“Ferrari” è stata una serie tv molto apprezzata dai telespettatori che non ha voluto ripercorrere la Ferrari in quanto marchio, ma Enzo Ferrari in quanto uomo, fatto di forze e di debolezze. Il protagonista dello sceneggiato è Sergio Castellitto che incarna alla perfezione il ruolo del “Drake” in età adulta: un uomo ambizioso, tenace, ma che mostrerà un aspetto molto umano ricordando il passato. La miniserie vive quasi interamente di continui flashback scanditi in rigoroso ordine temporale, dalla tenera età di dieci anni alla vecchiaia. Proprio in questi ultimi anni (momento nel quale è temporalmente collocata la serie) Ferrari rivive, domanda dopo domanda, la sua vita fatta di grandi successi ma anche di qualche rimpianto.

L’intervista viene effettuata da una persona che cambierà più volte identità durante la serie: dapprima si presenta come un giornalista ma poi, una volta venute a galla le sue false intenzioni, rivela di essere un giovane pilota alla ricerca di un contratto. Esso non si identificherà in nessuna di queste due figure e non aspettatevi che venga esplicitata la vera identità di questo fantomatico cronista che però, sul finire del secondo episodio, si intuirà essere un personaggio molto particolare ed assai vicino a Ferrari. Un finale che sicuramente lascia al tempo stesso incuriositi e spaesati. Questo ruolo così misterioso e centrale nello sceneggiato è interpretato dall’attore britannico Ed Stoppard.

Nella miniserie si rivelano molti dettagli della vita del “Drake”. L’adolescenza di Ferrari è pesantemente segnata dalla morte prima del padre poi del fratello, ma la sua passione per le auto resta intatta, anzi forse addirittura si fortifica e ciò lo porta ad andare contro tutti, anche contro la madre che lo allontana di casa non reputando quello di pilota un lavoro abbastanza redditizio per il figlio. Dalle sfide “impossibili” con Nuvolari al sogno di costruire una vettura unica, una macchina così veloce da non rallentare in curva. Da qui la voglia di diventare un costruttore e la “pazza” idea di collaborare con Alfa Romeo che lo porta successivamente all’apertura della Scuderia Ferrari. La seconda guerra mondiale è solo un rallentamento per il sogno di Ferrari, che da lì a pochi anni riesce a conquistare i primi successi, anche grazie ad un pilota speciale qual è Juan Manuel Fangio. La vita privata però segna ancora negativamente il Drake che nel 1956 perde, alla prematura età di 24 anni, il figlio prediletto Dino. Intanto la Ferrari cresce a dismisura e deve intervenire FIAT a dare manforte economica al marchio di auto da corsa per poter garantire un futuro tutto italiano alla scuderia di Maranello.

Il cast della serie, oltre ai già citati Sergio Castellitto e Ed Stoppard, presenta altri nomi di rilievo quali Pierfrancesco Favino, fresco mattatore del Festival di Sanremo 2018, che nello sceneggiato figura come l’amico fedele di Ferrari, Beppe e Gabriella Pession, come la nipote di Enzo Ferrari.

Lo sceneggiato è stato una vero successo tra i critici che lo hanno elogiato evidenziandone la cura dei particolari; bisogna dire che, nonostante sia nato come serie televisiva, l'opera diretta da Carlo Carlei ha superato ogni aspettativa. I telespettatori hanno utilizzato diversi aggettivi per descrivere le emozioni provate durante la visione: spettacolare, forte e commovente sono i più ricorrenti. Molto apprezzate sono risultate anche le musiche di sottofondo che hanno contribuito a dare quel tocco drammatico alla miniserie.

Chiosa finale dedicata al commento che, subito dopo l’uscita della serie, dedicò l’allora presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo sottolineando la sua felicità nel vedere un film che ha ridato vita ad Enzo Ferrari: “Questo non è un film sulla Ferrari, bensì su Enzo Ferrari. La Ferrari è un’azienda che guarda sempre al futuro, pur essendo ormai lontana dalla scomparsa non si dimentica del suo fondatore. Sono molto felice di rivedere, dopo molti anni, Enzo Ferrari ringiovanito.”

Samuele Fassino

 

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