Al termine di una lunga sequenza di vicissitudini, non ultima il saltato accordo con la società olandese Isra (che avrebbe dovuto garantire in griglia una presenza totale di vetture attorno alle 20 unità) ha finalmente avuto inizio la sesta edizione del campionato Auto GP sul tracciato dell’Hungaroring.

Un campionato partito ancora una volta grazie alla determinazione di Enzo Coloni, il quale (nonostante l’annullamento della tappa di Marrakech e le comprensibili difficoltà organizzative della vigilia) è riuscito a portare in pista uno schieramento di assoluta qualità, grazie alla presenza in griglia di nomi altisonanti e di nuove scuderie, capaci di dare vita sul toboga ungherese ad uno spettacolo di sicuro valore.

Ma, passando all’aspetto sportivo, ad uscire col sorriso sulle labbra dal primo weekend stagionale sono principalmente Facundo Regalia e Antonio Pizzonia, vincitori rispettivamente di Gara-1 e Gara-2. Il primo, dopo aver trovato in extremis un accordo con Fms Racing, è riuscito a beffare in extremis l’ex-pilota di Formula 1 approfittando di un errore commesso da quest’ultimo a due tornate dalla fine quando, complice l’asfalto ancora viscido per l’abbondante pioggia caduta soprattutto nella prima parte di gara, è finito largo spalancando la porta all’argentino. Un esordio davvero con i fiocchi per l’ex-Gp3, il quale ha preceduto sotto la bandiera a scacchi lo stesso pilota del Zele Racing e Von Grunigen, con l’ottimo rookie Pulcini al quarto posto davanti a Cecotto, quest’ultimo autore di una strepitosa rimonta dal fondo.

La seconda manche, partita su asfalto asciutto, ha visto ben presto Pizzonia grande protagonista guadagnare la testa ed accumulare progressivamente margine sullo strepitoso Pulcini e su Cecotto, conquistando la gara in solitario nonostante qualche goccia di pioggia nel finale. Al di là dei due vincitori, da sottolineare è soprattutto la prova del giovane pilota italiano, catapultato a bordo di una vettura da oltre 500 cv dopo l’esperienza dell’anno passato nella F.4 italiana ed alla propria prima presa di contatto con il tracciato ungherese. Davvero una bella prova di adattamento, rapidità e maturità per uno dei migliori giovani talenti nostrani.

Ma tra meno di due settimane è già tempo di tornare in pista: si replica su uno scenario di lusso, a Silverstone, in attesa di capire quale circuito ospiterà la tappa finale della serie nel mese di Ottobre. Ma essere partiti rappresenta di per sé già un grande traguardo.

Marco Privitera

{jcomments on}