Il terribile crash in cui è stato coinvolto Fernando Alonso nel corso del Gran Premio d'Australia, dal quale lo stesso pilota asturiano è uscito incolume, avrebbe potuto avere conseguenze davvero drammatiche. Dall'esame di una microcamera montata nella parte anteriore della vettura sarebbe emersa la rottura del sedile, motivo per cui la Federazione ha deciso di aprire un'inchiesta per approfondire tale accaduto. Nel corso degli anni gli abitacoli di Formula 1 hanno raggiunto standard elevatissimi di sicurezza, favorendo in molteplici casi la totale incolumità del pilota. Salvo per alcune zone del corpo, come la testa, dove nei prossimi anni ci dovrebbero essere sostanziali novità.

Il più recente e lampante episodio sull'efficacia degli standard di sicurezza è rappresentato proprio dall'incidente del due volte campione del mondo nella gara d'apertura della nuova stagione. Il pilota della McLaren, dopo aver centrato la posteriore sinistra della Haas di Esteban Gutierrez (generando diverse piroette spettacolari della MP4-31 una volta toccata la ghiaia) ha terminato la propria corsa contro le protezioni di pneumatici, uscendo miracolosamente illeso dall'abitacolo.

Fortunatamente, come detto, nessun conseguenza fisica per il driver spagnolo, ma nei giorni scorsi sono emersi dei particolari che hanno indotto la Federazione ad aprire un'inchiesta. Ma quali? Da quest'anno su tutte le vetture sono montate, davanti all'abitacolo, delle microcamera HSC (High Speed Camera) della Magneti Marelli, che hanno permesso di riprendere con immagini ad alta definizione e con 400 frame al secondo quanto accaduto. Il video ha fatto emergere la rottura del sedile in materiali compositi nella regione della spalla.

Pur non avendo particolare preoccupazione, visto anche il tipo di incidente, gli uomini della Federazione hanno voluto approfondire la questione disponendo peraltro di un video qualitativamente performante, che permetterà loro di analizzare "frame per frame" tutti i movimenti e le sollecitazioni a cui è stata sottoposta la testa del pilota e che, unito ai dati telemetrici, permetterà un'analisi a 360° dell'accaduto.

Anche in virtù di questo, la FIA starebbe pensando di introdurre in altre zone della monoposto delle microcamere per aiutare gli addetti alle verifiche a smascherare eventuali comportamenti anomali delle vetture in pista (come ad esempio la flessibilità delle ali posteriori, oggetto di svariate polemiche negli anni passati). Ma la modernità delle procedure con cui la Federazione interviene sulla questione sicurezza stride notevolmente con altri aspetti, in cui vetustà e chiusura mentale sembrano farla da padrona: ad esempio, la questione del nuovo format delle qualifiche che, sicuramente, terrà banco anche nel Gran Premio del Bahrain che si correrà nel prossimo weekend.

Vincenzo Buonpane

 

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