Il contatto avvenuto tra i due pretendenti al titolo sotto regime di safety car, è ormai fatto noto ad appassionati e non, e dunque non c’è bisogno di descriverlo ulteriormente. Ciò che invece occorre analizzare, sono le reazioni dei due diretti interessati, che di certo non si sono risparmiati da reciproci “complimenti”.

D’altronde, però, lo stesso Hamilton aveva esplicitamente espresso il desiderio di volere lo scontro in pista con Vettel, ed infatti i due hanno letteralmente preso alla lettera tali parole, urtandosi prima due volte in pista, e successivamente stuzzicandosi anche ai microfoni.

Queste le dichiarazioni del tre volte iridato Hamilton: "È talmente palese quello che è successo che non c’è neanche bisogno di parlarne. Posso solo dire che non è la condotta che ci si aspetta da un quattro volte campione del mondo. Detto ciò, posso dire con il cuore in mano che ho dato tutto e spero di poter mantenere il passo anche nelle prossime gare. Non ho fatto il brake test apposta. Ci sono state diverse safety car in quel punto e dovevo controllare il passo, per quello ho rallentato. Ma lui si vede che non stava seguendo quello che ho fatto. È stato pericoloso e avere solo 10 secondi di penalizzazione per una cosa del genere... Beh, non devo aggiungere altro."

Dunque restrittiva la penalizzazione ai danni del tedesco secondo il campione della Mercedes, che ovviamente giudica regolare il suo rallentamento, sanzionando invece quello del suo rivale della Ferrari più di quanto già fatto dai commissari di gara.

Qui invece le parole della controparte: “Hamilton ha cercato di stare vicino alla safety car e ha frenato un paio di volte. Il problema è che non si fa così perchè è pericoloso per chi sta dietro. Lui ha danneggiato la mia ala e io il suo fondo. Non so perché hanno penalizzato me e non lui. Credo che la macchina fosse molto buona e il passo gara forte. È stata una gara nella gara, con una partenza molto impegnativa e un Bottas molto aggressivo. Poi non so cosa sia successo con Raikkonen."

Nonostante avesse un buon ritmo, il leader del mondiale ha di fatto sprecato un’occasione per poter allungare ulteriormente  in classifica sugli inseguitori, ma evidentemente il gesto di provocazione da parte del’inglese gli ha fatto perdere le staffe, portandolo ad una sanzione che gli è costata praticamente la vittoria del Gran Premio.

Non una bella situazione, quindi, quella venutasi a creare in seguito alla gara di Baku, che potrebbe avere ripercussioni anche sui comportamenti futuri dei due piloti in pista. Non siamo nemmeno a metà stagione, ma la corsa al titolo potrebbe diventare ancor più incandescente, sperando però di poter vedere una lotta più pulita d’ora in avanti.

Carlo Luciani

 

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