Dopo due stagioni di assenza a causa della pandemia, la MotoGP torna in Argentina, sul circuito di Termas de Rio Hondo per il terzo appuntamento del 2022. Sulla falsa riga di quanto fatto per il GP di Indonesia, andiamo a ripercorrere insieme le emozioni dell'ultimo Gran Premio di Argentina, secondo round del mondiale 2019.

MOTO3 | LA PRIMA VITTORIA DI MASIA

Jaume Masia, dopo la prima pole position di carriera, conquista la prima vittoria di carriera in Moto3. Lo spagnolo ha bruciato sul finale in un ultimo giro al cardiopalma Darryn Binder e Tony Arbolino, al primo podio nel motomondiale. Masia ha condotto una gara tatticamente ottima, ritrovandosi in testa all'uscita di curva 7, dopo aver passato l'idolo di casa Gabriel Rodrigo. Il #5 va forte sui freni in curva 13, scampando così ogni attacco: Binder supera Rodrigo, che in uscita tocca la gomma posteriore del sudafricano. L'argentino perde così il podio, arrivando in sesta posizione. Settima posizione per Lorenzo Dalla Porta, che ha sfruttato la velocità della sua Honda sul rettilineo, ma Binder lo ha spinto lungo, togliendo così al toscano ogni opportunità di vittoria.

Credits: motogp.com | Jaume Masia

MOTO2 | PUNTEGGIO PIENO PER BALDASSARRI

Lorenzo Baldassarri bissa il successo ottenuto in Qatar anche in Argentina, vincendo una gara molto intelligente da parte sua. Il #7 ha saputo sfruttare al meglio il piccolo gap creatosi con il sorpasso aggressivo ma corretto che ha mandato fuori traiettoria Remy Gardner. È proprio l'australiano a chiudere in seconda posizione, conquistando così il primo podio iridato. Il figlio d'arte ha sfruttato al meglio la battaglia che ha coinvolto inizialmente Alex Márquez (3°) e Marcel Schrotter, con il tedesco che si è visto scavalcare anche da Brad Binder e Iker Lecuona, chiudendo così 6°.

Gara da buttare invece per tanti altri protagonisti: il poleman Xavi Vierge non ha nemmeno potuto prendere il via della gara. La Kalex preparata dal team Marc VDS si è spenta nel giro di ricognizione, non lasciando speranze allo spagnolo. Finiscono invece per terra Thomas Luthi e Sam Lowes, entrambi vittime di una caduta in curva 7 al quinto giro della corsa.

Credits: motogp.com | Lorenzo Baldassarri

MOTOGP | LA RIVINCITA DI MÁRQUEZ

Dopo essere stato beffato in Qatar all'ultima curva e la disastrosa edizione del 2018, Marc Márquez domina la MotoGP in Argentina. Lo spagnolo, partito dalla pole position, ha salutato la compagnia dopo solo un giro di gara. Infatti, al primo passaggio sul traguardo, il #93 ha già un secondo di vantaggio sugli inseguitori. Il ritmo espresso da Márquez è assolutamente inarrivabile per chiunque: sono ben 14 i giri fatti segnare sotto il 1:40, l'unico ad andare sotto quel muro.

LA BATTAGLIA PER IL PODIO

Se Márquez ha avuto vita facile davanti, lo stesso non si può dire subito dietro la Honda. Nelle prime fasi di gara si è formato un quintetto con le Ducati di Andrea Dovizioso e Jack Miller, le Yamaha di Valentino Rossi e Franco Morbidelli e la Honda LCR di Cal Crutchlow. Purtroppo, quest'ultimo ha dovuto abbandonare presto la battaglia: un movimento quasi impercettibile sulla casella di partenza costa all'inglese un Ride Through, mettendolo fuori dalla lotta per il podio.

È questione di giri per l'arrivo nell'ormai quartetto di Danilo Petrucci e Maverick Viñales: lo spagnolo è partito male dalla seconda casella. Il #12 di Yamaha è l'unico dei top rider a montare una coppia di gomme Soft, che ha sfruttato per risalire la china dopo lo start. Infatti, a dieci giri dalla fine lo spagnolo arriva lungo in curva 5, lasciando così passare un rientrante Álex Rins (partito dalla 16^ posizione) e Takaaki Nakagami.

Proprio in questi giri la coppia Dovizioso-Rossi riesce a prendere qualche metro di vantaggio sul resto del gruppetto. I due vengono presto ripresi da Petrucci e Rins, con lo spagnolo di Suzuki sensibilmente più veloce in quanto la moto di Hamamatsu più docile sulle gomme. Si unisce alla battaglia anche Miller, che rallenta sia l'ex compagno Petrucci che Rins, consentendo ai due italiani Rossi e Dovizioso di giocarsi il podio in solitaria.

Rossi aspetta pazientemente l'ultimo giro per sferrare l'attacco: questo avviene in curva 7, con il "Dottore" che non lascia possibilità di replica al forlivese. Rossi chiude quindi in seconda posizione, davanti a Dovizioso. Quarto è Miller, seguito da Rins, Petrucci e Nakagami.

L'INCIDENTE IN CASA YAMAHA

Proprio dove Rossi si è preso il podio, in curva 7, la casa di Iwata ha assistito ad un disastro. Franco Morbidelli sbaglia il punto di frenata, toccando con la sua gomma anteriore quella posteriore di Viñales. I due piloti finiscono a terra, entrambi doloranti ma illesi.

LA GARA DEI ROOKIE

Il GP di Argentina è stata una grande gara anche per i debuttanti, che chiudono tutti in zona punti. Fabio Quartararo è 8°, dopo aver corso una gara in solitaria all'inseguimento del gruppo per il podio. Miguel Oliveira riesce ad avere la meglio di Jorge Lorenzo, portandosi a casa un 11° posto. Francesco Bagnaia chiude subito alle spalle di Crutchlow, arrivando 14° in zona punti.

IL RITORNO AL PODIO

Sicuramente per Valentino Rossi quella in Argentina è una gara da ricordare. L'asso di Tavullia non andava a podio da ben 11 gare consecutive, uno dei digiuni più lunghi della carriera. Infatti, l'ultimo podio di Rossi è arrivato in occasione del GP di Germania 2018, chiuso al 2° posto dietro a Márquez.

Valentino Aggio LEGGI ANCHE:
MotoGP | Abbassatore anteriore vietato dal 2023, Ducati si arrende
Giunge nella mattinata la decisione definitiva della Grand Prix Commission che vieta dal 2023 in MotoGP qualsivoglia dis...