Già dalle qualifiche di ieri si era capito che la bilancia del Gran Premio di Francia pendesse dalla parte della Mercedes, ma c'è rammarico dalle parti di Maranello, perchè pur contro una Mercedes imbattibile, il ritmo in gara della Ferrari è stato buono, anche se il contatto tra Seb Vettel e Valtteri Bottas rovina la gara a tutti e due e li costringe a ripartire dal fondo del gruppo per una rimonta difficile, perchè là davanti Hamilton imprime un ritmo indiavolato alla corsa che rende ogni velleità di recupero superflua. 

Con Vettel fuori dai giochi le speranze del cavallino sono affidate a Kimi Raikkonen, un po' a sorpresa protagonista della giornata ferrarista e a ridosso dei primi per tutta la gara. Il finlandese ritorna a podio dopo un bel sorpasso su Ricciardo nel finale per un terzo posto che conta come una vittoria per il morale. Dopo l'avvio di stagione sfavillante e le opache prestazioni delle ultime uscite, questo è stato forse il weekend più difficile per Raikkonen, con la sua posizione quantomai traballante all'interno della squadra con l'incombente Leclerc pronto secondo i rumors a soffiargli il posto nel 2019. La risposta di Kimi, fortunosa ma tenace, è quella del grande campione: ultimo iridato in Ferrari nel lontano 2007, ma che conferma il suo incrollabile talento seppur sempre più a corrente alternata. 

A Seb Vettel invece non basta una strategia forzatamente azzardata su gomma soft sperando nella pioggia per acciuffare il gruppetto dei primi; non gli resta che tentare uno stint finale con gomme hypersoft nuove e tempi da qualifica. E così, alla luce della vittoria di Hamilton, dopo due settimane di compiacimento per la conquista della testa della classifica, un mezzo passo falso riconsegna la leadership della classifica ad Hamilton, che con 14 punti ora può guardare con relativa tranquillità ai prossimi appuntamenti di Austria e Inghilterra, che si succederanno nel giro di due settimane per un trittico di Gran Premi che la Formula 1 mai aveva visto. 

Una dimensione nuova, di una lotta gara per gara, in cui di settimana in settimana i valori in campo cambiano incomparabilmente e la vittoria è appannaggio di chi riesce (per fortuna o bravura) a meglio interpretare dati, valori, temperature. Uno spettacolo particolare, che si sta innegabilmente americanizzando sempre più, con l'incertezza di chi sarà il vincitore tipica degli sport d'oltreoceano. Appuntamento già da giovedì prossimo con il Gran Premio d'Austria, che segnerà un nuovo capitolo di una sfida a questo punto a tre, con la Red Bull nuova e inevitabile protagonista sulla pista di casa. Ma in fondo è quello che volevamo no? 

Stefano De Nicolo'