F1 | Le pagelle di fine stagione: McLaren, ritorno sul trono dopo 26 anni
Il team di Woking ha interrotto il digiuno iridato che durava dal 1998 ed è ora pronto per giocarsi il Mondiale Piloti nella nuova stagione
Un'ascesa irresistibile e, per certi versi, persino inaspettata. La McLaren nel 2024 ha riscritto la storia recente della Formula 1, interrompendo il predominio tecnico targato Red Bull e al tempo stesso un digiuno che in termini di Titolo Costruttori mancava al team di Woking dal lontano 1998. Un glorioso passato tornato in auge grazie ad un'attenta pianificazione dello sviluppo, guidato da un Andrea Stella che con ogni probabilità rappresenta il vero fuoriclasse della scuderia. Con l'obiettivo, indispensabile a questo punto, di puntare al bersaglio più ambito nel 2025: quello di conquistare il Mondiale Piloti.
McLaren, un'ascesa da sogno
Una crescita martellante, nell'ambito di una stagione che non sembrava essere partita sotto i migliori auspici ma che da un certo punto in poi ha visto la McLaren issarsi al ruolo di prima forza, senza più essere spodestata dalla concorrenza. Un margine ridotto, risicato, ma comunque costante nell'arco di oltre metà stagione, che ha consentito al team britannico di portarsi a casa un ricco bottino finale composto da sei vittorie (più i due successi conquistati nelle Sprint), otto pole position ed un totale di 666 punti, grazie ai quali è riuscita a respingere l'assalto finale della Ferrari. Contrariamente a quanto accaduto ai diretti competitor, i pacchetti di sviluppo portati dalla McLaren in pista non hanno mai influito negativamente sulle prestazioni della vettura, segno di come il lavoro portato avanti in galleria del vento e la capacità di “capire” la monoposto abbiano rappresentato un vantaggio determinante ai fini del risultato finale. Il tutto dovendo fare i conti con le pressioni fatte dai rivali (Red Bull in primis) nei confronti della Federazione a proposito di soluzioni tecniche finite inevitabilmente nel mirino (vedasi la questione dell'ala flessibile), ma che in fin dei conti non hanno scalfito una supremazia che si è mantenuta tale dall'inizio dell'estato sino a fine stagione. Merito di una campagna di rafforzamento del team che, attraverso scelte oculate, ha contribuito nel corso degli anni a completare una rimonta in grado di apparire impensabile sino all'inizio dello scorso anno; ma anche del lavoro certosino e metodico portato avanti da Andrea Stella, il quale è stato capace anche di mantenere in piedi il delicato equilibrio interno tra i due piloti. Aspetto che, paradossalmente, potrebbe rappresentare l'incognita più importante in vista del 2025: anche se, almeno sotto questo aspetto, a Woking saranno in buona compagnia…soprattutto dando uno sguardo a quanto potrebbe accadere dalle parti di Maranello. Voto: 9,5
Norris, adesso è l'ora di dimostrarsi un “vincente”
Difficile dare un giudizio complessivo sulla stagione di Lando Norris. Bello, ma non troppo. Veloce, ma poco cinico. Determinato, ma non abbastanza. E potremmo andare avanti ancora per molto, in una sorta di “vorrei ma non posso” che ha caratterizzato l'intera annata del pilota inglese. Il quale per la prima volta si è ritrovato tra le mani una monoposto realmente vincente, ma in più di una occasione ha evidenziato dei limiti caratteriali (oltre che di gestione della gara) che inevitabilmente lo hanno tenuto ben lontano da Max Verstappen nella graduatoria Piloti. Un confronto che, tra i due, sembra esserci stato solo “sulla carta”, visto che il margine in classifica non ha mai impensierito più di tanto il quattro-volte iridato olandese. Eppure, vista la differente condizione tecnica manifestatasi per gran parte della stagione, sarebbe stato lecito attendersi un Norris ben più “minaccioso” in ottica titolo per il rivale olandese, che ha messo a frutto tutta la propria esperienza correndo da fuoriclasse e ottimizzando (Messico a parte) sempre al meglio il risultato. Dall'altro lato, Norris è sembrato complessivamente non ancora pronto per giocarsi un titolo Mondiale: salvo rare eccezioni (vedi Singapore o Abu Dhabi, in cui è riuscito a costruire un weekend perfetto), il 25enne di Bristol ha patito la pressione in più occasioni. Dai duelli (persi) con Verstappen in Austria e Texas, sino alle molteplici occasioni in cui ha “sbagliato” la partenza partendo dalla pole, Norris ha dimostrato come abbia ancora bisogno di crescere per poter aumentare le proprie chance di conquista del titolo. Staremo a vedere se, con una monoposto in grado di confermarsi al top, il giovane inglese metterà a frutto le incertezze del 2024 per sbloccarsi definitivamente anche dal punto di vista mentale. Voto: 7,5
Piastri, verso un futuro da protagonista
La classe c'è, e non si discute. Quello che manca, almeno per il momento, è soprattutto l'incisività in qualifica ed un pizzico di costanza. Per il resto, Oscar Piastri sembra destinato ad un futuro roseo in Formula 1. In quella che è stata soltanto la sua seconda stagione nella massima serie, l'australiano ha messo in mostra un'escalation importante sotto ogni punto di vista, conquistando il suo primo successo in carriera a Budapest e ripetendosi poi nella bellissima gara di Baku, gestita da veterano. La sensazione è che abbia le carte in regola per insidiare ben presto la supremazia interna di Norris, seppur dovendo fare i conti con un equilibrio in continua evoluzione e che potrebbe davvero rivelarsi appeso ad un filo nel 2025. Di certo, Piastri dovrà lavorare sulla propria prestazione in qualifica, visto che tutte le otto pole position realizzate in stagione da McLaren sono state conquistate dal solo Norris. Nella gestione gara, invece, il 23enne di Melbourne appare invece ben più maturo della sua età e dei suoi appena 46 Gran Premi disputati: attenzione, perché la prossima stagione potrebbe rappresentare per lui quella della definitiva consacrazione. Voto: 7
Marco Privitera