F1 | GP Malesia: Ricciardo "cuor di leone" trionfa in una gara da film
Che gara, ragazzi. Forse nemmeno una trama studiata a tavolino avrebbe potuto riservare un numero di colpi di scena maggiore rispetto a quelli verificatisi oggi in Malesia. Alla fine è la Red Bull a uscirne vincente, piazzando una doppietta insperata alla vigilia ma sicuramente favorita dalle peripezie del duo Mercedes. Dove la situazione in campionato sembra delinearsi, con Rosberg che è riuscito a raddrizzare una gara apparentemente persa ed Hamilton che ha visto sfumare la propria cavalcata solitaria a una manciata di giri dalla conclusione. Notte fonda in casa Ferrari, alle prese con un'impasse tecnica preoccupante, aggravata dall'azzardo in partenza di Vettel che è costato la gara al tedesco e tre posizioni di penalità sulla griglia di Suzuka. Tra i protagonisti anche Bottas, ottimo quinto con la Williams, e soprattutto Alonso, straordinario protagonista di una rimonta dal fondo che fino a pochi mesi fa sarebbe stata impensabile, grazie alla quale è riuscito a portare la McLaren fino al settimo posto. Ma andiamo con ordine a riepilogare i fatti salienti di una gara capace di tenere tutti con il fiato sospeso fino alla fine.
VETTEL, PARTENZA-SHOCK. E ci risiamo. Ancora una volta il tedesco è stato protagonista di una toccata alla prima curva, che lo ha costretto ad abbandonare dopo poche centinaia di metri a causa della rottura della sospensione anteriore sinistra. Ed è andata anche bene, visto che il tedesco ha tirato una staccata impossibile andando a speronare l'incolpevole Rosberg, il quale se non altro (dopo essere finito in testacoda) ha potuto proseguire la sua gara senza grossi danni. Autore di un ottimo spunto al via, il ferrarista ha quindi tentato di prendere la scia di Verstappen, optando per la traiettoria interna in vista della prima curva. A quel punto, però, Seb ha tirato troppo al limite la staccata, finendo per urtare la Mercedes che nel frattempo stava impostando la sua normale traiettoria. Fine dei sogni, dunque, e arrivederci in Giappone, dove il quattro volte campione del mondo sarà costretto a scontare una penalità di tre posti sulla griglia di partenza.
HAMILTON, FINE DEI SOGNI. 23 punti non rappresentano certo un distacco impossibile da colmare, specie considerando che mancano ancora cinque gare alla conclusione. Ma il "colpo" subito oggi da Hamilton potrebbe essere di quelli destinati a fare male. Nulla sembrava infatti poter contrastare la sua cavalcata trionfale, seppur dovendo fare i conti con le ambizioni di una Red Bull particolarmente arrembante a Sepang. Eppure, di colpo è arrivata l'esplosione che non ti aspetti: quella della Power Unit Mercedes, che ha lasciato un Lewis quasi in lacrime e costretto a dover tornare ai box in motorino. Autore di un weekend praticamente perfetto, ora l'inglese dovrà davvero rimboccarsi le maniche e magari sperare in qualche passo falso del compagno di scuderia.
RED BULL, CHE BATTAGLIA! Verstappen e Ricciardo ad un certo punto hanno rischiato davvero di fare a ruotate, quando l'olandese ha tentato l'attacco nei confronti del compagno di squadra il quale ha opposto una strenua resistenza. Ed in quel momento si è deciso il vincitore del Gran Premio, visto che di lì a poco è arrivata la rottura di Hamilton e l'australiano si è ritrovato in testa alla gara, chiamato a dover gestire un minimo margine di vantaggio nei confronti del rivale. Dal box Red Bull assicurano di non aver impartito alcun ordine di scuderia, ma le gerarchie (semmai siano mai esistite) a Milton Keynes sono poggiate su un filo davvero sottile...
FERRARI, IL BUIO. Detto di Vettel, la cosa che occorre evidenziare è la pochezza della vettura di Maranello nei confronti delle dirette concorrenti. Perchè la manovra di Vettel non potrebbe essere inquadrata altrimenti se non attraverso la consapevolezza di dover approfittare della partenza quale unica occasione per poter ostacolare la fuga dei rivali. Ed i fatti, in seguito, hanno dimostrato esattamente questo, con un Raikkonen impossibilitato a raggiungere l'obiettivo minimo del podio nonostante un Hamilton fuori causa ed un Rosberg (ingiustamente) penalizzato di 10" proprio per il sorpasso effettuato proprio nei confronti della Rossa numero 7.
GLI ALTRI: ALONSO-SUPER. Lo spagnolo è stato autore di una grande rimonta, concludendo settimo dopo essere partito dal fondo a causa degli aggiornamenti apportati sulla Power Unit Honda. La McLaren si conferma una monoposto in grande crescita, portando anche Button (oggi al suo 300° Gran Premio in carriera) in zona punti. Gara da applausi anche per Bottas, giunto quinto, mentre Massa ha visto compromessa la propria gara in seguito ad un problema al via. Primi punti anche per Jolyon Palmer (10° sul traguardo) mentre gara da dimenticare per la Haas, con Grosjean nella ghiaia dopo un guasto all'impianto frenante e Gutierrez che ha addirittura perso l'anteriore sinistra in pista.
Appuntamento a Suzuka, dove la battaglia di certo non mancherà, in un circuito che purtroppo non può che riportare alla mente la memoria di un ragazzo al quale oggi Ricciardo ha dedicato la sua vittoria: Jules Bianchi.
Marco Privitera