F1 | Williams: il costo degli incidenti in Messico e Brasile
Secondo James Vowles della Williams, la sfortunata serie di incidenti rimediati nelle ultime due gare di F1 avrà degli effetti sul breve termine: quali?
Nelle due gare conclusive del recente triple-header Williams ha subito tre grossi incidenti a Interlagos, ai quali si sommano i due incidenti di Alexander Albon a Città del Messico. Recentemente James Vowles ha dichiarato che qualsiasi team di F1 ne risentirebbe (in termini di inventario sui pezzi di ricambio) in circostanze simili.
“Non c'è un team sulla griglia che possa far fronte a cinque incidenti gravi in due weekend di gara. Semplicemente, la quantità di pezzi di ricambio che abbiamo non è sufficiente per sopportare un carico del genere. Ho grandi speranze per Las Vegas. Siamo stati veloci l'anno scorso e sono sicuro che abbiamo un'auto che può andare bene in quelle condizioni. Quindi faremo del nostro meglio per avere in pista due auto con le migliori specifiche possibili e con sufficienti pezzi di ricambio. Cosa succederà è difficile da prevedere al momento: stiamo ancora ricevendo le monoposto dal Brasile e determinando cosa dobbiamo fare (in termini di costruzione dei pezzi di ricambio ndR) per crearci la migliore possibilità possibile".
Due volte nel 2024
La scuderia britannica si è ritrovata per ben due volte nel 2024 nella spiacevole situazione di costringere uno dei tuoi piloti a saltare un GP e poi fare i salti mortali per schierare due auto con le specifiche più recenti: la prima al GP di Australia, dove Logan Sargeant aveva dovuto cedere la vettura ad Alex Albon per disputare la gara, e la seconda al GP del Brasile, con il pilota anglo-thailandese che non ha preso il via.
Stando a quanto è emerso durante lo svolgimento della stagione, il “conto del meccanico” rimediato agli antipodi ad inizio stagione aveva preso la forma sonante di due milioni di dollari, con un effetto domino sulla disponibilità delle parti di ricambio e della messa in pista delle prime tornate di aggiornamenti. Al momento non è chiaro quanto gli incidenti di Albon in Messico (uno nelle libere e uno in gara), di Albon (in qualifica) e Franco Colapinto (in qualifica e in gara) ad Interlagos abbiano inciso dal punto di vista finanziario.
Le cause
Stando alle parole di Vowles però non si tratta soltanto di conti da pagare, ma gli effetti si riverberano su disponibilità dei pezzi di ricambio e delle soluzioni più aggiornate. Non è la prima volta che negli ultimi anni sentiamo delle storie simili: la vicenda Haas con Mick Schumacher ha fatto da apripista, ma in tempi più recenti la stessa problematica con scale diverse si è vista anche con scuderie di rango più elevato, nominalmente Mercedes e Red Bull (con il solo Sergio Perez), “indietro” con i ricambi e, soprattutto, le novità.
Se a Melbourne il problema era figlio di un difficile inverno a Grove, con un ritardo endemico sulla realizzazione della nuova monoposto, ma soprattutto con un nuovo metodo organizzativo per progettazione e produzione di tutti gli elementi della vettura (il famoso elenco di ventimila componenti in Microsoft Excel), ad Interlagos la musica è differente. In Australia Williams aveva inconsciamente deciso di rendersi vulnerabile con solo due telai per le gare di apertura stagionali, nel triple-header una sfortunata serie di circostanze ha scatenato la “tempesta perfetta”.
Le domande più impellenti
Ora come ora Williams viagga con un enorme numero di danni spalmato sulla stagione e le dimensioni relativamente ridotte della scuderia stessa fanno sì che ne risenta probabilmente in maniera più amplificata rispetto ad altre realtà nel paddock di F1: infatti Williams non sa se gli ultimi incidenti riproporranno la differenza di specifiche all'interno del team che abbiamo visto per gran parte della stagione.
Al momento delle dichiarazioni Williams stava ancora ricevendo i materiali provenienti dalla trasferta americana di fine stagione e nelle tre settimane (due, al momento della stesura di questo articolo) di pausa con il trio di gare finali avrebbe deciso il da farsi. Sicuramente bisognerà tenere conto di molte variabili (una fra tutte la domanda su cosa potrebbe succedere se la scuderia incappasse in uno scenario simile nel finale di stagione) e il fatto che il GP del Brasile ha permesso all'Alpine un incredibile salto in avanti nel Costruttori (con la conseguenza di un maggiore assegno premio a fine anno) difficilmente colmabile nelle prossime gare.
Solo “rischio di impresa”?
Va notato che le dimensioni e il business della squadra non aiutano in questa situazione e va anche pensato quanto questo tipo di eventi sia legato all'imponderabile e quindi, in un certo senso, faccia parte del “rischio di impresa”.
Detto questo, in quanto possiamo quantificare il contributo di un calendario di gare fittissimo e la contemporanea presenza di un sibillino budget-cap che regolamenta flussi di denaro e, giocoforza, tabelle di marcia produttive? Quanto inciderà sul contesto attuale e si rifletterà sul progetto della prossima monoposto? Se questa situazione non fosse capitata in un contesto di campionato virtualmente chiuso e magari per cause legate ad una gestione discutibile delle piste (vedi tombino a Las Vegas 2023) avrermmo puntato (noi e gli addetti ai lavori) il dito verso la “sfiga”? Forse il Circus ha (almeno) un problema latente più importante rispetto a quello delle brutte parole.
Luca Colombo