Credits: Bonora Agency | Ph. Andrea Bonora
Credits: Bonora Agency | Ph. Andrea Bonora

La storia più bella del Sabato targato CIV sulla splendida cornice del Mugello Circuit è quella di Emanuele Pusceddu. Dopo un inizio di stagione disastroso, il pilota Kuja Racing torna sui livelli mostrati nel 2023 vincendo la prima gara in sella alla Ducati Panigale V2 955. Che sia sbocciato l'amore con la “Panigalina”? Il pilota lo racconta dopo la gara.

Un ultimo giro tra fortuna e bravura

Per narrare il successo di Emanuele Pusceddu al Mugello in Gara 1 si deve partire dalla “San Donato”. Al 7° e decisivo giro di gara, accorciata per bandiera rossa, sono arrivati in quattro “a ventaglio”: Pusceddu, Lorenzo Dalla Porta, Davide Stirpe e Stefano Valtulini. È proprio il pilota Promodriver a commettere un'azione discutibile: avendo staccato all'interno ma troppo avanti, il #43 ha costretto gli avversari ad allargare la traiettoria. Quelli che hanno avuto la peggio sono stati Stirpe e Dalla Porta, rientrati rispettivamente 3° e 5°. Decisamente meglio è andata a Pusceddu, fortunato nell'ereditare la testa della corsa con un solo giro al termine. Il pilota ha poi dichiarato in esclusiva: “Sinceramente, quando non ho ricevuto attacchi dopo la prima curva, pensavo fossero tutti caduti”. Nella parte guidata della pista Pusceddu è stato messo sotto pressione da Mantovani, anche vicino al contatto alla “Casanova”. È nell'ultimo settore che il pilota Kuja Racing ha ipotecato il successo arrivato per 199 millesimi sulla linea del traguardo.

I primi tre settori sono leggermente più in difficoltà rispetto alla concorrenza, poi “Biondetti” e “Bucine” mi vengono decisamente meglio. Lì ho fatto la differenza, sperando che Mantovani non mi passasse sul rettilineo finale. Mi sentivo molto lento al “Correntaio”, ma nelle ultime tre curve ero davvero competitivo.

I problemi di adattamento a Ducati

L'inizio di stagione di Emanuele Pusceddu era troppo brutto per essere vero. Nelle prime quattro gare dell'anno il #6 aveva conquistato solo due piazzamenti all'interno della zona punti: un 9° posto in Gara 1 a Vallelunga ed un 14° posto in Gara 2 a Misano nel primo appuntamento stagionale. Solo 9 punti a referto, nulla a che vedere con i 36 del 2023, quando chiuse 2° in campionato dietro al solo Simone Corsi. Passato dalla Yamaha alla Ducati, il romano sembrava irriconoscibile. Oggi, invece, Pusceddu ha messo in pista una guida tanto efficace quanto spettacolare, come testimoniano i molteplici traversi in staccata. Causa delle mancate prestazioni è un problema al freno motore che il pilota accusava già da Misano, come ha dichiarato.

Abbiamo avuto dei grossi problemi tra Misano e Vallelunga, che qui al Mugello si sono presentati nuovamente. Il team ha fatto un gran lavoro per cercare di risolverli: la prima parte di gara (prima della bandiera rossa, ndr) l'abbiamo presa come un altro turno di prove. Nuove problematiche sono venute fuori ieri mattina, quindi ogni giro si è rivelato utile. In periodo di bandiera rossa il team ha scaricato i dati ed è intervenuto sulla moto. Solitamente la mia guida è molto pulita, quindi non sono abituato a fare certi traversi. Io ero sicuro da un paio di gare che ci fosse un problema alla centralina, in quanto il freno motore non interveniva. In sella proprio non lo sentivo, mentre secondo la centralina il freno motore funzionava a dovere. È stato molto difficile per quello: dai dati sembrava andasse tutto bene, ma io ero convinto di quello che sentivo. Ho cercato di cambiare diversi aspetti nel mio stile di guida per ovviare a questo problema, anche se alla fine non ero io.

Uno sguardo a Gara 2

Con il trofeo del vincitore in bacheca, Emanuele Pusceddu può guardare fiduciosamente alla seconda manche di domani: “Oggi non ho mai preso grossi rischi, quindi credo e spero di avere ancora del margine. È la prima volta che mi sento veramente la Ducati in mano: se domani le condizioni sono simili, credo di potermela giocare nei primi due gruppi. La gara lunga è ancora tutta da scoprire, ma prima dell'interruzione il mio gruppo girava come quello dei primi. Sinceramente, mi sentivo più al limite alla prima partenza”.

Dal Mugello - Valentino Aggio

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