Per la gara di Suzuka Pirelli metterà a disposizione dei team le due mescole più dure del range a propria disposizione, ovvero i P Zero Orange hard e i P Zero White medium. Una combinazione studiata per sopperire alle caratteristiche tecniche dello spettacolare ed impegnativo tracciato che sorge nei pressi di Nagoya. A Suzuka non mancano i curvoni veloci, come la Spoon e la celebre 130R, la più veloce del campionato, che si affronta a 310 km/h in settima marcia. Alti livelli di stress sugli pneumatici possono causare blistering se la monoposto non ha il giusto set-up. Questo fenomeno è il risultato di un riscaldamento localizzato, in particolare sulla spalla dello pneumatico, durante le curve. La maggior parte dei piloti lo scorso anno ha effettuato una strategia di due soste, ed anche quest'anno (variabile meteo a parte) sono attesi due o tre pit-stop, proprio per l'elevato degrado previsto per le gomme. Paul Hembery: "Suzuka è uno dei circuiti dove sperimentiamo i più alti livelli di usura e degrado di tutto l’anno, dovuti alla superficie abbastanza abrasiva e, soprattutto, agli elevati carichi di energia che si scaricano sulle gomme. Alle curve molto veloci, si aggiungono, inoltre, aree di forte frenata e curve molto strette. Quello di Suzuka è un circuito che richiede molto in termini di energia laterale e poco in termini di trazione, perché il layout è molto scorrevole e le curve si susseguono l’una dietro l’altra. Per questi motivi abbiamo scelto quest’ anno di portare le due mescole più dure della nostra gamma. La strategia è destinata ad essere ancora una volta protagonista della gara – l’anno scorso, con mescole soft e hard, c’è stata una media di 2 pit stop. Il Giappone è velocità pura e le gomme che abbiamo selezionato per questo fine settimana permetteranno ai piloti di dimostrarlo davanti ai tifosi giapponesi, sempre molto calorosi”. Jean Alesi, brand ambassador della casa milanese, non nasconde il proprio legame con la terra del Sol Levante: “Il Giappone è uno dei miei circuiti preferiti ed è un Paese che amo: ha tutto. Un po’ come Spa o Monza, Suzuka è una pista davvero emozionante, in quanto ha un fantastico circuito e tante curve ad alta velocità. Ma non è solo questo: c’è anche un’atmosfera bellissima, perché gli spettatori giapponesi sono davvero appassionati: vanno pazzi per la Formula Uno! Ho tanti bei ricordi di Suzuka, ma se dovessi sceglierne uno direi il 1994, quando correvo in Ferrari. Dopo un’ accesa battaglia con Nigel Mansell sono finito sul podio sotto un acquazzone. A vincere la gara fu Damon Hill. Nel seguente filmato, Mario Isola ci introduce alle caratteristiche del celebre tracciato giapponese dal punto di vista delle gomme.

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