Più che galoppare, a Sakhir il Cavallino Rampante è sembrato trotterellare lungo la pista. Con Raikkonen e Alonso spettatori impotenti di una serie di sorpassi da parte dei motorizzati Mercedes (e non solo) che nemmeno nei peggiori incubi della vigilia avrebbero osato immaginare. La trasferta del Bahrain si è chiusa per la Ferrari con un desolante nono e decimo posto, risultato più consono ad un team di media classifica piuttosto che a chi ha (aveva?) ambizioni di titolo mondiale. Il gap in termini di trazione ma, soprattutto, di velocità di punta è stato imbarazzante: Domenicali e soci tornano da Sakhir leccandosi le ferite, consapevoli della necessità di dover colmare una differenza di prestazioni che forse in pochi avrebbero immaginato così evidente. L'immagine di Luca Cordero di Montezemolo che abbandona il circuito prima della fine della gara è sembrata ricordare quella di un tifoso deluso che abbandona gli spalti di una partita quando la sua squadra è sotto per 3-0. L'obiettivo è ora quello di continuare a lavorare a testa bassa, già a partire dai test di questa settimana, come sottolineato dallo stesso Domenicali: “Questa gara è stata l’epilogo di un weekend difficile esattamente quanto immaginavamo ancor prima di arrivare in Bahrain, un circuito particolarmente ostico per le nostre vetture. Le caratteristiche tecniche di Sakhir hanno fatto emergere le lacune nella nostra prestazione e quello che dobbiamo fare è dimenticare questa gara e guardare avanti, perché mi dispiace vedere i nostri piloti lottare in tutte le situazioni e poi sul rettilineo non riuscire né ad attaccare né a difendersi. Ora davanti a noi c’è un test importante, dove mi aspetto di vedere un primo salto di qualità. La squadra deve rimanere a testa alta, anche se le cose finora non sono andate come dovevano, e continuare a lavorare per cambiare marcia in fretta”.

{jcomments on}