture nella Sprint Race, evidenziando un netto passo indietro rispetto all'ottimo andamento tenuto prima della pausa estiva.

MERCEDES, CHE SUCCEDE?

Eppure alla ripresa delle ostilità dopo la tradizionale “summer break” la Mercedes si era presentata a Zandvoort come il possibile ago della bilancia nella lotta al titolo Mondiale e come serissima pretendente anche nella lotta per il titolo Costruttori. D'altronde il ruolino tenuto fin lì dal team di Brackley era stato molto simile a quello dei bei tempi, con George Russell e Lewis Hamilton vincitori di ben tre GP (Austria, Inghilterra e Belgio) grazie ad una vettura che pareva aver risolto gli annosi problemi che avevano, inevitabilmente, penalizzato il cammino fin lì compiuto. Tanto era stata sorprendente il recupero in termini di prestazioni, così è stata la netta regressione della Mercedes che, da Zandvoort in poi, è sembrata la lontana parente della vettura ammirata solo poche settimane prima. 

DA ZANDVOORT A SINGAPORE

Dal GP Olanda in poi, infatti, il rendimento della W15 è pericolosamente peggiorato con un riscontro in termini di punti nettamente in contrasto con quanto mostrato fino a Spa. Le difficoltà maggiori la Mercedes le ha riscontrate soprattutto in gara, dove le prestazioni non eccelse, unite a più di qualche errore dei piloti (non ultimo quello di Hamilton nella domenica di Austin), hanno condizionato inevitabilmente i risultati, con le vetture di Brackley che hanno potuto solamente constatare il sorpasso da parte soprattutto della Ferrari che, prima della pausa estiva, sembrava relegata al ruolo di quarta forza del Mondiale. Tutto questo nonostante le discrete prestazioni in qualifica, soprattutto di Russell (errore di Austin a parte), però poi non tramutate in gara soprattutto per un evidente mancanza di passo.

LA DELUSIONE DI RUSSELL

Difficoltà inspiegabili e difficili da decifrare, come ha evidenziato lo stesso pilota inglese nelle dichiarazioni rilasciate ai media nel corso del weekend a stelle e strisce:

Eravamo in lotta per la prima posizione nelle qualifiche Sprint, ma in qualifica eravamo davvero in difficoltà. È sconcertante come le nostre sorti siano cambiate così drasticamente da un giorno all’altro. È chiaro che quando troviamo il punto di forza di questa vettura siamo in grado di lottare per le pole position e le vittorie. Quando non lo facciamo siamo in fondo al gruppo di testa.

Nella Sprint, ho perso una posizione in partenza e ho spinto molto all’inizio per riguadagnarla. Purtroppo, però, abbiamo iniziato a fare i conti con le gomme e sono arretrato. È stato difficile da capire, visto che il venerdì il nostro passo era buono. Abbiamo continuato a faticare in qualifica, anche se il mio ultimo giro sembrava buono prima che arrivasse un bloccaggio in curva-12. Forse ho spinto troppo all’ingresso e forse ho spinto troppo in curva-19 per recuperare quel tempo, perdendo il posteriore. La gara? Sono soddisfatto di come è andata oggi. Non sapevamo cosa avrebbe portato la gara in termini di opportunità, ma passare dalla pit lane alla P6 e finire davanti alla Red Bull significa che abbiamo sfruttato al meglio una situazione difficile. Abbiamo avuto un buon ritmo per tutto il tempo, in particolare con la mescola dura. Siamo stati in grado di estendere quel primo stint e di procurarci gomme più fresche con cui attaccare negli ultimi giri. Lavoreremo duramente nei prossimi giorni per analizzare il weekend nel suo complesso. La macchina può ancora essere insidiosa a volte. Quando troviamo il suo punto debole, è in grado di offrire prestazioni elevate, ma è difficile da ottenere in modo costante. Penso che la macchina avesse il potenziale per lottare per il podio questo weekend, ma dobbiamo ampliare la sua finestra operativa. Cercheremo quindi di riprenderci il prossimo weekend in Messico.

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Credits: Mercedes AMG F1 Official Website

LE DIFFICOLTA' DI HAMILTON

Decisamente più in chiaroscuro è stato il weekend di Lewis Hamilton. Dopo la P6 ottenuta nella Sprint Race del sabato, in qualifica è arrivata una clamorosa eliminazione, che ha costretto il sette volte Campione del Mondo a scattare dalla penultima fila su un circuito che lo ha aveva visto trionfare per ben cinque volte, mentre in gara le cose sono andate decisamente peggio con un testacoda in curva 19 al terzo giro che ha tolto dai giochi l'anglo-caraibico praticamente fin da subito, anche per una W15 definita “terribile” dal #44:

Non c’è una risposta al momento per l’eliminazione in Q1. Credo si sia rotto qualcosa nella macchina durante la Sprint Race, i meccanici hanno cercato di riparare il guasto, ci sono riusciti, ma la vettura era terribile. In gara ho avuto una grande partenza e pensavo che ci aspettasse una gara positiva. Stavo solo affrontando curva 19 quando ho avuto l'incidente, che è stato un momento davvero strano. Non stavo spingendo troppo ma la macchina ha rimbalzato un po' alla curva 19, ho perso il posteriore e questo è stato tutto. Abbiamo misurato una forte raffica di vento, fino a 40 km/h, mentre giravo, il che probabilmente non ha aiutato. George ha avuto un testacoda simile al mio ieri, quindi lavoreremo sodo per analizzare entrambi gli incidenti e vedere cosa possiamo imparare da loro. Mi dispiace per tutto il team che ha lavorato così duramente per portare questi aggiornamenti, ma da qui in poi andiamo avanti e in alto. Speriamo di poter mettere la macchina in una posizione migliore per la prossima settimana in Messico. Lavoreremo tutti incredibilmente duramente per riuscirci.

Vincenzo Buonpane