Stellantis, un futuro insieme a Renault?
Credits: Stellantis Official FB page

In questi giorni si sta facendo sempre più strada l’ipotesi di una fusione tra due colossi del mondo dell’automotive: il gruppo Stellantis e Renault. L’unione tra le due realtà porterebbe ad una importante mutazione di panorama nel mondo dell’automobile europeo, da tempo ormai in crisi rispetto alla concorrenza, in particolare quella asiatica. Una partnership strategica, che potrebbe portare anche ad un’alleanza con un altro colosso, questa volta tedesco: BMW

La spinta francese, il freno di Tavares

Una eventuale fusione, o più semplicemente un accordo di produzione tra Stellantis e il gruppo Renault, darebbe vita a quella che è stata definita la Airbus dell’automobile. Un vero e proprio colosso a matrice europea, che porterebbe ben diciotto marchi (15 per Stellantis e tre per Renault) a convivere sotto lo stesso tetto, andando a ridisegnare completamente la geografia e i rapporti di forza nel mondo dell’automotive. Ed è proprio questo, al momento, a preoccupare maggiormente Carlos Tavares, CEO del gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA. La molteplicità di brand potrebbe portare a duplicazioni di modelli e sovrapposizioni di mercato importanti, rendendo difficile la sopravvivenza di tutti. Inoltre, si profilerebbe la chiusura di diversi stabilimenti e impianti produttivi, tema caldo soprattutto in Italia, dove già in passato questo tipo di operazioni ha creato danni immani. 

Al momento John Elkann ha smentito le voci di una fusione, ma ciò non ha certamente attenuato tutti i rumors circolanti. Di certo c’è che le dimensioni dei due gruppi, ad oggi, sono molto differenti: Stellantis ha una capitalizzazione di 68 miliardi di euro e 190 miliardi di fatturato, contro i 10,5 miliardi di capitalizzazione e 53 miliardi di fatturato di Renault. Alla luce di questi numeri, non appare così strano il fatto che il primo sponsor della fusione sia proprio la Francia, nella persona del presidente Emmanuel Macron. 

De Meo Amministratore Delegato, mentre si ipotizza accordo con BMW

Credits: Renault Italia Official Fb page

Parlando di questa fusione dai numeri veramente enormi, l’ipotesi che circola ad oggi riguardo al CEO vede come super favorito alla carica l’attuale AD del gruppo Renault, Luca De Meo. L’italiano è infatti più giovane dell’omologo Tavares (peraltro contrario, lo abbiamo detto), e avrebbe dalla sua il fatto di essere da sempre, in quanto presidente dell’Associazione dei costruttori europei, il promotore di una maggiore collaborazione tra i vari marchi, sostenendo anche spesso la creazione di un vero e proprio consorzio europeo per la produzione di piccole auto elettriche. 

Alla vigilia del Salone di Parigi, inoltre, si è parlato anche di un accordo tra le stesse Stellantis, Renault e il colosso tedesco BMW. Sarebbe infatti in programma una tavola rotonda, proprio nella capitale francese, tra i tre CEO, in cui saranno gettate le basi per una piattaforma di discussione riguardo le sfide attuali del settore e la ricerca di soluzioni per rivitalizzare l'industria automobilistica europea, che, è inutile negarlo, sta vivendo il periodo più buio della sua storia.

Arginare lo strapotere cinese

Al momento, è giusto ribadirlo, si tratta di pure speculazioni, peraltro smentite da Elkann in persona. Ma se ne continua a parlare per alcuni buoni motivi. Il settore, in particolare quello europeo, si trova infatti in un periodo sempre più incerto: la transizione energetica è resa ancor più complessa da gestire a causa di numerosi fattori, tra cui il rallentamento delle vendite, l'impatto dei nuovi limiti alle emissioni, il peggioramento del quadro economico e l'intensificazione della concorrenza, soprattutto di origine cinese. È proprio l’avanzata, ormai più che consolidata, delle case asiatiche a spaventare i colossi europei. Certo, a vederla così, pare proprio che questa reazione rischi di arrivare in ritardo, quando non fuori tempo massimo. 

E dal punto di vista, invece, del motorsport, un’eventuale fusione potrebbe portare a qualcosa di nuovo? Beh, questo è molto difficile da dire, visto anche il recente disimpegno di Renault nei confronti di Alpine in ottica 2026. Tavares si è divertito a testare la nuova Lancia Ypsilon, omologata Rally4 a partire da gennaio (ve ne abbiamo parlato qui), e anche Luca De Meo ha sempre avuto un occhio di riguardo per la componente sportiva del gruppo. Staremo a vedere, anche se è chiaro che questo aspetto passerebbe inevitabilmente in secondo, se non in… terzo, piano. 

Nicola Saglia