Marcello Puglisi, tra il microfono e il volante
Dal volante da corsa ai microfoni di Sky Sport. E viceversa. Potrebbe essere riassunta in questi termini la storia recente di Marcello Puglisi, 29enne bergamasco passato nel volgere di poche settimane dalle telecronache dell'emittente di Murdoch all'ebbrezza di potersi tornare a sedere all'interno di una vettura. Già, perchè dopo circa due anni di "forzata" inattività, per il pilota italiano è finalmente arrivata l'opportunità di tornare in pista grazie alla Solaris Motorsport, scuderia impegnata nel Campionato Italiano Gran Turismo con la splendida Chevrolet Corvette Z06R. Un accordo per il momento "limitato" a sole tre gare, ma che ha comunque consentito al driver di Trescore Balneario di tornare a prendere confidenza con assetti, traiettorie e confronto in pista con gli avversari: "Stavo già lavorando da questo inverno nel tentativo di trovare un'opportunità - esordisce Puglisi, da noi incontrato nel paddock del Mugello - la quale si è successivamente concretizzata grazie all'accordo con il team Solaris Motorsport, che mi ha consentito di debuttare a Imola e quindi di disputare le due successive tappe qui in Toscana e successivamente a Vallelunga, anche se sto cercando di trovare il budget per concludere la stagione con loro. Com'è stato il mio ritorno in pista? Devo dire un po' traumatico, dovendo considerare che ero fermo in pratica da due stagioni: a Imola è andata bene, grazie anche ad un test che ho potuto effettuare prima del weekend di gara, mentre qui al Mugello per ora mi sento poco a mio aggio, essendo anche una pista che conosco davvero poco. Naturalmente è necessario recuperare in fretta tutti quegli automatismi che con il tempo erano andati un po' affievolendosi".
Puglisi alle proprie spalle ha una buona esperienza nelle monoposto: nel 2009 ha conquistato il campionato italiano di Formula Master, facendo poi registrare svariate presenze tra GP2 Asia e la serie europea, prima di approdare alle ruote coperte nel 2010 cogliendo 2 vittorie nell'International GT Open. Le novità con cui prendere confidenza, da adesso in avanti, sono comunque diverse: "Rispetto al formula c'è il vantaggio di non dover essere necessariamente sempre al limite: una monoposto va sfruttata in maniera esasperata, anche grazie ai freni in carbonio, mentre qui occorre adattare maggiormente il proprio stile di guida alla vettura, grazie anche ad un minore downforce e ad una diversa distribuzione dei pesi. In ogni caso, qui nel GT Italiano il livello è davvero molto alto, il miinimo errore lo paghi con almeno 3-4 posizioni". Tra le novità da affrontare vi è anche quella relativa alla necessità di condividere la vettura con un altro pilota: nel caso specifico si tratta di Francesco Sini, pilota abruzzese alla sua prima stagione completa nel GT tricolore dopo il successo nell'EuroV8 Series dello scorso anno. "Si tratta di un aspetto molto positivo, quando si condivide la macchina l'obiettivo è quello di collaborare per tirare fuori il massimo del potenziale dalla vettura e Francesco è un pilota molto veloce. In più, il tutto è reso più semplice dalla presenza di un team dove la passione per le corse scorre nelle vene di tutti i suoi componenti, con una cura per il dettaglio che mi ha davvero colpito".
Infine, essendo Puglisi commentatore su Sky Sport delle gare del campionato GP2 e GP3, è impossibile non chiedergli un parere sulla stagione dei piloti italiani: "In GP3 penso ci siano buone possibilità di vedere uno dei nostri portacolori nelle primissime posizioni al termine del campionato, nella speranza che poi almeno uno tra Ghiotto, Ceccon e Fuoco possa poi trovare il supporto necessario per dare ulteriore linfa alla propria carriera. Per quanto riguarda Marciello, ha avuto qualche difficoltà inaspettata ma credo che il bel risultato di Silverstone possa essere il preludio ad una seconda parte di stagione ricca di soddisfazioni". E lo stesso auspicio vale naturalmente anche per il suo quasi "omonimo" Marcello, nel tentativo di dare la meritata continuità ad una carriera desiderosa di nuove opportunità e successi.
Marco Privitera
{jcomments on}