Credits: Pirelli F1 Media Area
Credits: Pirelli F1 Media Area

L’attenzione del GP Singapore di Formula 1 si è focalizzata quasi interamente sui top team per via della lotta iridata e delle polemiche per l’ala posteriore McLaren a Baku e il relativo comunicato FIA, ma anche il centro gruppo ha vissuto le sue battaglie e i suoi temi in questo weekend. Andiamo dunque ad analizzare la gara degli “altri” e il modo con cui si lanciano verso la parte finale della stagione.

Aston Martin: Alonso costante nel limbo

Niente di nuovo sul fronte occidentale (o di Silverstone in questo caso): Fernando Alonso ha fatto il suo come al solito qualificandosi settimo e finendo la gara ottavo dopo una gara sofferta, ma di grande costanza, in cui l’asturiano si è messo in risalto con la monoposto che aveva a disposizione per massimizzare il risultato e consolidare ancora di più lo stato di quinta forza per Aston Martin.

Non si può dire lo stesso per Lance Stroll, dietro al suo compagno di squadra in tutto il weekend e mai in lotta per i punti. Per il team però l’attenzione è ormai rivolta all’arrivo di Adrian Newey nel 2025: l’attesa è dunque per la fine di una stagione che fa da “purgatorio”: un limbo che non sa né di “paradiso” né di “inferno” per una scuderia di Lawrence Stroll che vuole mettersi questa stagione alle spalle al più presto, ma che ha le carte giuste per vincere nel futuro.

Haas: Hulkenberg MVP del weekend

Nico Hulkenberg Haas GP Singapore F1 2024
Credits: MoneyGram Haas F1 Team / X.com

Nico Hulkenberg si è senza dubbio riscattato dopo un GP Azerbaijan anonimo in cui è stato battuto dal futuro pilota Haas Oliver Bearman sia in qualifica che in gara. A Marina Bay invece è tornato protagonista soprattutto in qualifica, dove non solo è riuscito ad accedere al Q3, ma ha anche firmato il sesto tempo piazzandosi davanti in griglia ad Alonso, Tsunoda e alle Ferrari di Leclerc e Sainz che erano rimaste senza tempo per vari motivi.

In gara la sua Haas ha perso posizioni sulle Rosse di Maranello e anche sulla Aston di un Fernando “vecchio leone”, ma il nono posto di Hulkenberg vale comunque due punti importanti per il team americano nella sua rincorsa alla Racing Bulls per il sesto posto del Mondiale Costruttori. Niente da dire invece su Kevin Magnussen: partito 14°, si ritira al giro 57. L’unico highlight della sua gara è stato la foratura della posteriore sinistra subita al giro 50 a seguito di un contatto con le barriere.

Williams: occasione persa?

Se la Haas si avvicina al sesto posto, per la Williams il settimo posto della classifica prende sembra più le sembianze di una chimera. Con entrambe le monoposto in sesta fila Alex Albon era ancora il profilo su cui il team puntava di più, ma l’anglo-thailandese è stato sorpreso da un Franco Colapinto che è partito a razzo per salire fino alla P9. Il muretto ha scelto dunque di rischiare con Albon facendolo fermare prima, ma la sua gara è terminata al giro 17 per un guasto legato alla Power Unit.

Franco Colapinto Williams GP Singapore F1 2024
Credits: Williams Racing / X.com

Rimasto solo in pista, Colapinto ha provato ad agguantare la zona punti ma alla fine non è mai riuscito ad attaccare il gruppo chiuso da Perez e alla fine si è “accontentare” dell’11° posto. Un altro risultato comunque notevole per l’argentino, che si è confermato competitivo e vicino al suo esperto compagno di squadra nonostante una pista molto impegnativa ed esosa dal punto di vista fisico. Peccato che stavolta tale prestazione non sia valsa altri punti iridati: e intanto la Haas scappa.

VISA RB: un giro veloce per l’ultima(?) di Ricciardo

Ancora una volta niente punti per il secondo team di famiglia Red Bull, con Yuki Tsunoda 12° ma mai veramente nella contesa per la top 10 se non solo alla partenza, mentre Daniel Ricciardo ha concluso ultimo in 18a posizione dopo una strategia alternativa (partenza con le Soft) che non ha pagato. Tuttavia non è tanto il risultato la notizia più importante del weekend per la Racing Bulls.

Per Ricciardo, infatti, questa rischia di essere stata la sua ultima gara di carriera in Formula 1 prima di lasciare il sedile a Liam Lawson già a partire da Austin. In quel caso, il giro veloce conquistato negli ultimi passaggi non ha solo un utile per il suo amico Verstappen (tolto il punto a Norris), ma ha dato anche un tocco di romanticità in quanto gli è valso il premio dai fan di “Driver Of The Day”.

A ciò si sommano anche la “guard of honour” preparata dallo staff e dai meccanici della VISA RB dopo la gara e le parole ai microfoni di F1.com di un Ricciardo visibilmente commosso che ha spiegato anche perché ha lasciato per ultimo la sua monoposto.

Ci sono tante emozioni e sensazioni, so che potrebbe essere la fine (della carriera in F1) e penso che sia anche il fatto che sono stato esausto dopo la gara. Il cockpit è un qualcosa a cui mi sono molto abituato e… volevo solo godermi il momento.

Alpine e Kick Sauber chiudifila a Singapore e in classifica

Chiudiamo la analisi degli “altri” con chi invece è rimasto in pianta stabile nelle retrovie in queste ultime gare. Se per la Alpine a Monza e Baku poteva starci come “scusa” la poca adattabilità dell’auto con le piste a basso carico aerodinamico, a Singapore la situazione non è cambiata molto. Solo Esteban Ocon ha provato a fare qualcosa ma alla fine è arrivato 13° mentre Pierre Gasly è finito molto più lontano dal suo compagno di squadra, in 17a posizione complice anche una strategia sbagliata.

Guanyu Zhou Kick Sauber GP Singapore F1 2024
Credits: Stake F1 Team Kick Sauber / X.com

Per le Kick Sauber, invece… non c’è molto da dire: ultimi in qualifica, 15° e 16° posto in gara per Zhou e Bottas solo davanti a chi ha forato o chi ha sbagliato strategia. Il team elvetico sperava anche in un pizzico di fortuna in più a Marina Bay, ma la gara è stata lineare e le loro chance di risalire, già pochissime dopo le qualifiche, sono precipitate a zero, come i loro punti conquistati in stagione. Per questi due team l’imperativo è lavorare nelle prossime settimane per ritornare nella lotta del centro gruppo e avere quantomeno un finale dignitoso di stagione.

Andrea Mattavelli