CIV | Mugello, round 3: Pirro fa tris in SBK, Roccoli in SSP dopo la squalifica di Manfredi
Terzo round per il Campionato Italiano Velocità, che arriva sul circuito toscano del Mugello dopo i primi duelli di Misano. Michele Pirro ha ancora una volta fatto valere la sua forza e dopo essersi aggiudicato la pole position ha portato a casa la terza vittoria stagionale. Nella SSP invece la vittoria è andata a Massimo Roccoli dopo la squalifica di Kevin Manfredi che aveva vinto al fotofinish.
(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});Dopo la pioggia caduta tra mercoledì e giovedì i piloti hanno trovato per le libere e le qualifiche la pista in buone condizioni. Ad aggiudicarsi le pole position sono stati Michele Pirro per la SBK, con un incredibile 1’49”601 fatto con gomma da gara, il giovanissimo Luca Bernardi in SSP600, Nicholas Spinelli in Moto3, Luca Lunetta in PreMoto3 e Matteo Bertè in SSP300.
SBK. La gara della SBK sembra decisa ancora prima che il semaforo si spenga con Michele Pirro super favorito per la vittoria finale. Al via Michele prende subito il comando, ma prima di terminare la prima curva il suo dashboard gli segnala un errore. Il pilota del team Barni allarga la traiettoria e lascia passare Lorenzo Savadori. Lo segue per un paio di giri controllando che la sua Panigale V4R non abbia problemi ed alla staccata della San Donato lo infila. Nel primo giro al comando Pirro fa registrare il tempo di 1’50”326, un secondo più veloce di Lorenzo Savadori e Samuele Cavalieri. Il tempo siglato al terzo passaggio da Michele è anche il nuovo record per la categoria SBK al Mugello.
Dietro al tester Ducati, Samuele Cavalieri passa Lorenzo Savadori. I due incassano quattro secondi da Michele Pirro, con Lorenzo che non è mai stato in grado di attaccare Cavalieri. Quarta posizione per Roberto Tamburini, che nel finale di gara riesce a spuntarla su Lorenzo Zanetti, a lungo quarto in questa gara. Sesta posizione per l’unica Suzuki in griglia: quella di Kevin Calia, che, dopo un ottimo avvio, si è spento sulla distanza. Settimo posto in scia a Calia per Matteo Baiocco, reduce dalla poco fortunata esperienza alla 24 ore di Le Mans, tornato sulla BMW del team DMR Racing. Axel Bassani, Luca Vitali e Christian Gamarino, anche lui reduce come Baiocco da una sfortunata 24h di Le Mans, chiudono la top10.
SSP. Come quasi sempre capita la gara della supersport è stata una gara di gruppo: per metà gara nell’arco di un paio di secondi si trovavano dodici piloti. Le posizioni di vertice sono però sempre state una battaglia tra Kevin Manfredi, Massimo Roccoli, Lorenzo Gabellini e Luca Bernardi. Questi quattro piloti nel finale di gara prendono margine con il solo Luca Ottaviani che resta in scia a meno di due secondi dall’ultimo del gruppo. La gara è molto divertente con i piloti che si scambiano più volte le posizioni. Il risultato si decide a due giri dalla fine quando Luca Bernardi, che era in testa, cade alla San Donato per resistere all’attacco di Manfredi e Roccoli. Questo permette ad Ottaviani di recuperare il gruppo che lotta per il podio.
Manfredi prova per tutto l’ultimo giro a superare Roccoli, che era rimasto saldamente al comando nell’ultimo giro, ed imbocca per primo la Bucine seguito da Manfredi, Gabellini e Ottaviani. Il gioco delle scie premia Kevin Manfredi, che la spunta per tre millesimi su Massimo Roccoli, mentre Luca Ottaviani incassa tre decimi da Manfredi e sale sul podio, beffando Lorenzo Gabellini di nove millesimi. Quinta posizione per Roberto Mercandelli, che ha preceduto Mattia Casadei, uscito vincitore da una volata a quattro con Marco Bussolotti, Stefano Cruciani e Davide Stirpe. Chiude la top10 Nicola Morrentino. Nella serata di ieri poi è arrivata la squalifica di Kevin Manfredi per irregolarità tecniche della sua R6. La vittoria viene quindi assegnata a Massimo Roccoli e Lorenzo Gabellini sale sul podio.
Nelle altre categorie del CIV, terza vittoria stagionale per Kevin Zannoni e Luca Lunetta, rispettivamente nella Moto3 e nella PreMoto3. Vittoria per Thomas Brianti nella SSP300, che recupera punti dopo il doppio zero di Misano.
Foto BonoraMathias Cantarini