I test di Jerez hanno dato una chiara indicazione per la stagione 2024 WorldSBK di Jonathan Rea. Dopo una vita in Kawasaki, il pilota nordirlandese ha deciso di passare a Yamaha, prendendo così il posto di Toprak Razgatlıoğlu. Il primo approccio con la R1 è stato più che positivo.

UN INSEGUIMENTO DURATO ANNI

La relazione tra Yamaha ed il sei volte iridato ha già rischiato di esserci ben prima del 2024. Nell'estate del mondiale WorldSBK 2009 Jonathan Rea era stato contattato da Yamaha per la stagione 2010. Al tempo, il #65 era in sella alla Honda del team Ten Kate Racing. L'operazione di mercato non andò a buon fine, con Rea che rimase sotto l'Ala Dorata fino al passaggio in Kawasaki per la stagione 2015. Il 31 Ottobre 2023, dopo sei titoli mondiali con la moto di Akashi e lo status di miglior pilota di sempre tra le derivate di serie, Rea è salito per la prima volta su una R1.

PRIMO APPROCCIO OTTIMO

All'età di 36 anni si è aperto ad una nuova avventura nel WorldSBK, Jonathan Rea ha affrontato il primo giorno di scuola con un nervosismo tipico dei ragazzini. Lo stesso pilota ha ammesso: "Ero molto nervoso, impaziente di capire la moto e di sapere se avrei potuto essere veloce fin da subito". Inutile dire che un pilota del calibro del #65 ci abbia messo piuttosto poco a prendere ritmo con la nuova moto di Iwata. Nella seconda giornata, l'unica svolta con delle condizioni adatte, Rea ha fatto segnare il 3° tempo in 1:39.179. Competitivo tanto sul giro secco quanto sul passo: non c'erano troppi dubbi che un talento del genere sarebbe andato forte fin da subito. Una moto facile da usare come la R1 si è adattata benissimo alle esigenze di Rea, decisamente in difficoltà nell'ultimo anno con Kawasaki.

Credits: Yamaha Racing | Jonathan Rea

"YAMAHA È UNA MOTO FACILE DA GUIDARE"

Dopo il primo test WorldSBK Jonathan Rea ha dato delle informazioni piuttosto dettagliate sul suo debutto con Yamaha. "Nel primo test dovevo solo trovare feeling con la nuova moto. È stato strano: ho avuto molte sensazioni diverse rispetto al solito. La R1 è una moto facile da guidare, magari non andare fin da subito al limite. La moto genera molto grip, che ti incoraggia ad andare forte. Ora capisco come Toprak e Locatelli riuscivano a guidare in quel modo quest'anno. Abbiamo provato tante cose oggi sul setup, ma nulla di incredibile. Abbiamo lavorato sulle gomme, dato che Yamaha riesce a sfruttare delle mescole diverse come la SCX. C'è stato un po' di lavoro anche sull'elettronica, anche se ho utilizzato il setup base. Mi sono divertito davvero tanto!".

Valentino Aggio

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