F1 | Tsunoda e Ricciardo, tori indisciplinati in casa RB
L'episodio finale tra Tsunoda e Ricciardo lo abbiamo già visto in F1, ma è lo specchio di un team in ogni caso poco sereno in questo momento.
L’episodio forse più “caldo” della prima uscita stagionale della F1 ha riguardato i due piloti del team Visa CashApp Racing Bulls. Yuki Tsunoda e Daniel Ricciardo hanno chiuso entrambi fuori dalla zona punti, ma è stata la gestione da parte del muretto box a far discutere, con il giapponese parecchio arrabbiato al termine della gara in Bahrain.
Quello “swap” poco gradito
Entrambi i piloti della Racing Bulls, chiamiamola così per semplicità, hanno viaggiato per gran parte della gara fuori dalla zona punti. Un risultato certamente poco soddisfacente viste le premesse della vigilia, e che ha certamente contribuito ad accendere gli animi all’interno del box del team con sede a Faenza. L’episodio che ha definitivamente dato fuoco alla miccia è però avvenuto a pochi giri dal termine.
Al 52° passaggio, Yuki Tsunoda occupava alla 13° posizione dietro a Kevin Magnussen. Alle sue spalle, però, ecco arrivare di gran carriera il team mate Daniel Ricciardo, che aveva montato gomme soft nuove al pit stop, contro le dure del team mate. A questo punto, ecco che è arrivato l’ordine dal muretto di far passare l’australiano, in quel momento molto più veloce. Ovviamente, Tsunoda non l’ha presa per nulla bene.
Dopo un paio di team radio “piccati” ("Mi state prendendo in giro?"), ecco che il giappo si è fatto da parte in modo plateale in uscita di curva 4, lasciando sfilare Ricciardo. L’australiano, però, non è più riuscito a guadagnare nessuna posizione, terminando proprio davanti al compagno di squadra. Tsunoda non ha mancato di rimarcare i propri sentimenti al termine della gara, andando a sfiorare con la propria vettura quella di Daniel, probabilmente il meno colpevole di tutto l’episodio. Una situazione come tante in F1, ma che è indicativa della situazione in casa Racing Bulls.
Yuki sempre poco maturo, ma muretto poco lucido
A latere, e riguardando l’episodio al termine della gara, appare evidente come Yuki Tsunoda continui ad essere meno maturo di quanto ci si possa attendere. Il giapponese ormai vanta diversi anni di esperienza in F1, ma gli episodi che lo vedono protagonista per le sue intemperanze continuano a fare capolino nella cronaca delle varie gare. Quel “quasi contatto” con Ricciardo dopo la bandiera a scacchi avrebbe potuto tranquillamente risparmiarselo, soprattutto perché fa tutto meno che portare acqua al suo mulino.
Non ce la sentiamo, però, di addossare tutte le colpe sulle spalle del giapponese. Il muretto box, infatti, ha la sua dose di colpe per aver dato un team order francamente poco sensato, specialmente alla prima gara. Se Daniel, con le gomme soft nuove, ne aveva veramente così tanto per andare a prendersi i punti, sarebbe stato in grado di passare senza problemi e senza la necessità dell’intervento del pit wall, causa della rabbia di Yuki.
Era però evidente che nessuno dei due avrebbe mai potuto aspirare ai punti, visto il distacco accumulato dall’Aston di Lance Stroll, in quel momento decimo. E quindi, viene da chiedersi, perché esacerbare l’ambiente, ben sapendo il temperamento di Tsunoda? Ricciardo ha parlato di “un po’ di immaturità” da parte del team mate; sicuramente, non sarà propenso ad accettare ulteriori manovre intimidatorie, a maggior ragione a gara terminata.
Nicola Saglia